Quattro secoli dopo la sua creazione, il mistero che avvolge la “Ragazza con l’orecchino di perla” di Jan Vermeer è stato finalmente illuminato. Il celebre dipinto del 1665 ritrae una giovane donna con un turbante, caratterizzata da un orecchino di perla che le scende delicatamente dall’orecchio sinistro. Le figure femminili nei quadri di questo artista olandese sono spesso immerse in ambienti domestici, catturate in momenti di tranquillità e attesa. Queste immagini hanno ispirato innumerevoli teorie, passioni, romanzi e film di successo (come il film del 2003 “La ragazza con l’orecchino di perla” con Scarlett Johansson).
Identità della “Ragazza con l’orecchino di perla”
Le recenti ricerche suggeriscono che i soggetti femminili nei dipinti di Vermeer non erano amanti né muse dell’artista. Secondo lo storico dell’arte inglese Andrew Graham-Dixon, una verità nascosta dietro la tranquillità domestica ritratta nei suoi lavori è stata ora rivelata.
Vermeer dipinse principalmente per una setta religiosa radicale anticalvinista, costituita quasi esclusivamente da donne, tra cui la protagonista del suo dipinto più famoso, “La ragazza con l’orecchino di perla”. Graham-Dixon propone che il volto ritratto non sia anonimo, ma quello di Maria de Knuijt, un’importante mecenate e leader del gruppo.
L’ipotesi: Vermeer e la setta segreta di Delft
Il libro “Vermeer: A Life Lost and Found”, che sarà pubblicato il 23 ottobre 2025 da Random House, è il risultato di approfondite ricerche negli archivi di Delft, dove Vermeer visse e morì nel 1675 all’età di 43 anni. Questo studio rivela una biografia “occultata dalla storia”, collegando per la prima volta la pittura di Vermeer a un movimento religioso segreto, i “rimostranti” olandesi, seguaci del teologo Jacobus Arminius.
Il testo chiarisce che lo stesso Vermeer faceva parte di un gruppo radicale di rimostranti, opponendosi alle rigide norme morali del calvinismo. Lui e le sue modelle femminili esprimevano una fede più personale e libera, con un ruolo centrale per le donne, che non erano semplici figure, bensì donne istruite, indipendenti e benestanti, riunite per discutere di teologia, arte e spiritualità.
Il legame con la famiglia van Ruijven
Maria de Knuijt, sposata con il ricco Pieter Claesz van Ruijven, un principale mecenate di Vermeer, emerge come figura di spicco. Van Ruijven influenzò anche i temi e i simboli delle opere del pittore, proponendo la moglie come soggetto dei suoi dipinti.
É notevole che, delle 37 opere attribuite a Vermeer, ben 20 siano state trovate nella residenza della coppia, segno di un legame profondo. Le scene domestiche, apparentemente innocue, rappresenterebbero in realtà la vita intima di questa comunità di donne credenti, impegnate in attività quotidiane che fungevano da forma di preghiera laica.
Un simbolo religioso
Il volto famoso della ragazza col turbante azzurro e lo sguardo pensoso nasconderebbe quindi un’identità ben precisa. Graham-Dixon suggerisce che potrebbe trattarsi proprio di Maria de Knuijt, o di una delle giovani della setta.
Il dipinto diventa un simbolo di una religione alternativa, meno rigida e più aperta rispetto al calvinismo. Non più una musa o un’amante, ma una fedele, rappresentando un’esperienza spirituale proibita, ai margini del potere religioso e politico dell’epoca.
Il fascino del dipinto
Per Vermeer, la religione era anche una questione di linguaggio: la luce che entra da sinistra, i gesti sospesi e gli interni silenziosi rappresentano per lo storico inglese un linguaggio spirituale, un modo per trasformare la grazia in immagine. «Ogni dipinto di Vermeer – scrive Graham-Dixon – è un atto di devozione, non verso la Chiesa ufficiale, ma verso l’idea che Dio possa manifestarsi nella quotidiana calma delle donne».
Per quasi quattrocento anni, le figure femminili di Vermeer hanno rappresentato un enigma affascinante. Se la teoria di Graham-Dixon dovesse essere confermata, ciò che rimane non è il mistero dell’anonimato, ma l’appartenenza a un culto segreto che univa misticismo e libertà, un gruppo di intellettuali femminili che, in un’epoca dominata dagli uomini e da una fede rigida, hanno impresso nella pittura del maestro la loro eresia.
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