Il piccolo isolotto di Trimelone, che occupa appena 0.6 km quadrati nel lago di Garda, ha avuto un ruolo significativo nella Storia. Situato a breve distanza dal comune di Brenzone, sulla costa veronese del lago, questo scoglio, si presume staccatosi anticamente dal Monte Baldo che lo domina, è stato fin dal medioevo riconosciuto per la sua cruciale posizione difensiva.
Nel 1158, divenne scenario di un attacco condotto dalle forze di Federico Barbarossa, che demolirono il castello e le fortificazioni erette precedentemente dai nobili locali per difendere le coste lacustri dagli attacchi degli Ungari. Dimenticata durante il periodo della dominazione veneziana, l’isola tornò a essere centro di attenzioni nel diciannovesimo secolo.
Fra conflitti, avanguardie e depositi di munizioni
Durante le guerre per l’indipendenza italiana, fu occupata dagli austriaci che la trasformarono in un magazzino per munizioni, iniziando così la sua storia come deposito di esplosivi sul lago. Nel 1866, con l’annessione del Veneto al Regno d’Italia, l’isola entrò definitivamente sotto il controllo italiano.
Alla vigilia della Grande Guerra, Trimelone riacquistò importanza come fortezza, trovandosi vicino a una sezione del fronte alpino. Fu presidiata dal Battaglione Volontari Automobilisti e Ciclisti, tra cui militavano futuristi come Marinetti, Sant’Elia e Sironi. L’isola fu equipaggiata con due cannoni da 120mm della Marina e casematte, che non furono mai impiegate nel corso del conflitto.
Anche dopo il termine della guerra continuò a essere utilizzata come polveriera, dove venivano immagazzinati ordigni da una società bresciana. Alla fine del secondo conflitto mondiale, fu sfruttata dai tedeschi e il 20 marzo 1945, Mussolini tenne qui la sua ultima intervista-testamento con il giornalista Ivanoe Fossani.
Da detonazioni al mistero dell’Italicus
Durante la ritirata, le truppe tedesche lasciarono una grande quantità di esplosivi nei fondali vicino a Trimelone, rendendo la zona altamente pericolosa.
Nella notte tra il 5 e il 6 ottobre 1954, una serie di esplosioni durate 13 ore distrussero molte delle strutture militari sull’isolotto.
Negli anni seguenti la «strategia della tensione», la magistratura avanzò l’ipotesi che il materiale usato nella strage del treno “Italicus” del 1974 provenisse dall’arsenale di Trimelone.
Proibita al pubblico fino agli anni 2000, l’isola è divenuta parzialmente accessibile grazie a un’estesa e meticolosa operazione di bonifica realizzata da specialisti dell’Esercito.
Si stima che a Trimelone siano state accumulate oltre 100.000 bombe.
Articoli simili
- Questi villaggi affondati in un lago delle Hautes-Alpes sono pronti per essere scoperti
- Scopri la Magia della Neve in Trentino: Un Itinerario Incantevole anche per Chi Non Scia!
- Baleari: Scopri Minorca! S’Albufera, spiagge deserte e un incredibile organo rocambolesco
- 5 passeggiate segrete sul Lago di Como per ammirare panorami mozzafiato
- Elisabetta Sgarbi al Cinema Massimo: Scopri “L’isola degli idealisti”, il suo ultimo capolavoro!

Teodoro è un giornalista esperto in tendenze e innovazioni stilistiche. Il suo approccio diretto e semplice aiuta tutti a decifrare i codici dello stile moderno. Con curiosità ed esperienza, analizza le novità offrendo una visione chiara e accessibile a tutti i lettori.