Un caso legale in Spagna ruota attorno a un quadro che una gallerista spagnola ha venduto a un cliente affermando fosse un’opera di Caravaggio. La vicenda, emersa grazie a una pubblicazione di El Confidencial, risale a febbraio 2023 quando una commerciante d’arte cedette a un uomo d’affari la tela per 275.000 euro. Aveva acquisito l’opera poco tempo prima, nel dicembre 2022, durante un’asta a Madrid, aggiudicandosela per poco più di 16.000 euro (con una stima di 22.000), in un’asta dove non erano state fatte offerte. L’accusa sostiene che la gallerista abbia indotto l’imprenditore a pagare 275.000 euro presentando l’acquisto come un ritrovamento eccezionale, e per convincerlo, avrebbe usato documenti falsificati che attestavano falsamente l’attribuzione dell’opera a Caravaggio, con l’assistenza di una complice che si spacciava per un’esperta di Caravaggio affiliata alla Galleria degli Uffizi. Anche un altro commerciante è sotto indagine, sospettato di aver emesso fatture false per occultare i ricavi della gallerista indagata.
L’opera in questione, un Ecce homo, misura 36×29 centimetri e, secondo il catalogo della casa d’aste, in passato era stata attribuita al pittore spagnolo Juan Valdés de Leal (1622–1690), come indicato da un’etichetta sul retro, ma durante l’asta era descritta genericamente come appartenente alla “scuola italiana del Seicento”. Il tribunale di Madrid che sta esaminando il caso ha richiesto nel luglio 2023 una perizia al Museo del Prado, per determinare se ci fossero le basi per un’attribuzione a Caravaggio. Tuttavia, il museo ha escluso questa possibilità, descrivendo il dipinto come di “qualità non particolarmente eccelsa” e non è stato possibile identificare l’autore: l’Ecce Homo rimane quindi di un autore sconosciuto. L’esperto che ha realizzato la perizia, David García Cueto, specialista in pittura barocca italiana e francese al Prado, ha confermato che si tratta di un’opera italiana, e non spagnola come si credeva in precedenza, ma ha escluso qualsiasi collegamento con Caravaggio.
Per la sua analisi, García Cueto si è avvalso della collaborazione di un noto esperto di Caravaggio, Giuseppe Porzio, che ha osservato come il quadro “mostra significative somiglianze con le derivazioni emiliane dei prototipi di Annibale Carracci”. Di conseguenza, per il Prado, l’Ecce Homo è opera di un anonimo artista emiliano della prima metà del XVII secolo, con un valore di mercato stimato tra i 18.000 e i 22.000 euro.
Inoltre, secondo l’accusa, la gallerista che ha venduto il quadro all’imprenditore avrebbe rifiutato di permettere un’analisi indipendente dell’opera, come richiesto dall’uomo d’affari. Successivamente, avrebbe suggerito la possibilità di attribuzioni alternative, come quella a Valentin de Boulogne. Dopo la transazione, la commerciante avrebbe anche evitato di consegnare il dipinto all’acquirente, spingendo l’imprenditore a presentare una denuncia. In seguito alla denuncia, la Guardia Civil ha perquisito l’abitazione della gallerista e ha sequestrato il dipinto. Finora, la gallerista ha negato ogni accusa. Ora tutto il materiale è al vaglio del tribunale di Madrid, che dovrà decidere sul caso.
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Marcelina è una giornalista curiosa e sensibile, appassionata d’arte e cultura. Analizza le tendenze attuali con parole semplici e accessibili. Il suo stile accogliente e informativo guida i lettori nel mondo affascinante della moda, mettendo in luce le influenze storiche e le creazioni contemporanee.