Trilogia Wizz Air: Scopri il Mistero di “Let’s Get Lost 2025”, Destinazione Moldavia!

Di : Lorenzo Dalmoro

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W4 03964, ore 11.55, Wizz Air, gate E, destinazione ignota. “Questo è il volo che cercavamo, il misterioso!” esclama Giovanni Pecoraro, 28 anni, di Tropea, tentando di catturare con il suo smartphone il display all’aeroporto di Fiumicino che mostra i dettagli della partenza ma lascia la destinazione nell’ombra. Giovanni fa parte dei trenta fortunati vincitori del concorso “Let’s get lost” organizzato da Wizz Air, grazie a una foto scattata a Madeira all’alba durante un soggiorno in Portogallo, dove vive la sua ragazza. “Non conoscendo la destinazione ho messo in valigia un po’ di tutto, incluso un abito da sera,” dice sorridente, perché il vero spirito del viaggio è quello di “perdersi”, proprio come recita lo slogan, volando tra le nuvole con i motori tinti di un vivace rosa fucsia, colore distintivo di Wizz. Si dice che Leonardo da Vinci fosse affascinato dall’idea di volo tanto da affermare che chi ha volato una volta camminerà sempre con lo sguardo rivolto al cielo, desideroso di ritornarvi, un sentimento che sembra riflettere il pensiero di Montaigne: “Quando viaggio, so cosa lascio, ma non ciò che troverò”. Parto ma non so dove arriverò, quasi come viaggiare in mongolfiera. Una geniale strategia di marketing che incapsula anche la filosofia del viaggiare alla Wizz: “All you can fly”, per condividere il brivido del decollo, del volo e dell’atterraggio, in un viaggio che è un’evasione dai doveri quotidiani, dalle responsabilità scolastiche o familiari. E con una curiosità che cresce all’aumentare dell’ignoto e dell’imprevedibile: quanto più misteriosa e lontana è la destinazione, tanto più straordinario e divertente si rivela il viaggio, aumentando così la sensazione di distacco e di piacevole fuga. Perché nella mente del viaggiatore la distanza fisica si trasforma in distanza temporale.

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Condividere l’incertezza, anche quella di non aver preparato adeguatamente la valigia, sapendo solo le temperature approssimative e il clima del misterioso luogo di arrivo. Ogni destinazione sconosciuta stimola ed emoziona ben più di quanto non faccia la familiarità di casa. Viaggiare volando non è sempre educativo per forza; può aprirci la mente, può espandere la nostra tolleranza verso le abitudini altrui, può stimolare confronti e suscitare domande. Può essere un arricchimento, non solo un accumulo di idee e divertimenti: basta lasciarsi trasportare.

All’imbarco completato, il capitano Manlio Giustiani accoglie a bordo i passeggeri eccitati, presentando l’equipaggio e svelando l’insolita rotta: “Con questo aeromobile nuovissimo, con soli 80 ore di volo, atterreremo su una pista ruvida lunga tra i 3500 e i 3800 metri; dopo il decollo, ci dirigeremo verso ovest, poi a sinistra verso sud e successivamente verso nord; a un certo punto avvisteremo le piramidi e, anche se non dovrei dirlo, annuncerò la Torre Eiffel; il tempo di volo sarà di alcune ore, 35 minuti e 47 secondi. Il meteo è favorevole, a parte qualche turbolenza. La cosa più importante che dovete sapere, e mi rivolgo anche ai giornalisti presenti, è che siamo incorruttibili, quindi non riveleremo mai la destinazione che scoprirete solo una volta atterrati. Lasciate ogni speranza di ottenere ulteriori informazioni. Anche i rappresentanti della compagnia aerea Kata Ivan e Gabriele Imperiale, che hanno organizzato e accompagnato il volo misterioso per la quarta volta, non diranno nulla. Buon volo.”

Mentre alcuni partecipanti iniziano a preoccuparsi per non aver scelto l’abbigliamento giusto, come Federico Allegri di Livorno, vincitore del concorso Wizz Air con una foto del Nepal; studia matematica tra Pisa e Pechino e sta lavorando alla sua tesi sul settimo problema del Millennio, la congettura BSD, che analizza una classe di curve ellittiche rilevanti per la crittografia. “Si usa nelle comunicazioni telematiche,” precisa Federico, che sembra avere un vantaggio, ma non è riuscito a indovinare la destinazione segreta. Seduto tranquillamente al posto 7a, Ivan Maggini, diciottenne di Bergamo, sta completando la maturità al liceo scientifico aeronautico. Ha vinto il viaggio con foto di trasporti e viaggi insoliti, come il percorso Bari-Bali senza aerei, solo con treni, navi e autobus. “Volo circa otto volte al mese con la formula All you can fly di Wizz Air, che combino con l’Interrail. Adoro la pace e la flessibilità, anche perché mi sono reso conto che noi europei abbiamo una visione limitata e distorta del resto del mondo”. L’atmosfera a bordo è vivace e spensierata, come in una gita scolastica. Non è poco in tempi turbolenti e spesso bellicosi.

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Poi, finalmente, i flap si abbassano insieme ai carrelli, in preparazione per l’atterraggio. Tutti i passeggeri si affacciano ai finestrini come giraffe, cercando di scorgere il paesaggio: un mix di verde e color senape, ondulato e agricolo, geometricamente decorato da filari di vigneti. L’aereo tocca la pista, frena e si ferma, e la voce chiara del comandante finalmente rivela: “Siamo atterrati nella capitale della Moldavia, famosa per i suoi immensi vigneti, le eccezionali riserve di vino, i paesaggi mozzafiato e le viste naturali spettacolari. A nome di tutto l’equipaggio, vi auguriamo una vacanza piacevole piena di avventure alla scoperta di questa gemma nascosta europea. Grazie a tutti e let’s Wizz”. Sospiri di sollievo si levano tra i passeggeri.

Scendendo sulla pista di Chisinau, a pochi metri dalla scaletta, un robusto moldavo in costume tipico, con una camicia di lino ricamata in bianco e rosso a motivi floreali, accoglie calorosamente i viaggiatori offrendo colac, un pane salato a forma di ruota a base di farina, lievito di birra, uova sbattute e acqua tiepida. Un’accoglienza così generosa era oltre ogni aspettativa di chi, fino all’ultimo, aveva nutrito dubbi e apprensioni sulla destinazione finale. La sorpresa è terminata. Che la festa moldava abbia inizio, tra sapori, vini aromatici e, perché no, pigiando a piedi nudi l’uva nelle botti di rovere.

INFO

– visit.chisinau.md

– moldova.travel

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DORMIRE E MANGIARE

Thomas Albert Hotel e Regency. La Placinte è un ristorante di una catena molto popolare che offre piatti tipici moldavi e rumeni.

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