Val Leogra: Scopri 10 Luoghi Incantevoli da Non Perdere!

Di : Lorenzo Dalmoro

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Cosa vedere in Val Leogra (Vicenza): ecco 10 luoghi da non perdere.

Posta tra le Piccole Dolomiti e il Monte Pasubio, la Val Leogra, con il suo caleidoscopio di colori e siti storici, è una valle situata nella provincia di Vicenza, al confine con il Trentino. Il suo paesaggio è dominato da colline e boschi, con percorsi storico-naturalistici come la Via dell’Acqua e il suo sentiero panoramico. La valle è inoltre rinomata per la sua eredità industriale, originata dalla rivoluzione tessile del XIX secolo. In quel periodo, la città di Schio divenne un fulcro della produzione tessile, come dimostrano l’usina superiore, il monumento al tessitore e il giardino Jacquard, intitolato all’inventore francese del telaio Jacquard, guadagnandosi il soprannome di Manchester italiana. Val Leogra offre anche un’ampia gamma di sentieri escursionistici che attirano appassionati di storia, natura, trekking e alpinismo, come quelli del Monte Pasubio. I percorsi della valle si snodano attraverso scenari suggestivi e offrono vedute panoramiche sulle montagne circostanti. Oltre a ciò, la valle vanta un ricco patrimonio archeologico e culturale, con chiese storiche come la cattedrale di San Pietro a Schio e antichi villaggi che mantengono tradizioni e architetture tipiche della regione. Un esempio è l’antica segheria veneziana nel quartiere di Seghetta. Se stai scoprendo la Val Leogra, ecco dieci luoghi che ti consigliamo per apprezzarne la bellezza.

1. Il museo della civiltà rurale della Val Leogra

Il Museo della Civiltà Rurale si trova a Malo e è stato fondato nel 1976. Attraverso le donazioni di oggetti da parte dei cittadini, il museo rappresenta la complessa storia del mondo rurale della zona, dei suoi abitanti, degli oggetti e delle tradizioni. All’interno sono esposti oltre 1.200 oggetti, tra cui attrezzi e macchinari. Lo spazio espositivo consente al visitatore di comprendere le diverse fasi della vinificazione, della distillazione o della realizzazione di oggetti quotidiani. Grazie alla presenza di macchinari, è possibile anche scoprire le tecniche di coltivazione e trasformazione dei cereali, nonché altre attività come la calzoleria, la filatura, la tessitura e la panificazione.

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2. La Via dell’Acqua

La Via dell’Acqua nella Val Leogra è un percorso naturalistico che segue il corso del fiume Leogra, offrendo ai visitatori paesaggi immersi nel verde accompagnati dal rilassante suono dell’acqua. Proseguendo lungo il percorso indicato, si possono raggiungere in circa due ore i diversi quartieri che caratterizzano la regione, come Seghetta, Chiumenti e Bariola. Questi luoghi ospitano anche strutture storiche, come l’antica segheria veneziana.

3. La segheria veneziana

La segheria veneziana della famiglia Miola si trova a Seghetta e risale al XVIII secolo. Utilizza un sistema di taglio del legno che sfrutta l’energia dell’acqua basato su un antico modello di Leonardo da Vinci. La segheria è ancora funzionante, sebbene abbia cessato le sue attività commerciali nel 1969. È mantenuta in attività dalla famiglia di Giuliano Miola, che ne è proprietaria da oltre 150 anni, e si trova lungo la Via dell’Acqua, un percorso storico-naturalistico che comprende escursioni nei boschi e nei quartieri. Oggi è utilizzata per visite turistiche ed educative.

4. Il sentiero panoramico della Val Leogra

Il sentiero panoramico della Val Leogra è uno dei percorsi più suggestivi e affascinanti del comune di Torrebelvicino. Tradizionalmente, in occasione della Sagra di San Lorenzo, che si tiene alla fine di luglio, il percorso viene percorso dai cittadini alla fine dell’estate. Circondato dalla natura, la sua posizione strategica garantisce una buona esposizione al sole durante tutto l’anno, offrendo una vista panoramica spettacolare sulla alta valle della Leogra, le valli del Pasubio e le Piccole Dolomiti.

5. Il Monte Pasubio

Il massiccio del Monte Pasubio è situato tra due grandi depressioni ed è noto per la sua importanza durante la Prima Guerra Mondiale e per i suoi aspetti naturalistici. La parte superiore della montagna è considerata sacra a causa delle battaglie che si sono svolte durante la Grande Guerra tra l’esercito italiano e l’Impero austro-ungarico. Oggi, la montagna ospita l’arco romano e la chiesa delle Sette Croci, inaugurata nel 1961. Il Pasubio offre anche diverse vie di arrampicata di alta difficoltà, rendendolo una destinazione ideale per escursionisti e alpinisti.

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6. Il Pian delle Fugazze

Il Pian delle Fugazze è un passo alpino che collega la Val Leogra a Vallarsa. L’origine del suo nome è incerta: alcuni sostengono che derivi dal latino focacea (focaccia), in riferimento alla montagna vicina di Baffelan, mentre altri ritengono che provenga da focus (fuoco), suggerendo la presenza in passato di una torre segnaletica. Il Pian delle Fugazze è anche noto per i suoi pascoli e spesso funge da punto di partenza per escursioni. Dal passo è possibile raggiungere, a piedi o in mountain bike, il rifugio Achille Papa, situato sulla Strada degli Eroi.

7. Schio

La città di Schio, immersa in un paesaggio collinare e circondata dalle Piccole Dolomiti, è abitata sin dalla preistoria. La città presenta edifici storici come la cattedrale di San Pietro, l’chiesa di San Francesco circondata dal verde e il teatro civico della città, che ogni anno ospita iniziative culturali e sociali per i cittadini. Il suo patrimonio include non solo edifici storici e artistici, ma anche edifici di archeologia industriale che comprendono strutture note come la Fabbrica Alta, il Lanificio Conte e il Monumento al Tessitore, testimonianze del passato di Schio dedicato alla produzione tessile.

8. La cattedrale di San Pietro a Schio

La cattedrale di San Pietro a Schio faceva originariamente parte della Pieve di Pievebelvicino, la chiesa principale della Val Leogra. Oggi, il santuario possiede due campanili e un pronao costruiti tra il 1805 e il 1820 da Carlo Barrera su un progetto di Antonio Diedo, ispirato al tempio di Palladio a Maser. Nel XIX secolo, l’espansione industriale e la crescita demografica, sostenute da Alessandro Rossi, hanno portato all’ampliamento della chiesa con due navate tra il 1877 e il 1879.

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9. Il giardino Jacquard

Il giardino Jacquard è un giardino di romantismo tardivo situato di fronte all’antica filatura di lana Francesco Rossi a Schio, il cui design è stato affidato all’architetto Antonio Caregaro Negrin, collaboratore del politico e imprenditore Alessandro Rossi. In passato, l’area era utilizzata per strutture come essiccatoi per lana e ospitava la fabbrica di tessitura Jacquard, che prendeva il nome dal teatro adiacente dedicato all’inventore francese del telaio Jacquard, Joseph-Marie Jacquard. La sua particolarità? In passato, il telaio Jacquard permetteva di realizzare i disegni più complessi sui tessuti.

10. Il monumento al tessitore di Schio

Il monumento al tessitore di Schio è una scultura realizzata da Giulio Monteverde nel 1879 e situata tra la cattedrale di San Pietro Apostolo e la piazza Alessandro Rossi. La statua rappresenta un tessitore, soprannominato “l’Omo”, che tiene nelle mani uno strumento innovativo (una navetta) e rappresenta la memoria del lavoro degli operai dell’industria tessile. Inizialmente, l’opera era collocata all’incrocio tra le vie Pietro Maraschin e Alessandro Rossi, ma è stata spostata nella attuale piazza solo nel 1945. Oggi, il monumento è, insieme alla Fabbrica Alta, un simbolo fondamentale della città di Schio.

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