Nel cuore di Milano, all’interno delle mura del carcere minorile “Cesare Beccaria”, si svolge una storia inquietante che coinvolge violenze e abusi su giovani detenuti. Un recente sviluppo nelle indagini ha portato alla luce un sistema di maltrattamenti che coinvolge non solo agenti e comandanti della polizia penitenziaria ma ora anche dirigenti, medici e infermieri. Queste figure, che avrebbero dovuto proteggere e curare, sono invece accusate di aver ignorato o addirittura facilitato gli abusi.
Scoperta di un sistema endemico di violenza
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Milano, hanno rivelato l’esistenza di un “sistema endemico” di violenza gratuita e spregiudicata perpetrata dagli agenti penitenziari. Secondo i documenti investigativi, questo comportamento brutale non solo era conosciuto, ma veniva occultato dai direttori e dal personale sanitario del carcere, configurando un quadro di complicitร e omertร che ha lasciato le vittime senza protezione.
Il ruolo dei dirigenti
Nell’ambito delle indagini sono emersi dettagli particolarmente gravi riguardo al comportamento di alcuni dirigenti del carcere. Per esempio, si narra di una direttrice che avrebbe assistito in parte al pestaggio di un detenuto senza intervenire adeguatamente. Questi episodi, uniti alla mancata denuncia dei fatti, hanno sollevato interrogativi profondi sulla gestione interna dell’istituto.
Aumento del numero degli indagati
A seguito delle indagini, il numero di persone indagate รจ cresciuto sensibilmente. Originariamente erano 42 gli indagati, ma recentemente la cifra รจ salita a 51. Tra i nuovi indagati figurano anche ex dirigenti e personale sanitario, evidenziando un problema di malgoverno e mancanza di integritร all’interno dell’istituzione.
Le accuse specifiche
Tra le accuse mosse, figurano maltrattamenti, tortura e persino violenza sessuale. Questi gravi reati, trattati con estrema serietร dalle autoritร giudiziarie, hanno portato all’arresto e alla sospensione di diversi agenti.
Le testimonianze dei detenuti
Le voci dei giovani detenuti sono state cruciali per portare alla luce la veritร . Raccontano di essere stati maltrattati fisicamente e psicologicamente, di essere stati minacciati e insultati, e di dover sopportare condizioni disumane, come essere lasciati in celle di isolamento senza necessitร basiche. Queste testimonianze hanno giocato un ruolo chiave nell’avanzamento delle indagini.
Documentazione e intercettazioni
Le prove raccolte comprendono non solo testimonianze dirette, ma anche intercettazioni telefoniche e documenti falsificati dagli stessi agenti per coprire gli abusi. Questi documenti, che avrebbero dovuto registrare la veritร degli eventi giornalieri, sono stati invece manipolati per nascondere la realtร delle violenze.
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