Scopri Villa Pamphili: Un gioiello verde nel cuore di Roma!

Di : Lorenzo Dalmoro

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La Villa Pamphili, scenario sabato scorso del ritrovamento dei corpi senza vita di una donna e di una neonata, è una dimora storica che ospita uno dei maggiori parchi pubblici di Roma. Situata nel XII municipio della città, nel quartiere Monteverde, durante l’estate attira numerosi residenti e visitatori. Le indagini in corso suggeriscono che la donna fosse senza fissa dimora e che avesse preso l’abitudine di dormire nel parco nelle ultime tre settimane. È molto probabile che ci fosse un legame di parentela tra lei e la bambina, anche se questo non è ancora stato confermato ufficialmente.

Da anni, residenti e associazioni locali lamentano la mancanza di cura di Villa Pamphili, evidenziando ritardi nella manutenzione e uno stato generale di degrado. Un altro motivo di critica è rappresentato dalle frequenti chiusure del parco al pubblico, dovute all’uso della Palazzina Algardi come luogo di incontri istituzionali, essendo questa una delle sedi della presidenza del Consiglio.

Villa Doria Pamphili si estende per quasi due chilometri quadrati ed è suddivisa in tre aree principali: il palazzo con i suoi giardini, la pineta e i terreni agricoli. La villa ha assunto la sua forma attuale nella seconda metà dell’800, quando si è unita alla preesistente Villa Corsini. Con il tempo, sono stati aggiunti orti, serre, monumenti e cascate, e l’edificio principale è stato ampliato. Inoltre, in occasione delle Olimpiadi del 1960 a Roma, è stata realizzata via Leone XIII, detta “Olimpica”, che divide il grande parco in due parti, oggi collegate solo da un ponte pedonale e due passaggi carrabili.

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La villa è rimasta di proprietà della famiglia Doria Pamphilj fino ai primi anni del Novecento. A partire dal 1939, il comune di Roma ha avviato una serie di espropri che hanno portato all’apertura al pubblico del parco: nel 1965 è stata resa accessibile la parte occidentale della villa, mentre nel 1971 è stato acquisito definitivamente il settore orientale del parco, aperto ai cittadini il 22 maggio dello stesso anno. Oggi l’intera villa è di proprietà del comune di Roma, ad eccezione della cappella funeraria, ancora di proprietà della famiglia Doria Pamphilj, e del Casino del Bel Respiro.

Il Casino del Bel Respiro, anche noto come Palazzina dell’Algardi dal nome del suo architetto e scultore Alessandro Algardi, si trova nella parte orientale di Villa Pamphili. Divenuto proprietà dello Stato nel 1967, oggi è utilizzato come sede di rappresentanza della presidenza del Consiglio dei ministri e da tempo è oggetto di richieste da parte di cittadini e associazioni che vorrebbero fosse restituito al comune di Roma. Nonostante numerose iniziative, la Palazzina rimane una sede istituzionale e può essere visitata solo in specifici giorni e orari, con aperture programmate.

Nelle ultime settimane, la gestione della Palazzina è tornata al centro del dibattito politico. L’organizzazione di diversi incontri istituzionali ha infatti causato la chiusura totale del parco in tre occasioni: il 9 aprile, in occasione della visita del re d’Inghilterra Carlo III, il 29 aprile per l’incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan e infine il 12 maggio, per un summit intergovernativo tra Italia e Grecia.

Le associazioni denunciano da tempo la mancanza di manutenzione, sporcizia, degrado e insicurezza del parco, chiedendo la presenza di custodi e telecamere all’ingresso. Le recenti chiusure hanno riacceso le proteste, sottolineando come in passato, durante gli incontri istituzionali, venissero semplicemente impiegati agenti all’interno del parco, mentre ora si sta consolidando la pratica di chiuderlo completamente al pubblico. Le associazioni hanno anche criticato l’abitudine di permettere l’accesso a camion e veicoli motorizzati all’interno dell’area.

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Il 15 maggio, il deputato Claudio Mancini del Partito Democratico ha presentato un’interrogazione parlamentare, sottolineando che «da 35 anni la Palazzina Algardi è sede di rappresentanza della presidenza del Consiglio dei ministri» e che «solo in rari casi è stata necessaria la chiusura completa della Villa». Nella sua interrogazione, Mancini chiede alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi se ritengono tali misure di sicurezza appropriate e necessarie. Anche il consigliere comunale del PD Lorenzo Marinone ha presentato una mozione per sollecitare il sindaco di Roma Roberto Gualtieri a trovare alternative alla chiusura totale di Villa Pamphili durante gli incontri istituzionali.

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