Pier Paolo Pasolini: 50 anni di misteri sull’omicidio che scosse l’Italia!

Di : Teodoro Montani

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Il giorno 2 novembre 1975 è stato segnato dall’uccisione dello scrittore da parte di Giuseppe Pelosi, il quale lasciò il corpo di Pier Paolo Pasolini brutalmente mutilato e travolto dalla propria vettura. Pasolini, figura emblematica del novecento, ha lasciato un’impronta indelebile come scrittore, giornalista, poeta, regista e filosofo. Nonostante la sua natura di personaggio controverso e le sue denunce critico-sociali, la sua morte venne inizialmente interpretata come un delitto a sfondo sessuale.

La notizia dell’assassinio di Pier Paolo Pasolini fu comunicata dal TG1 il 2 novembre 1975, basandosi sulle dichiarazioni di Giuseppe Pelosi, un giovane di strada noto come “La Rana”: «Ho colpito Pasolini con una tavola sulla testa. Nonostante sembrasse non reagire, ho continuato a colpirlo anche al viso. Paolo barcollava, ma è riuscito a colpirmi sul naso. A quel punto, accecato dalla rabbia, l’ho colpito ripetutamente con un pezzo di tavola fino a quando non l’ho sentito cadere e rantolare. Poi, sono scappato con la sua auto, non sono sicuro di aver passato sopra il suo corpo con il veicolo».

La notte dell’omicidio

Pasolini era tornato da Parigi e la notte dell’omicidio aveva cenato a San Lorenzo nel ristorante Il Pomodoro con l’attore Nino Davoli e la sua famiglia. Verso le 23, si è recato in un bar a Piazza dei Cinquecento a Roma, vicino alla Stazione Termini, dove ha incontrato Pelosi. Dopo averlo fatto salire sulla sua Alfa Romeo GT grigia, sono stati visti per l’ultima volta insieme presso il ristorante Il Biondo Tevere sulla via Ostiense, un locale frequentato abitualmente da Pasolini.

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Dopo la mezzanotte, sono risaliti in macchina e, dopo una breve sosta in un distributore di benzina, si sono diretti verso l’Idroscalo di Ostia. Qui Pasolini ha tentato un rapporto orale con Pelosi, che però è sceso dall’auto. Seguendo le dichiarazioni di Pelosi, Pasolini lo avrebbe seguito tentando un rapporto sessuale non consensuale, ma di fronte alla resistenza del ragazzo lo colpisce con un bastone, causando una piccola ferita. Questo ha scatenato la reazione violenta di Pelosi, che ha usato un pezzo di legno per colpire violentemente Pasolini fino a mutilargli un orecchio e, nella fuga, ha travolto più volte il corpo della vittima con l’auto.

Pelosi fu fermato dai carabinieri di Ostia alle 1:20 a bordo dell’Alfa Romeo GT di Pasolini. Arrestato inizialmente per furto d’auto, non si sapeva ancora della morte di Pasolini fino al ritrovamento del corpo alle 6:30 del mattino, momento in cui Pelosi confessò il delitto. Pasolini fu trovato prono, con il volto sfigurato, coperto di sangue e polvere, e fu riconosciuto dall’amico Nino Davoli alle 10 del mattino.

L’autopsia

L’autopsia rivelò chiaramente che Pasolini fu vittima di un brutale assassinio. Secondo il rapporto del Professor Faustino Durante, le lesioni includono ecchimosi multiple, la mandibola fratturata, l’orecchio destro strappato, il naso schiacciato, numerose fratture e lacerazioni interne, culminando con lo scoppio del cuore causato dal sormontamento dell’auto.

I dubbi sull’omicidio

Nonostante le indagini, molti dettagli scientifici furono ignorati e il caso fu archiviato come un delitto tra omosessuali. Tuttavia, secondo un’altra perizia del 1976, ci sono evidenze che Pasolini potrebbe essere stato attaccato da più persone. Nonostante ciò, la Corte ritenne improbabile che Pelosi avesse complici, una decisione poi confermata dalla Cassazione nel 1979.

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I dubbi rimangono, soprattutto perché Pelosi, nonostante avesse massacrato Pasolini, non era coperto di sangue. Inoltre, il racconto di quella notte non corrisponde alle analisi scientifiche. La posizione finale del corpo di Pasolini e la mancanza di sangue nell’auto sollevano ulteriori questioni mai risolte.

L’auto senza sangue

L’assenza di sangue sull’auto e la sua condizione dopo essere stata usata per investire Pasolini sollevano ulteriori dubbi. Inoltre, ci sono discrepanze sul ritrovamento dell’auto la notte dell’omicidio, suggerendo la possibile presenza di altri individui coinvolti.

Le testimonianze

Le testimonianze contrastanti, inclusa quella di un pescatore che affermò di aver visto più persone aggredire Pasolini, aggiungono ulteriori dubbi sulla versione ufficiale degli eventi. La presenza di un plantare non appartenente né a Pasolini né a Pelosi potrebbe indicare la presenza di altri individui, forse legati al noto criminale Johnny Lo Zingaro.

Nonostante il tempo trascorso, la morte di Pasolini rimane avvolta nel mistero, con molte domande ancora senza risposta.

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