Si intitola Memoria la mostra che, fino al 4 marzo 2018, Palazzo Reale di Milano dedica a James Nachtwey, fotografo di guerra di fama internazionale, universalmente considerato erede di Robert Capa. Prima tappa di quello che sarà un tour mondiale, l’esposizione è un insieme di fotogiornalismo e testimonianza storica, una ricostruzione per immagini dei momenti più salienti e tragici della storia del mondo contemporaneo.
Va detto che bisogna armarsi di una buona dose di pelo sullo stomaco per visitarla: dagli sconvolgenti scatti sulle guerre in Afghanistan e Iraq al reportage sugli effetti della carestia in Darfur, sulle pareti del museo si susseguono una serie di immagini dalla carica emotiva enorme, memoria degli eventi che hanno afflitto milioni di persone in circostanze diverse, e monito all’umanità perché non commetta più gli stessi errori.
Nachtwey, che ha avviato la sua carriera di fotografo nel 1981, si dedica da sempre alla documentazione delle guerre e dei lati più crudi e drammatici della condizione umana. Spinto dalla convinzione che la fotografia sia un potente strumento per sensibilizzare il pubblico e i media su tematiche come la povertà, il crimine, l’inquinamento industriale e la tossicodipendenza, Nachtwey ha viaggiato in tutto il mondo, documentando con grande sensibilità conflitti e catastrofi degli ultimi quarant’anni. Dalla guerra in Cecenia alla Seconda Intifada in Cisgiordania, dall’attacco alle Torri Gemelle alla più recente immigrazione in Europa, questo grande fotografo ha spesso messo a rischio la sua stessa vita per parlare al mondo dei suoi più grandi problemi.
Insomma, la mostra, articolata in 17 sezioni, accompagna il visitatore in un viaggio che tocca alcune delle pagine più buie della storia contemporanea. Un viaggio impegnativo e molto toccante, che ci ricorda di quanto la consapevolezza degli eventi sia imperativa per cambiare la storia.