Il teatro Valli di Reggio Emilia è stato il palcoscenico di uno straordinario evento il 28 settembre 2025, momento che ha visto protagonista Francese Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite nei territori palestinesi occupati. Il suo arrivo è stato salutato da un’ovazione, con applausi, cori e sventolio di bandiere palestinesi, in occasione sia della presentazione del suo ultimo libro “Quando il mondo dorme. Storie, parole e ferite della Palestina”, sia per ricevere il prestigioso riconoscimento del Primo Tricolore, conferitole per il suo impegno costante nella difesa del diritto internazionale.
Prima dell’evento, un piccolo presidio, organizzato dall’associazione Donne in Nero, ha mostrato il suo sostegno ad Albanese, leggendo estratti dai suoi scritti e sollecitando la revoca delle sanzioni impostele dagli Stati Uniti. La relatrice ha aperto il suo intervento dichiarandosi una figura divisiva, consapevole di tracciare una netta linea di demarcazione nelle opinioni pubbliche, distinguendo chi nega il genocidio da chi lo riconosce e si oppone attivamente.
Un Libro di Testimonianze e Speranza
Nel suo libro, Albanese narra le storie di dieci individui che hanno arricchito la sua comprensione della situazione in Palestina. Tra questi, spicca l’artista Malak Mattar, autore della copertina del libro, che recentemente ha perso diversi familiari in un attacco missilistico. Queste narrazioni non solo illuminano il passato e il presente della regione, ma offrono anche prospettive sul suo possibile futuro.
Controversie e Orgoglio durante la Premiazione
Le Proteste e il Discorso del Sindaco
Durante la cerimonia di consegna del Tricolore, il sindaco Massari ha suscitato il malcontento del pubblico evocando eventi recenti e condizioni per la pace, che hanno scatenato fischi tra gli astanti. Tuttavia, l’atmosfera si è trasformata quando Albanese ha indossato il Tricolore, momento in cui i presenti hanno intonato cori di sostegno alla Palestina.
Le Parole di Albanese
Visibilmente commossa, Albanese ha espresso il suo orgoglio per il riconoscimento ricevuto, sottolineando il suo forte legame con l’Italia nonostante le sue battaglie per la Palestina. Ha inoltre criticato le parole del sindaco, ribadendo che la pace non deve essere condizionata e sottolineando la necessità di non abbandonare il popolo palestinese di fronte alle atrocità subite.
Questo evento non solo ha messo in luce la resilienza e l’umanità di una donna straordinaria, ma ha anche rafforzato il dialogo su questioni di giustizia e diritti umani che continuano a influenzare il discorso globale. Le parole di Albanese rimangono un faro di speranza per molti, mentre continua il suo impegno a favore della Palestina e della difesa dei diritti umani in tutto il mondo.
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