L’anello di fidanzamento segna un momento importante nella vita di una donna. È un pegno d’amore, simbolo della promessa di matrimonio che il futuro sposo fa alla sua amata. Il galateo delle nozze vuole che lo si indossi nell’anulare della mano sinistra, non solo perché è il posto riservato alla fede, che in un certo senso anticipa, ma anche perché l’anulare è il dito del cuore. Gli antichi Egizi erano, infatti, convinti che in quel dito passasse la vena amoris che andava dritta al cuore.
Chi ha inventato l’anello di fidanzamento? Un’antica leggenda del 1655 racconta che è stato Prometeo, che lo ha pensato rotondo e senza fine, in modo che l’amore potesse essere reciproco, senza interruzione. Vero o falso che sia, è certo che questi anelli hanno tanto da raccontare, soprattutto da paese a paese, da regione a regione. Proprio per questo, che ne dite di lasciar perdere il solito solitario, optando per qualcosa di più originale?
In Toscana
Nella provincia di Arezzo, ad esempio, c’è la fede chianina, un anello dalle forme armoniose che i contadini regalavano alla nuora dopo il fidanzamento del figlio. Questo anello, che risale al tempo degli Etruschi, è leggero, luminoso e abbastanza grande, e ha quasi sempre la forma di un fiore. La montatura è in oro ramato, mentre la pietra centrale è circondata da almeno altri otto vetri colorati, turchesi o granati, paste vitree o perle.
In Sardegna
Qui la varietà orafa è impressionante. Nel cagliaritano, ad esempio, le nubende ricevevano un anello d’oro molto particolare: la parte superiore presentava una fascia con due cuori, circondata da un tripudio di rosette. Il primo esemplare è stato ritrovato tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800, durante i lavori di restauro della chiesa di San Giuliano di Selargius; probabilmente un ex voto donato al santo in seguito ad una guarigione miracolosa. Nel resto dell’isola, invece, si usavano molto la classica fede sarda e il cosiddetto maninfide, “le mani in fede”, che rappresenta due mani che si uniscono e si stringono in un patto d’amore totale.
In Alto Adige
Anche a Bolzano l’anello di fidanzamento, di solito in argento dorato, si rifà a questa romantica immagine: due mani che stringono un cuore, una corona o una fiamma. Una tradizione, questa, che s’ispira alla Claddagh, fede tipica del West Connemara, regione irlandese.
In Umbria
La fede umbra in argento, risalente al 15esimo secolo, è caratterizzata da un’incisione che raffigura il volto di una donna o i volti di una donna e di un uomo, uno di fronte all’altro, in mezzo ai quali sboccia un bouquet di fiori. Internamente si incideva “Amore volo vole fe”, che significa “l’amore vola e vuole fedeltà”.
In Piemonte
In mezzo alla natura della Val d’Ossola è nata la fede ossolana, una fascia in oro rosso con l’incisione di una stella alpina, grano saraceno, nastri intrecciati e mezze sfere, che simboleggiano rispettivamente purezza, prosperità, perpetuità dell’unione e prolificità.