Salone del Mobile 2014: tutto sul design danese. Le foto e i dettagli

Negli aridi tempi del secondo dopoguerra nacque ciò che oggi è internazionalmente riconosciuto come design danese. La mancanza di materia prima portò allo sviluppo del concetto portante del suo stile.

Hans J. Wegner, primo designer danese a raggiungere fama mondiale, iniziava sempre un nuova opera tenendo a mente i seguenti principi: togli il materiale superfluo, rendi gli oggetti semplici e funzionali e creali con la massima cura. Lo scopo non era quello di creare un’opera d’arte, ma di produrre una buona sedia. Insomma, rispetto della funzionalità e della materia prima.

Creare di più con l’aiuto di meno è un gioco che può essere portato avanti all’infinito. Ciò hanno inseguito grandi aziende come Bang&Olufsen e Lego. Precursore di questi concetti, già agli inizi del 1800, il progettista di Royal Copenhagen: “Un oggetto deve rispondere alla funzione per cui è stato progettato e la bellezza deve sempre riposare sull’utilità”. Negli ultimi anni…

… è stata proprio l’industria creativa (arredamento, architettura, moda, film), uno dei settori più importanti dell’economia del Paese con 9,9 miliardi di euro di fatturato export nel 2012, a far parlare della Danimarca, di Copenhagen e del loro design. Sono state aziende come Fritz Hansen, Kvadrat, VIPP, per citarne alcune, a rendere famoso lo stile danese nel mondo e a farlo diventare leader del settore.

Elegante, funzionale e senza tempo, lineare, sobrio e di altissima qualità, il design scandinavo è stato riscoperto in nome di una ritrovata attenzione per il lavoro artigianale e per le forme pulite.

Republic of Fritz Hansen

Chi non sogna una poltrona Egg nel proprio salotto? O magari una Swan, una sedia Serie 7 di Arne Jacobsen, una China Chair di Hans J Wegner o un day bed PK80 di Poul Kjærholm, gli stessi prodotti che arredano il MoMA di New York? Tutte importanti icone di design realizzate da Fritz Hansen, azienda danese fondata nel 1872, nota per gli elementi d’arredo creati in legno curvato e le collezioni “da mostrare”, ma che, allo stesso tempo, danno una risposta concreta alla funzionalità. L’originalità, l’atemporalità, la purezza, la raffinatezza, la leggerezza, l’alta qualità, accompagnate da quell’emozione genuina tipicamente danese, sono da sempre le caratteristiche principali del brand, come di quelle dello stile scandinavo. Dal 2000 l’introduzione del concetto Republic e l’inizio di prestigiose collaborazioni con designer internazionali. Il tutto per dare un messaggio ben preciso: chi compra un Fritz Hansen esprime la propria individualità e dichiara un segno esclusivo.

Per rivivere l’atmosfera della sede di Allerød, poco distante da Copenhagen, fate un giro nello store di Corso Garibaldi a Milano, dove, durante il Fuori Salone, verrà presentato il nuovo tavolo Analog, creato dal designer spagnolo Jaime Hayon. Il tavolo è un invito alla relazione, alla condivisione; grazie alla struttura organica non c’è gerarchia, non esiste il capotavola. Insomma, una piattaforma di conversazione perfetta.

VIPP

Nonostante l’età, la pattumiera Vipp non è affatto invecchiata. Al contrario, la sua forma è sempre più smagliante, con quel coperchio sorridente, le caratteristiche orecchie e la linea funzionale che da decenni la rendono ospite fissa dal parrucchiere, dal dentista, nei musei e nelle case di tutto il mondo. Oggi, a 75 anni dal primo cestino che Holger Nielsen creò nel suo laboratorio, l’azienda vanta una linea di cucine, una collezione di ceramiche (tazzine, piatti, bicchieri) e presenta Yellow Fellow, bins di un giallo luminoso e ottimista. “Quando mio padre creò questa pattumiera, nel 1939, non pensava certo che avrebbe varcato i confini del salone da parrucchiera di mia madre, per cui era stata progettata. Se oggi sapesse che è esposta al MoMA di New York ne sarebbe incredibilmente orgoglioso”, racconta la figlia Jette Egelund. Per celebrare questo importante anniversario, la proprietaria è alla ricerca dei primi cestini usciti dalla fabbrica per realizzare una mostra che si terrà al Vipp Flagship Store di Copenhagen a fine anno. Alcuni, infatti, sono da qualche parte là fuori, magari ancora in uso in cliniche, scuole d’infanzia e case private. Ogni tanto il negozio della capitale danese se ne vede arrivare qualcuno, bisognoso di un nuovo pedale. “I primi cestini sono facilmente riconoscibili per il loro coperchio ondulato, cromato lucido, e un logo d’oro in caratteri corsivi, che riproduce la calligrafia di mio padre”, precisa la Egelund. Quindi, se possedete uno di questi oggetti vintage di design, contattate Vipp attraverso il sito www.vipp.com e raccontate la vostra storia.

Kvadrat

Kvadrat è un’altra importante e famosa realtà danese, leader nel design tessile fin dal 1968, anno della sua fondazione. Lavora costantemente per ampliare i confini estetici, tecnologici e artistici dell’uso dei tessuti, attraverso una lunga serie di collaborazioni con alcuni dei migliori designer, architetti e artisti internazionali (come Ronan & Erwan Bouroullec e Patricia Urquiola). Caratterizzati da colore, semplicità e originalità, i tessuti Kvadrat sono impiegati per spazi privati, ma anche per i progetti architettonici più iconici del mondo come The Gherkin, Londra; Museum Of Modern Art e The Crosby Street Hotel, New York; Walt Disney Concert Hall, Los Angeles; Reichstag, Berlino; Guggenheim, Bilbao; DR Koncerthuset, Copenhagen; The Gibson Hotel, Dublino. E ancora Google Singapore, Microsoft e Apple Singapore sono alcuni dei progetti commissionati di recente.

Per celebrare Divina, uno dei suoi tessuti iconici, Kvadrat ha invitato 22 designer internazionali a reinterpretarlo nel contesto
del design contemporaneo. La creazioni saranno presentate a Milano durante il Salone Internazionale del Mobile (Arcade, Via San Gregorio 43/Via Casati 32). Divina è un tessuto dalla superficie liscia, uniforme e priva di direzione, famoso per la sua straordinaria gamma di colori, creata per la prima volta nel 1984 dal pittore e grafico danese Finn Sködt. Oltre a celebrare Divina, da Spotti (viale Piave 27) verrà presentata la nuova collezione di tessuti di Kvadrat by Raf Simons, direttore creativo Christian Dior.

Gli altri appuntamenti al Salone e al Fuorisalone

Dopo il grande successo degli ultimi due anni, la Camera di Commercio Danese ripresenterà al Salone del Mobile Pad. 10, stand B03, “Danish Livingroom”, uno spazio comune che raccoglie le interpretazioni giovani e creative del salotto danese, dove i visitatori avranno la sensazione di sentirsi a casa, tra arredi, design e hygge danese. L’intento è di ricreare un tipico appartamento di Copenaghen, alla scoperta non solo degli arredi, ma anche dei materiali utilizzati, tra colori, stoffe, piante e oggetti di uso quotidiano che raccontano il vivere danese.

Allo stand saranno presenti ben 25 aziende: Addinterior, anour, Applicata, Askman Furniture, BellXpress, Brdr. Krüger Trædrejeri, Design Letters, dk3, EO DENMARK, Erik Jørgensen Møbelfabrik, Fraster, Frost Design, Frost Design, HMS, Louise Roe, Nordic Tales, NORR11, OX Design, Seacreed Service (Flash Up & Danish Fuel), SIBAST Furniture, Snedkergaarden Them, THORS-DESIGN, Vermund Larsen, Vifa Denmark e infine Wallume.

Oltre al Danish livingroom ci sarà anche un altro stand collettivo dedicato al design danese: al padiglione 16 stand F56 esporranno le aziende Lange Production, Mater e OneCollection.

La presenza danese al Salone del Mobile di Rho continua con gli stand di Carl Hansen & Søn, Normann Copenhagen, Cane-line, Dan-Form, Muuto, Sika-Design, Softline, Verpan, Linie Design e Kvadrat.

Per chi invece avrà voglia di esplorare il design in città suggeriamo: Carl Hansen & Søn, che da poco ha aperto il nuovo showroom in Piazza Paolo IV; all’inizio di via Pontaccio c’è il flagshipstore di TROLLBEADS, meta di pellegrinaggio per gli amanti del gioiello creativo; in via Ciovassino trovate l’esposizione temporanea di HAY; Piumini Danesi in via Meravigli rappresentano quanto di meglio si possa desiderare per dormire bene e vivere meglio.

Nella stessa via, all’altezza di piazza Cordusio, trovate uno dei 3 negozi Tiger, catena danese di design low cost che ha rivoluzionato il mercato unendo prezzo e qualità: scandinava con un pizzico di ironia. Poi fate un salto al primo piano di Salmoiraghi & Viganò in piazza San Babila, dove trovate lo shop in shop di LINDBERG, principale produttore indipendente al mondo di occhiali di design.

Björk Side Store in via Panfilo Castaldi è un project store interamente dedicato al mondo del food e design scandinavo, dove è facile perdersi tra un’aringa e un vaso in ceramica. Per celebrare il centenario della nascita di Hans Wegner MC Selvini in collaborazione con PP Møbler ospiterà nel suo negozio, in via Poerio, una mostra dedicata al celebre designer danese.

Dopo il successo dello scorso anno, Danish Crafts ripeterà l’esposizione MINDCRAFT in zona Lambrate, dedicata ai progetti dei designer e creativi più talentuosi della Danimarca, che evidenziano la qualità, la versatilità le potenzialità della nuova produzione danese. Infine, per il terzo anno consecutivo verrà riproposto The Tube, il progetto nato dalla collaborazione tra giovani laureati selezionati dalla Scuola del Design di Kolding e le principali aziende danesi.

Qui altri spunti per il vostro itinerario alla scoperta del design danese al Fuorisalone: www.visitdenmark.it/denmark4design.

Copenaghen

Una volta visitato il design danese al Salone del Mobile vi verrà voglia di partire. Meta: Copenhagen. Classica e contemporanea, romantica e moderna. Perché se da una parte non può far a meno del pittoresco quartiere di Nyhavn con le caratteristiche case colorate e i ristoranti a bordo d’acqua, del palazzo reale di Amalienborg, del castello di Rosenborg, del parco Tivoli, di Christiania e della Sirenetta (che ha appena compiuto 100 anni), dall’altra oggi è conosciuta anche per la nuova Opera, il Teatro di Prosa e il Diamante Nero, che, con le loro linee contemporanee, spiccano fra le quinte antiche della città.

A Copenhagen potete studiare tutte le caratteristiche del design danese girando tra il Danish Design Centre e il Danish Museum of Art & Design, o passeggiando tra negozi quali Hay CPH, Designer Zoo, Maur, Casa Shop, Artium, Normann, Illums Bolighus e Klassik in Bredgade street, che vende storici oggetti di design risalenti al periodo 1920-1975.

Tra la nuova generazione di designer che si pongono in modo più giocoso nei confronti del loro mestiere e che integrano il sociale nelle loro opere, ricordiamo Bjarke Ingels, il cui studio BIG ha progettato il nuovo M/S Maritime Museum a Helsingør e edifici residenziali pluripremiati nel nuovo quartiere Orestad a Copenhagen (esemplare la passerella pedonale realizzata sul tetto di un complesso multipiano).

Dall’Italia si può volare low cost con EasyJet, Norwegian e Vueling e, una volta atterrati, sarà interessante pernottare nell’hotel più piccolo del mondo nella zona Vesterbro. Il Central Hotel and Café ha, infatti, una sola stanza di 12 metri quadrati sopra al bar più piccolo del mondo. In alternativa Hotel Alexandra (www.hotelalexandra.dk), uno dei pochi posti al mondo con tanti mobili di design classico danese riuniti in un unico luogo. Infine, per un soggiorno di lusso c’è Hotel d’Angleterre (www.dangleterre.com), riaperto dopo due anni di ristrutturazione. Per cena puntante su giovani talenti, cucina nordica, cibo semplice e ben fatto con i migliori ingredienti di stagione: consigliati Höst (Nørre Farimagsgade 41), diretto da Jonas Christensen, e Bror (www.restaurantbror.dk) di Victor Wågman e Sam Nutter.

Margherita Tizzi

Giornalista, scrive su Vogue Italia, Amica e Grazia. È co-founder di Eccetera, studio specializzato nella creazione di progetti editoriali su misura, online e offline. E, dal 2013, su questo webzine racconta storie di luoghi, di fatto a mano e made in Italy, di cultura, arte e lifestyle.

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