Maglia Aran, storia e curiosità sul tradizionale capo irlandese

L‘eleganza sartoriale non può essere associata a pescatori, agricoltori o a coloro che tagliano i manti erbosi in Irlanda? Sbagliato. La maglia Aran, ovvero il maglione di lana dal design composto che viene dalle aspre isole omonime, è copiatissima nella moda. Realizzata con lana grezza per mantenere i pescatori e gli agricoltori caldi e asciutti mentre svolgevano il loro lavoro, originariamente aveva motivi intrecciati unici per ogni famiglia. Ancora oggi include i principali simboli tradizionali: la treccia, come le corde dei pescatori; il cesto, come i cesti da pesca; il nido d’ape, che rappresenta il duro lavoro; il muschio, un riflesso del paesaggio; e il diamante, per augurare il successo a chi lo indossa.

Il successo del maglione in epoca moderna si deve a Grace Kelly, quando, negli anni ’50, apparve sulla copertina di Vogue proprio con un maglia Aran. Nel 2017, quel modello è stato inserito in una mostra al Museum of Modern Art di New York come uno dei 111 capi che ha influenzato la moda negli ultimi 100 anni. Per guardare un approfondimento sulla maglia Aran, cliccate QUI.

C’è un altro pezzo irlandese di umili origini che è diventato un accessorio di stile: il brogue. Ora presente nel guardaroba di ogni uomo (o donna) ben vestito, la scarpa (bróg in irlandese) era originariamente indossata dai taglialegna che lavoravano nelle paludi: le perforazioni permettevano all’acqua di defluire. Quelle stesse perforazioni ora riproducono motivi riconoscibili su scarpe eleganti e lussuose.

Ovviamente, la moda irlandese non è rimasta ferma al passato. Tanti designer di talento che lavorano in tutta l’isola – tra cui Simone Rocha, Richard Malone, Paul Costelloe, Orlagh McCloskey, Richard Quinn – stanno creando look moderni che continuano a essere ispirati ai paesaggi, alla storia e alla cultura irlandesi.

@ courtesy Ente Turismo Irlandese

Margherita Tizzi

Giornalista, scrive su Vogue Italia, Amica e Grazia. È co-founder di Eccetera, studio specializzato nella creazione di progetti editoriali su misura, online e offline. E, dal 2013, su questo webzine racconta storie di luoghi, di fatto a mano e made in Italy, di cultura, arte e lifestyle.

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