Avanguardista, tecnologica e ribelle: in una parola, Dainese

Da oltre 45 anni Dainese è pioniera nella sicurezza del motociclista, ma non solo. L’azienda si è adoperata per produrre attrezzature che proteggano anche il ciclista, lo sciatore e persino l’astronauta della NASA. Tutto ciò le è valso il premio Leonardo per l’Innovazione, conferito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E pensare che iniziò tutto da un viaggio in Vespa…

La storia

Proprio così. Tutto inizia nel 1986, quando Lino Dainese partì per Londra in sella a una Vespa. Durante quella vacanza con gli amici scopre il fascino delle maximoto e delle tute in pelle, tanto da spingerlo, ancora ventenne, a dedicarsi all’ideazione e alla produzione di protezioni da moto. Nel 1972, a Vicenza, Lino fonda la sua azienda e, come primo prodotto, presenta un paio di pantaloni da motocross. Il logo ricorda il demone della velocità, simbolo di dinamicità e ribellione, principio e spirito che Dainese metterà in ogni nuovo prodotto degli anni a venire. A partire dal colore, prima, vera novità, in un ambiente dove i centauri sono abituati ad indossare tute scure e cupe.

È, infatti, con rapidità che Dainese introduce gli inserti elastici per il comfort nei capi in pelle (1974) e il primo paraschiena (1978), un accessorio che si rivelerà sempre più indispensabile per i motociclisti. L’azienda racconta, infatti, che all’inizio nessuno è interessato ad indossarlo; poi qualcuno lo mette e gli salva la vita (anche Alberto Tomba, in un’occasione, si ritrovò ai blocchi senza averlo e non voleva saperne di partire: qualcuno glielo prestò, lui fece la discesa e vinse la gara). Risultato? Oggi se ne vendono 80mila al mese. La produzione, inizialmente, è destinata ai professionisti della pista, ma non passa molto tempo prima che il successo delle attrezzature Dainese sfoci anche nel mercato di consumo.

Parliamo di attrezzature che si ispirano spesso agli animali, per via delle loro caratteristiche ergonomiche ed estetiche, come i knee sliders, chiamati Istrice, per sfiorare con il ginocchio il manto stradale in sicurezza, o il paraschiena, che ricorda il dorso resistente ma flessibile di un’aragosta. Insomma, sicurezza è sempre la parola chiave e ogni tecnologia è costantemente migliorata per massimizzare le performance e consentire la comodità in sella alla moto, in linea con la filosofia aziendale, più vicina alla medicina che alla moda. L’attenzione costante a questi aspetti dà vita, nel 1985, alla collaborazione con la Clinica Mobile del dottor Costa, il gruppo medico ufficiale del campionato del mondo di motociclismo, e nel ‘93 nasce D-Tec, il Dainese Technology Center, centro di ricerca e sviluppo per le tecnologie protettive. Il 1994 è l’anno che segna la svolta e l’espansione di Dainese anche in altri ambiti sportivi. Ma l’obiettivo finale è di portare le protezioni anche nel quotidiano, pensando soprattutto alle attività dei bambini e agli anziani. Per farlo, Dainese lavora tuttora per renderle sempre più leggere e agevoli, nell’intento di connotare positivamente ogni attrezzatura come elemento di moda, più che come impedimento. Perché nel mondo dello sport estremo, basato sulla velocità e sulla sensazionalità, anche il look è un elemento fondamentale.

I grandi nomi dello sport

Sempre più Dainese si affida e sponsorizza grandi testimonial, da Max Biaggi, che si rese portavoce degli ultra-moderni guanti per motociclisti Full Pro, realizzati in fibra di carbonio e kevlar, a Valentino Rossi, che nel 2008 è diventato presidente onorario di AGV, storica azienda italiana di caschi acquisita da Dainese nel 2007.

Dainese oggi

Diventata di proprietà del fondo di investimento Investcorp (2014), Dainese mantiene continuità con il passato grazie alla presenza del fondatore Lino come socio di minoranza. Forte di numerosi riconoscimenti, dal Compasso d’oro per la tuta da motociclismo T-Age al Beta International per la linea Equestrian, fino ai più recenti premi Red Dot Design Award e Le Fonti Award per l’eccellenza nell’innovazione e nelle risorse umane, il demone della velocità sembra arrivare sempre più lontano degli altri. A breve, infatti, lo vedremo lanciarsi fuori dall’atmosfera terrestre con lo sviluppo di nuove tecnologie protettive per le tute degli astronauti, grazie alla partnership con il Massachusetts Institute of Technology (MIT) e la NASA. Non solo. Dainese sta anche progettando attrezzature che si adattino al clima esterno per favorire la temperatura corporea ideale e il comfort, così come dei microprocessori a regolazione di cuscinetti per garantire l’aderenza al corpo nei punti più delicati. L’ennesima dimostrazione che la perfezione è tale solo quando pone l’attenzione sui minimi dettagli.

Irene Dominioni

Cresciuta nella foresta di libri della sua casa milanese, Irene ha inseguito la passione per il giornalismo in Danimarca e in Olanda, grazie al master Erasmus Mundus Journalism, Media and Globalisation. Su Moda a Colazione scrive di cultura e viaggi.

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