Stai per scoprire come un sito storico italiano ha ampliato i suoi confini per proteggere meglio il suo inestimabile valore. Un’area di 391 ettari, un progetto fotovoltaico contestato e l’impegno dell’UNESCO per preservare la nostra eredità culturale. Continua a leggere per immergerti in questa affascinante storia di conservazione e conflitto.
Un Allargamento Significativo per Aquileia
Nel corso di un incontro tenutosi a Parigi lo scorso luglio, il Comitato Internazionale del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO ha preso una decisione cruciale riguardo il sito di Aquileia, una delle più importanti vestigia dell’epoca romana in Italia. La zona cuscinetto del sito, precedentemente estesa su 245 ettari, è stata incrementata fino a coprire 391 ettari. Questo cambiamento mira a migliorare la protezione e l’integrità del sito, assicurando che il suo Valore Eccezionale Universale rimanga intatto per le generazioni future. La Fondazione Aquileia, che gestisce il sito UNESCO, ha ricevuto la notifica ufficiale di questa espansione dal Ministero della Cultura, segnando un passo avanti significativo nella conservazione del patrimonio culturale del luogo.
Conflitto tra Conservazione e Innovazione
Al centro di questa espansione territoriale si trova una questione di grande attualità e dibattito: l’installazione di un impianto fotovoltaico nella località di San Zili – Casa Bianca. Questo progetto prevede la realizzazione di un parco fotovoltaico da 9989 KWp proprio nei nuovi confini del sito ampliato. Tuttavia, il Ministero della Cultura ha sollevato delle obiezioni a questo progetto, attualmente in fase di revisione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. La preoccupazione è che lo sviluppo energetico potrebbe minacciare l’integrità del sito storico, ponendo un dilemma tra la necessità di avanzare verso la transizione energetica e l’importanza di preservare il patrimonio culturale.
La Reazione della Comunità Locale e le Prospettive Future
Roberto Corciulo, presidente della Fondazione Aquileia, ha espresso grande soddisfazione per l’approvazione dell’allargamento della zona cuscinetto. Egli ha sottolineato l’importanza di bilanciare le esigenze della modernizzazione con quelle della conservazione. Corciulo ha ribadito che, nonostante le pressioni della transizione energetica, la priorità deve rimanere la tutela di un sito che è patrimonio dell’umanità, un tesoro da conservare e trasmettere alle future generazioni.
L’allargamento della zona cuscinetto non solo risponde a una maggiore coerenza con gli elementi naturali e i confini comunali, ma offre anche una protezione più efficace, estendendosi lungo i corsi d’acqua sul lato orientale del sito. Questa decisione rappresenta un equilibrio delicato e vitale tra progresso e preservazione, riflettendo un principio fondamentale nella gestione dei siti di valore universale.
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