Il 1ยฐ giugno ha segnato l’inizio della stagione di pesca controllata sul fiume Inn in Engadina, un vero paradiso terrestre. Questo evento, un tempo esclusivo, ora attira un numero crescente di appassionati. Abbiamo quindi raccolto opinioni e consigli da un esperto di fly-fishing praticante la politica del catch & release: Federico Argenti, un veterano della pesca che non dipende da essa per vivere, ma che la pratica per passione. Federico, accompagnato dalla sua fedele compagna Kira, soprannominata “calzette bianche” per le sue zampe, un cane adottato da un canile di Palermo ora abituato alla vita in alta montagna, si immerge completamente nei paesaggi incontaminati e nella chiara luminositร delle valli engadinesi. Tra Celerina e Samaden, dove il paesaggio รจ meno selvaggio ma piรน poetico rispetto all’Alta Engadina, luogo attraversato da figure storiche come Nietzsche e immortalato da artisti come Claude Chabrol e Fred Zinnemann.
Federico, con i suoi occhi vivaci e un sorriso contagioso, ha imparato l’arte della pesca a mosca fin da bambino nelle valli Valtellina e Val Chiavenna, aree che servono come punti di accesso per il passo del Maloia e l’Engadina. Nonostante la sua giovane etร di 35 anni, ha giร una vasta esperienza di pesca in diversi angoli del mondo. “Ho iniziato a pescare da molto piccolo, guidato da mio padre, lungo i fiumi Adda e Mera. Principalmente pescavo temoli, trote e cavedani. Tuttavia, negli anni, la qualitร dell’Adda รจ peggiorata a causa di interventi invasivi che hanno danneggiato l’ecosistema nella provincia di Sondrio, aggravati oggi dalle preparazioni per le Olimpiadi 2026. Oggi, l’area intorno a Dubino-Mantello, dove il fiume entra in Valtellina, รจ particolarmente degradata,” racconta Argenti.
Nella pesca a mosca, e in particolare quella a mosca secca, l’ideale รจ poter osservare i pesci che si alimentano in superficie, una condizione sempre piรน rara nei fiumi italiani a causa del clima e della diminuzione delle schiuse di insetti. Di conseguenza, si ricorre ad altre tecniche come la pesca a ninfa o con streamer. Il fiume Mera, che sgorga impetuoso e scorre veloce in Valchiavenna, presenta una situazione diversa essendo meno influenzato da affluenti. Dopo una devastante frana che ha colpito la zona qualche anno fa, il fiume si รจ stabilizzato e ripopolato di specie come il temolo, la trota marmorata e la trota iridea. Tuttavia, tali condizioni si verificano raramente. Al contrario, l’Inn in Engadina offre un’esperienza completamente diversa sia per il paesaggio sia per la pesca,” precisa Argenti, che osserva rapaci come poiane e falchetti volteggiare mentre parla.
Federico, con la sua vista acuta, riesce spesso a individuare questi uccelli anche mentre guida o pedala lungo la pista ciclabile che costeggia l’Inn. Anche Kira, seguendo il suo esempio, guarda in alto, ma poi si accontenta di un bagno rinfrescante nel fiume. “La stagione di pesca in Engadina inizia piรน tardi rispetto alla Valtellina; i laghi aprono il primo maggio, ma per i fiumi bisogna aspettare il primo giugno a causa della deposizione delle uova dei temoli. Il vento rappresenta un problema non trascurabile per la pesca a mosca secca, poichรฉ di solito si alza dal nord intorno a mezzogiorno, rendendo difficile questa tecnica. Le migliori ore per pescare sono al mattino presto o alla sera, quando il vento diminuisce. I temoli e le trote sono quasi sempre attivi, e si lasciano attirare da piccole mosche su ami del numero 20 in CDC, che imitano le piume idrorepellenti delle anatre. Personalmente, mi diverto a creare queste mosche, poichรฉ fanno parte del rituale della pesca,” continua Argenti, sottolineando che i tratti piรน suggestivi del fiume si trovano tra Celerina, dove si puรฒ ammirare la chiesa di San Gian, Champfer e vicino all’aeroporto di Samaden.
Sui laghi di Silvaplana e Sils si pratica una pesca meno impegnativa, dove i locali di solito pescano salmerini sul fondo usando tre piccole mosche chiamate chironomi. Tuttavia, รจ sull’Inn che si vive l’esperienza di pesca piรน emozionante, paragonabile a scenari esotici come quelli del Canada, dell’Alaska, della Bosnia o della Croazia. “ร un’esperienza che ricorda le scene di Brad Pitt in ‘In mezzo scorre il fiume’ o di Rock Hudson in ‘Lo sport preferito dall’uomo’, anche se senza Paula Prentiss; perรฒ con Kira mi diverto ugualmente. E, nonostante i costi elevati di vitto e alloggio in Engadina, la pesca rimane accessibile: il permesso giornaliero per i non residenti costa circa 40 franchi (40 euro), mentre quello settimanale si aggira sui 129 franchi,” conclude Argenti con entusiasmo.
Il panorama incantevole dell’Engadina รจ incorniciato dalle vette del Muottas-Muragl, del Piz Ela, del Piz Uertsch e del Piz Languard. Le case tipiche dell’Engadina, con le loro robuste strutture e finestre particolari, affacciate sul fiume, parlano una lingua romanza incisa su decine di portali di legno finemente intagliati e decorati. Questi arcani simboli si ritrovano anche nella produzione gastronomica locale, come il pane engadinese, che richiama il sole inscritto in un cerchio. I vecchi doccioni a forma di pesce, metallici ma simili a quelli che nuotano nell’Inn, completano questa immagine di un luogo dove il fiume, ora veloce e trasparente, ora gonfio e lattiginoso dalle acque dei ghiacciai, offre una pesca indimenticabile, sia che si pratichi il fly fishing o meno.
INFO
– myswitzerland.com
– engadin.ch
– Bonaventura_fishing. (instagram di Federico Bonaventura Argenti)
– gr.ch (con regole per pescare NRW Fisherei 2025)
ARRIVARE
Da Chiavenna si risale la Val Bregaglia fino al Passo del Maloia, da dove inizia l’Engadina: un percorso di circa 50 chilometri fino a Celerina/Samedan. Da Lecco, il viaggio in auto dura circa 2 ore e mezza.
DORMIRE E MANGIARE
Nonostante i costi elevati in Engadina, alcune opzioni come l’Hotel Crusch Alva di Zuoz e il Saluver di Celerina offrono vantaggi come l’uso gratuito dei trasporti pubblici e delle ferrovie di montagna per soggiorni di almeno due notti. Per un pasto di qualitร a prezzo ragionevole, il P21 presso l’aeroporto di Samedan รจ una scelta pratica, mentre il classico grigio-valtellinese Restaurant Veltlinerkeller e il Pier 34 a Sankt Moritz offrono ottime opzioni per gustare hamburger succulenti.
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Lorenzo รจ un giornalista appassionato di scoperte e di nuovi orizzonti. I suoi racconti di viaggi e moda sono scritti in modo semplice e diretto, rendendo le tendenze internazionali facilmente comprensibili. La sua scrittura dinamica e informativa guida i lettori nel mondo delle nuove avventure stilistiche.