Con la bella stagione si apre una nuova sessione artistica tra musei e saloni espositivi. L’offerta è ricca, sia in Italia che all’estero: ecco una selezione di 20 mostre, per arricchire lo sguardo.
In Italia
A Torino, Telemaco Signorini e Giuseppe de Nittis, insieme a Zandomeneghi, Boldini, Fattori, Lega e ad altri macchiaioli, mostrano il meglio del loro secolo ne Il tempo di Signorini e De Nittis. L’Ottocento aperto al Mondo nelle Collezioni Borgiotti e Piceni, dal 22 marzo al 28 aprile allo Spazio Ersel. A Milano, sempre in tema ottocentesco, Manet e la Parigi moderna, a Palazzo Reale fino al 2 giugno, ripercorre la vita artistica del grande pittore francese in un centinaio di opere provenienti dalla collezione del Musée d’Orsay, accompagnandole a quelle degli altri grandi nomi dell’Impressionismo, da Cézanne e Degas.
Per gli amanti della fotografia e della contemporaneità, allo Spazio Forma Meravigli di Milano Harraga (cioè “colui che brucia le frontiere” in dialetto magrebino) inquadra le sofferenze e le condizioni dei migranti attraverso le rotte africane verso l’Europa, passando per l’Italia e la Francia, fino ai Balcani. Scatti carichi di inquietudine che al fotografo Giulio Piscitelli, il quale ha sperimentato in prima persona il viaggio sui barconi e nei campi profughi, sono valsi la vittoria della 13esima edizione del premio Amilcare Ponchielli. Visitabile fino al 26 marzo.
A Brescia, fino all’11 giugno a Palazzo Martinengo, la mostra Da Hayez a Boldini: anime e volti della pittura dell’Ottocento ripercorre le varie correnti del XIX secolo (neoclassicismo, romanticismo, scapigliatura, macchiaioli, divisionismo), in oltre cento opere selezionate. Mentre Jheronimus Bosch e Venezia, ospitata a Palazzo Ducale fino al 4 giugno, vede numerose opere di contesto ruotare intorno a tre capolavori dell’artista olandese, tra visioni oniriche e paesaggi inquietanti. Fino al 16 luglio il Palazzo Ducale di Genova espone una trentina di opere e altrettanti disegni del profondo e travagliato Modigliani, attraversando le fasi della sua breve ma intensa carriera.
Fino al 18 giugno ai musei di San Domenico di Forlì l’esposizione Art Déco. Gli anni ruggenti in Italia ripercorre l’eclettismo dell’arte e l’intemperanza della vita degli anni Venti. A Roma fino al 7 maggio la mostra Daniele da Volterra. I dipinti d’Elci alla Galleria Corsini è dedicata a due opere, Elia nel deserto e la Madonna con il Bambino, san Giovannino e santa Barbara di Daniele da Volterra, altresì Daniele Ricciarelli, soprannominato anche “Braghettone”. La ragione? Paolo IV gli aveva commissionato di ricoprire con sottili panni i nudi del Giudizio Universale di Michelangelo.
Tra le tappe al Sud, Picasso\Parade. Napoli 1917, dal 10 aprile al 10 luglio, per celebrare i cent’anni dal viaggio partenopeo del maestro spagnolo, con circa 70 opere esposte tra il museo di Capodimonte e l’Antiquarium di Pompei. A Bari, dal 28 aprile al 21 maggio, allo Spazio Murat vengono esposte le 150 fotografie del World Press Photo 2017, il più prestigioso concorso di fotogiornalismo nel mondo. Infine, alla Galleria di Arte Moderna di Palermo l’artista francese Anne-Clémence de Grolée racconta la Sicilia attraverso installazioni, opere grafiche, fotografie e sculture, tra identità femminile, degrado ambientale, immigrazione e memoria collettiva (Une île à soi – Un’isola tutta per sé, fino al 2 aprile).
Nel mondo
Alle Galeries Nationales di Parigi, per celebrare il centenario dalla sua morte, Rodin: The Centennial Exhibition dal 22 marzo al 31 luglio, vede esposte oltre 200 sculture del maestro francese insieme ad opere di altri artisti come Bourdelle, Brancusi, Picasso e Matisse. A Bath, in Inghilterra, invece, la mostra Bruegel: Defining a Dynasty, in programma fino al 4 giugno, dipanerà le trame del complesso albero genealogico di quattro generazioni della nota famiglia olandese attraverso 29 opere. Ad Oxford il museo Ashmolean ricostruisce l’epoca del modernismo con l’esposizione Degas to Picasso. Creating Modernism in France, fino al 7 maggio, con opere di alcuni dei più grandi artisti dell’epoca: Matisse, Manet, Chagall, Renoir, Degas, Léger e Picasso.
Ad Amsterdam la memoria storica russa rivive con Romanovs & Revolution, cent’anni dopo la rivoluzione, al museo Hermitage fino al 17 settembre. Mentre a Copenaghen esplode la passione per l’oriente, che attraverso la mostra Japanomania, in programma fino al 23 aprile allo Statens Museum for Kunst, analizza l’influenza dell’arte giapponese su quella scandinava. A Barcellona l’esposizione a tema Uprisings raccoglie in quasi 300 opere tra quadri, disegni, stampe, foto e filmati, le testimonianze di insurrezioni politiche, tumulti sociali e rivoluzioni in diversi momenti storici. Visitabile fino al 21 maggio al Museu Nacional d’Art de Catalunya.
Interessanti anche gli appuntamenti negli Stati Uniti: al Metropolitan Museum of Art di New York, la rassegna Seurat’s Circus Sideshow prende il via a partire dall’opera Parade de cirque del maestro puntinista Seurat, per esplorare l’universo delle fiere ambulanti e dei circhi dell’epoca. È visitabile fino al 29 maggio. A Washington, invece, ancora una volta si conferma l’amore degli americani per l’arte italiana attraverso l’esposizione Della Robbia: Sculpting with Color in Renaissance Florence, che celebra lo scultore Luca della Robbia come uno dei più innovativi artisti del XV secolo, grazie alla sua particolare tecnica per modellare la terracotta. Fino al 4 giugno alla National Gallery of Art.
Infine, all’Institute of Contemporary Art di Boston fino a febbraio 2018 c’è Steve McQueen: Ashes, una videoinstallazione del regista britannico sulle cronache di un personaggio chiamato, appunto, Ashes, e la narrazione del suo destino inaspettato.