Il Razzismo Anti-Bianco: Una Realità Crescente
Negli anni recenti, il concetto di “razzismo sistemico” ha guadagnato molto spazio nel dibattito pubblico. Tuttavia, esiste una forma di discriminazione che sta crescendo in modo silenzioso e che spesso viene ignorata dagli stessi che si proclamano antirazzisti: il razzismo contro i bianchi. Questo fenomeno, meno evidente ma in rapida espansione, trova terreno fertile soprattutto in Francia, da sempre crogiolo di dinamiche politiche e sociali europee.
Il razzismo verso i bianchi si manifesta su diversi fronti. Ad esempio, nella comunicazione ufficiale, come dimostra un controverso manifesto del Comune di Parigi che ritraeva venditori abusivi come individui caucasici, nonostante la maggioranza di essi sia di origine africana. Anche nell’ambito della distribuzione dei fondi pubblici ci sono disparità evidenti. Dominique Lorrain, un noto sociologo, ha rivelato come gli investimenti statali favoriscano certe banlieue immigrate rispetto a zone rurali e impoverite abitate prevalentemente da bianchi. Nel mondo sportivo, il giornalista Pierre Ménès e l’ex calciatore Emmanuel Petit hanno entrambi denunciato episodi di razzismo contro atleti bianchi.
La vita quotidiana di molti giovani francesi è segnata dalla coesistenza forzata con coetanei che li disprezzano e li aggrediscono. Un caso eclatante è quello di Thomas Perotto, un adolescente che è stato tragicamente ucciso a Crépol da un gruppo proveniente da una vicina periferia con l’intento di “accoltellare dei bianchi”. François Bousquet nel suo libro “Le racisme antiblanc: L’enquête interdite” raccoglie decine di testimonianze che illustrano una realtà di violenza quotidiana e di isolamento sociale.
Cloé, unica studentessa bianca della sua classe, è stata vittima di bullismo razziale: insultata, derubata e fisicamente aggredita solo per il colore della sua pelle. Anche Richard racconta esperienze simili di derisione e violenza, che hanno gravemente minato la sua esperienza scolastica e la sua sicurezza personale.
Occasionalmente, situazioni fortuite possono portare a una riduzione delle aggressioni, come nel caso di Remi, che guadagnò il rispetto dei suoi compagni musulmani osservando il digiuno quaresimale. Tuttavia, questi casi sono rari e non rappresentano una soluzione sistemica al problema.
La Dimensione del Fenomeno e la Solitudine dei Giovani Bianchi
Stabilire l’entità esatta del razzismo anti-bianco è complicato, ma alcuni dati emergono. Un sondaggio del 2022 ha rivelato che l’80% degli intervistati riconosce l’esistenza di razzismo contro i bianchi in Francia. Allo stesso tempo, uno studio dell’Institut national d’études démographiques ha mostrato come una significativa percentuale di francesi bianchi subisca atti di razzismo.
Le testimonianze raccolte evidenziano un profondo senso di isolamento tra i giovani bianchi, che spesso non trovano comprensione né sostegno da parte di genitori, insegnanti o autorità. La situazione è aggravata da un divario generazionale e da politiche di immigrazione che hanno modificato la composizione delle scuole e dei quartieri, spesso a svantaggio dei bianchi.
La vita quotidiana di questi giovani è costellata di insulti razziali e di esclusione sociale. Anche nei social media si trovano espressioni di disprezzo e odio razziale nei confronti dei bianchi, che rivelano un profondo malessere sociale.
Nonostante queste evidenze, la borghesia progressista tende a ignorare o minimizzare il problema, tranne quando episodi di violenza colpiscono direttamente i figli dell’élite. Questa mancanza di riconoscimento contribuisce a perpetuare il problema e a lasciare i giovani bianchi senza un adeguato supporto in una società che cambia rapidamente.
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