La programmazione televisiva può spesso riservare sorprese e cambiamenti, ma quando un documentario premiato con l’Oscar come “No Other Land” viene posticipato, le ragioni meritano un’attenzione particolare. Originariamente previsto per il 7 ottobre su Rai 3, il documentario ha visto la sua prima trasmissione rimandata non una, ma due volte, con la nuova data fissata per il 15 novembre. Questi rinvii hanno destato curiosità e polemiche, soprattutto per le motivazioni fornite dalla Rai e le implicazioni politiche e sociali che emergono dal contenuto del documentario stesso.
Controversie e Decisioni della Rai
Il direttore della sezione Cinema e serie tv della Rai, Adriano De Maio, ha trovato sé stesso al centro di un dibattito mediatico dopo aver spiegato le ragioni dietro lo spostamento della programmazione di “No Other Land”. Secondo De Maio, il timore era che la messa in onda potesse coincidere con un periodo di alta tensione dovuto alle trattative di pace in Medio Oriente, rischiando di inflammarle ulteriormente.
Le dichiarazioni di De Maio
In una dichiarazione rilasciata all’agenzia di stampa AGI, De Maio ha esplicitato che:
La prevista collocazione di “No Other Land” il 21 ottobre non era in sintonia con il clima di speranza per la pace che poi è stata firmata. I contenuti del film avrebbero rischiato strumentalizzazioni, con l’alzarsi del livello delle manifestazioni di piazza anche violente. Ho chiesto di rinviare la collocazione per trasmetterlo in un clima più stabile e disteso perché possa essere apprezzato per la storia di amicizia tra due popoli che possono vivere in pace.
Il Contesto di “No Other Land”
Il documentario si focalizza sulla vita degli abitanti di Masafer Yatta, una zona della Cisgiordania. Questo territorio è stato segnato da decenni di tensioni e conflitti, con gli abitanti palestinesi che vivono sotto la costante pressione delle autorità e dei coloni israeliani.
Sfondo storico del conflitto
Negli anni ’80, Masafer Yatta fu designata dall’esercito israeliano come area per esercitazioni militari, un pretesto che ha portato a tentativi continui di spostare forzatamente la popolazione locale. Il documentario, vincitore di un Oscar nel 2025, si addentra in queste dinamiche complesse, esplorando le storie personali di chi resiste giorno dopo giorno.
Distribuzione e Visualizzazione
“No Other Land” è stato rilasciato nelle sale italiane il 16 gennaio 2025, grazie agli sforzi congiunti di Wanted Cinema, Medici Senza Frontiere e con il patrocinio di Amnesty International. Inoltre, Rai 3 ha acquisito i diritti per due trasmissioni televisive, la prima delle quali era originariamente prevista per il 7 ottobre.
Accessibilità via streaming
Dal 5 novembre, il documentario sarà disponibile anche sulle principali piattaforme di streaming, offrendo così una più ampia accessibilità al pubblico interessato a comprendere meglio le intricate questioni che “No Other Land” porta alla luce.
In conclusione, il cammino di “No Other Land” dalla produzione alla trasmissione televisiva è stato tutt’altro che semplice, riflettendo forse la complessità e la delicatezza delle questioni che il documentario stesso si propone di esplorare.
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