Furti di Cavi nelle Colonnine di Ricarica a Roma
Nel periodo tra febbraio e marzo, Roma ha subito il furto dei cavi da circa 200 colonnine destinate alla ricarica rapida dei veicoli elettrici. Questi episodi si sono verificati principalmente nell’area sud-orientale della città e in alcune località limitrofe, interessando le installazioni di diversi fornitori, tra cui Enel X, Plenitude, Acea e Tesla, per citarne alcuni dei più importanti. L’alto numero di furti in breve tempo fa pensare alle aziende che dietro ci sia l’opera della criminalità organizzata, attratta dal rame contenuto nei cavi.
Il furto di rame è un’attività criminale conosciuta da tempo, sia in Italia che altrove, a causa del suo ampio utilizzo in varie applicazioni industriali e del suo elevato costo sul mercato, che è cresciuto notevolmente nel 2020 e non è mai diminuito. In paesi con un’elevata adozione di veicoli elettrici, come gli Stati Uniti e l’Inghilterra, le colonnine di ricarica sono già da tempo nel mirino dei ladri di rame.
Il Problema del Furto di Rame a Roma
La capitale italiana conta più di duemila punti di ricarica per auto elettriche. Le colonnine più colpite dai furti sono quelle che forniscono elettricità in corrente continua, con potenze fino a 250 kW, capaci di ricaricare le batterie in pochi minuti. Queste colonnine possiedono cavi con una maggiore quantità di rame: Plenitude ha specificato che i cavi sono tipicamente composti da cinque corde con una sezione di 50 millimetri quadrati, e con una lunghezza media di tre metri, ogni cavo contiene circa 7 chili di rame.
Al contrario, le colonnine a corrente alternata, simili ai sistemi di ricarica domestici e senza cavi fissi, non sono state oggetto di furto. Queste colonnine sono più diffuse ma, data la loro maggiore durata di ricarica, sono meno appetibili per i ladri di rame.
Nonostante i numerosi furti, la rete di colonnine a Roma rimane funzionante, anche se in alcune aree della città più colpite si sono verificati disagi.
Altri furti di cavi sono stati segnalati in varie parti d’Italia, incluso il sistema autostradale, ma con una frequenza e un livello di organizzazione inferiore rispetto a quanto osservato a Roma negli ultimi mesi. I primi segni di danneggiamento delle colonnine nell’area sud-orientale erano già stati notati tra dicembre e gennaio, suggerendo che i ladri avessero inizialmente esplorato le tecniche per tagliare i cavi prima di intensificare i loro attacchi.
I cavi delle colonnine non sono elettrificati se non vi è un veicolo in carica, quindi i ladri possono tagliarli senza rischi. Per lo stesso motivo, le colonnine danneggiate non rappresentano un pericolo per chi si avvicina per ricaricare il proprio veicolo; inoltre, le compagnie disattivano le infrastrutture una volta danneggiate.
Misure Contro i Furti di Cavi
Per contrastare questa piaga, i gestori delle colonnine a Roma stanno valutando diverse strategie a breve e lungo termine. Attualmente, hanno sospeso l’installazione di nuovi cavi nelle colonnine già posizionate ma non ancora attive, e hanno protetto le strutture dove i cavi erano già installati come misura dissuasiva. I furti sono stati denunciati alle autorità competenti.
Sul lungo termine, gli operatori italiani, similmente ai loro omologhi internazionali, stanno considerando soluzioni per rendere le colonnine a prova di furto, come il rinforzo dei cavi o l’adozione di dispositivi di sicurezza che, in caso di manomissione, rilasciano un inchiostro difficile da eliminare. Tuttavia, l’installazione di sistemi di videosorveglianza potrebbe non essere efficace, dato che il tempo richiesto per rubare un cavo è minimo e le forze dell’ordine potrebbero non intervenire in tempo utile.
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