1920-2020. Cento anni di FILA. Un secolo di storie di colori, di lapis ed affini, raccontato da Valerio Millefoglie e pubblicato da Corraini Edizioni, è un libro da collezionare perché festeggia il centenario della Fabbrica Italiana Di Lapis & Affini. L’azienda venne fondata il 23 giugno 1920 a Firenze su iniziativa di un gruppo di imprenditori – primo presidente fu il conte Giuseppe delle Gherardesca. Le aspettative dei fondatori “di fabbricare e commerciare lapis, oggetti e articoli di cancelleria e di durare per 50 anni” sono state ampiamente superate.
Scritto in doppia lingua, italiano e inglese, Cento Anni di FILA esprime appieno la bellezza del Made in Italy e risponde alle dimensioni ormai globali dell’azienda (dal 2015 quotata alla Borsa di Milano nel segmento Star) che conta oggi 22 sedi produttive, 35 filiali in tutto il mondo e marchi iconici tra cui Giotto, Tratto, Das, Didò, Pongo, Lyra, Maimeri, le carte Canson e Arches e migliaia di prodotti per scrivere, disegnare, colorare, modellare e dipingere.
Prima parte: la storia di F.I.L.A. 1920-2020
La struttura narrativa si sviluppa su un doppio livello. Nella prima parte, la penna di Valerio Millefoglie, dopo un certosino lavoro di analisi degli archivi aziendali e di ricostruzione storica, restituisce al lettore cento anni di avvenimenti. Delinea in forma di racconto, attraverso evidenze storiche e aneddoti, il passato, il presente e il futuro di F.I.L.A. Dai documenti costituitivi dell’azienda, alle innovazioni di prodotto; dalla strategia di acquisizioni internazionali avviata negli anni ’90, alle curiosità e alle testimonianze di chi ha contribuito a rendere l’azienda ciò che è oggi e che sarà domani.
Così scopriamo che la matita Telefono degli anni ’30 è indissolubilmente legata al cinema dei “telefoni bianchi” e delle dive, che negli anni ’70 Alberto Candela crea la matita per il trucco e nel ’79 Tratto Pen (oggi esposto al MoMa di New York) e Tratto Clip, che vincono il Compasso d’Oro. La narrazione è accompagnata e resa vivida da una selezione di immagini storiche e dalle illustrazioni prodotte dalla “matita” di Andrea Antinori che visualizzano i passaggi cruciali e sottolineano il legame tra FILA, la società e il colore.
Seconda parte: 100 storie di emozione e creatività
La seconda parte è composta da 100 testimonianze di persone diverse tra loro per vissuto e professione che hanno scelto di raccontarsi e raccontare le “loro” Fila: il fil rouge che le accomuna è l’emozione, il ricordo e il senso di appartenenza a una grande comunità. Un racconto corale nel quale la testimonianza del banchiere si fonde con quella della maestra, l’esperienza creativa dell’illustratore e dello scrittore si lega al ricordo della professoressa di stenografia in pensione, del taxista, della logopedista, dello studente; la passione del collezionista si connette con i progetti educativi sviluppati da Enti e Istituzioni che negli anni hanno costruito un percorso culturale con F.I.L.A. in Italia (Teatro alla Scala, Istituto degli Innocenti e MUS.e di Firenze, La Biennale di Venezia, MUBA di Milano, Città della Scienza di Napoli, solo per citarne alcuni).
Il flusso narrativo costruisce una lettura che suggerisce al lettore di conoscere le esperienze altrui per richiamare la propria. Si apre con il contributo di Simonetta Agnello Hornby che ci riporta all’Agrigento della sua infanzia e si chiude con il racconto di Matilde Rini, la bambina di 9 anni che da grande vorrebbe lavorare nell’ufficio “non lo so”, un luogo dove quello che fai lo scopri solo quando sei entrato. Un luogo dell’immaginario dove tutto è possibile.
Un libro di tutti. Anche del lettore
Il Lapiscento prodotto ad hoc per il Centenario – una matita di grafite realizzata con un sistema di recupero degli scarti di legno cedro da filiera certificata PEFC – e inserito nel volume, è un invito ad alimentare la storia condivisa, a lasciare il proprio segno.
@ photo Corraini Edizioni