Nel primo trimestre del 2025, il 40% delle 950.000 persone che hanno rinnovato la propria carta d’identità ha deciso di non autorizzare la donazione dei propri organi. Questa cifra rappresenta il tasso di opposizione più elevato degli ultimi dieci anni, periodo in cui sono state raccolte le dichiarazioni di volontà durante il rinnovo dei documenti. Il Centro Nazionale Trapianti, responsabile del coordinamento della distribuzione di organi donati negli ospedali italiani, considera questa tendenza molto allarmante, in quanto un incremento delle opposizioni riduce significativamente le possibilità di salvare la vita a migliaia di pazienti in attesa di trapianto.
Esistono diversi metodi attraverso cui esprimere il consenso o l’opposizione alla donazione di organi. Il primo si verifica principalmente in ospedale, specialmente nei reparti di terapia intensiva, dove medici specializzati discutono con i familiari del defunto la possibilità di donare gli organi.
Un altro metodo per manifestare la propria volontà riguarda il rinnovo della carta di identità. Quest’opzione è disponibile dal 2015 e ha permesso di registrare 20 milioni di dichiarazioni nel sistema informativo dei trapianti. È possibile anche esprimere il proprio consenso iscrivendosi all’AIDO, l’Associazione Italiana per la Donazione di Organi.
Attualmente, il sistema informativo dei trapianti conta 22,3 milioni di dichiarazioni registrate: 15,5 milioni sono consensi e 6,8 milioni sono opposizioni. Nel corso del 2024, il rinnovo della carta di identità di 3,4 milioni di persone ha portato a 2,1 milioni di consensi e 1,2 milioni di opposizioni (64% contro 36%).
L’anno scorso, grazie ai consensi ottenuti, 1.730 persone hanno donato i loro organi, permettendo la realizzazione di 4.602 trapianti. Un singolo donatore può aiutare fino a sette persone, e persino nove se i polmoni e il fegato sono suddivisi tra più riceventi con la tecnica split. In totale, sono stati effettuati 2.031 trapianti di rene, 1.691 di fegato, 431 di cuore, 174 di polmone, 35 di pancreas e uno di intestino. I trapianti di rene da donatore vivente sono stati 298, quelli di fegato 28.
Tuttavia, dal 1° gennaio al 31 marzo, le opposizioni sono cresciute del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Giuseppe Feltrin, direttore del Centro Nazionale Trapianti, afferma che l’opposizione alla donazione rappresenta un serio problema per le attività ospedaliere, poiché annulla i progressi clinici e scientifici realizzati dalla medicina.
«In particolare, molte persone hanno difficoltà a esprimere la loro volontà di donare al momento del rinnovo del documento e finiscono per registrare un “no” che, sebbene revocabile, potrebbe influenzare negativamente la nostra capacità di trovare organi compatibili per i numerosi pazienti in attesa di trapianto in futuro», spiega. «Dobbiamo concentrarci su coloro che sono incerti, persone che probabilmente non hanno ricevuto adeguatamente il messaggio sull’importanza della donazione. Questo sarà uno dei nostri obiettivi principali».
I più inclini a donare gli organi dopo la morte sono le persone tra i 40 e i 50 anni, mentre i più reticenti sono principalmente gli over 60 e i giovani tra i 18 e i 30 anni, con le opposizioni che sono aumentate dal 33,6% nel 2024 al 37,9% nel primo trimestre del 2025. Sebbene possa sembrare paradossale, la possibilità di registrare milioni di dichiarazioni in occasione del rinnovo della carta d’identità, che teoricamente dovrebbe semplificare il processo, sta in realtà limitando le opportunità di eseguire trapianti. La volontà espressa in vita può infatti essere cambiata solo dalla persona interessata, e non dai familiari in caso di morte.
Spesso, la decisione di opporsi alla donazione viene presa in mancanza di piena consapevolezza, poiché viene dichiarata durante il rinnovo della carta d’identità mediante un modulo presentato improvvisamente e con poche informazioni. A parte chi si oppone per una scelta ponderata, l’opposizione è spesso il risultato di una scarsa informazione, diffidenza e paure infondate. Per questo motivo, il Centro Nazionale Trapianti sta pianificando un’indagine su larga scala per comprendere meglio le ragioni dietro questi dati e trovare nuovi modi per guadagnare la fiducia delle persone e convincerle a donare.
In Italia, le persone in lista d’attesa per un trapianto sono 8.234, di cui 755 hanno bisogno di un cuore nuovo, 1.035 di un fegato, 194 di un pancreas, 276 di polmoni, 5.969 di reni, 5 di intestino. La maggior parte di queste persone vive in condizioni di estrema difficoltà fisica e psicologica, poiché la loro sopravvivenza dipende dalla disponibilità di organi donati. Donare un organo significa anche migliorare significativamente la qualità della vita di chi è costretto a sottoporsi a trattamenti lunghi e dolorosi come la dialisi.
Articoli simili
- Gene Hackman: Patrimonio da 80 milioni, il testamento che divide! Cosa aspettarsi per i figli?
- 3 Dicembre: Celebriamo la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità!
- Arredamento audace e ironico: scopri la casa parigina di Lucie, un’esplosione di colore!
- Ian McKellen rivela: «Basta paura, siate forti e autentici!»
- Viaggiate nel Regno Unito? Perché è necessario un nuovo permesso di viaggio e come ottenerlo?

Lorenzo è un giornalista appassionato di scoperte e di nuovi orizzonti. I suoi racconti di viaggi e moda sono scritti in modo semplice e diretto, rendendo le tendenze internazionali facilmente comprensibili. La sua scrittura dinamica e informativa guida i lettori nel mondo delle nuove avventure stilistiche.