A meno di due ore da Copenhagen, esiste un angolo di natura tra scogliere bianche e foreste dense che offre uno dei panorami stellati più affascinanti del nord Europa. Questo luogo, noto come le scogliere di Møn (Møns Klint), si trova nella regione di Selandia, sul lato sud-orientale dell’isola di Møn, e a partire da luglio di quest’anno è stato riconosciuto come Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Attraversando le strade serene dell’isola, si possono ammirare i pascoli dove pascolano pacifiche mucche dai manti bianchi e marroni. Il mare è una presenza costante, così come le abitazioni con i loro tipici tetti inclinati e colori delicati, e grandi finestre progettate per catturare quanta più luce possibile.
Nell’atmosfera distaccata di Møn, mentre si percorre la cosiddetta Milky Way (il cui nome ha un duplice significato che spiegheremo più avanti), si ergono maestosi i faraglioni bianchi sul Mar Baltico, che si frange violento contro le scogliere e i ciottoli grigi della spiaggia. Qui, tronchi abbattuti giacciono sulla riva mentre i precipizi delle scogliere si innalzano fino a oltre 100 metri in alcuni punti. I ciottoli, mossi dall’acqua, creano un suono incessante, simile al rumore del mondo, mentre in lontananza passano le navi e la schiuma del mare ci ricorda la vita nascosta e i fossili che emergono come ricordi di amori perduti che non ritorneranno.
Sulla spiaggia, le alghe formano un tappeto che rilascia un intenso odore di mare. Il nostro guida, Michael, racconta di come in lontananza si possano vedere balene e grandi piovre, creature che hanno dato origine al mito del Kraken. I falchi pellegrini nidificano sulle alte scogliere, mentre il vento fresco accarezza i nostri volti. Le pareti calcaree mostrano la stratificazione geologica di 5 milioni di anni, con strisce nere a segnare il passaggio dei ghiacciai ormai estinti. Alcuni anni fa, ci dice Michael, le onde hanno raggiunto i 6 metri di altezza, un promemoria della grandezza del pianeta e della forza della natura, molto più potente di qualsiasi conflitto umano. Il ferro presente nelle rocce bianche, a contatto con l’acqua, sembra piangere lacrime rosse.
Le foreste che circondano gli alti dirupi bianchi offrono percorsi per il biking e per camminate, dove si può pedalare velocemente sul pietrisco. In una parte ancora privata della foresta si trovano persino antichi resti di villaggi dell’età del Bronzo. Il silenzio è rotto solo dal vento che scuote i rami degli aceri, portandoci in un mondo vegetale antico e tradizionale. Questo luogo è un paradiso per biologi e geologi, con campi dove cresce l’elleboro e grandi alberi che osservano il nostro passaggio veloce.
Le piante e i fossili visibili al GeoCenter Møns Klint, dove si possono anche noleggiare biciclette, ci accompagnano nel viaggio più significativo, mostrandoci ciò che resterà di noi: dinosauri, ammoniti, ghiaccio fuso, ambra baltica antica da 34-48 milioni di anni; il museo include anche un cinema 3D e una sala dedicata alla biodiversità e alla nascita della Danimarca.
A Borre, si può soggiornare all’Ellevilde Boutique Hotel, una struttura di campagna con vista mare, dove Kirstine e Kenneth accolgono gli ospiti con eleganza e qualità. Kenneth, un eccellente chef, preparerà deliziosi piatti vegetariani accompagnati da vini selezionati e offrirà un’esperienza unica in sauna in tre round con essenze e degustazioni, mentre Kirstine vi guiderà tra le varie stanze e spazi comuni, sempre con attenzione e ospitalità impeccabili, sottofondo di ottima musica. Un’esperienza veramente incantevole.
Da non perdere è la Dark Sky walk a Nyordvej, guidata da un altro Kenneth. Qui, lontani da ogni inquinamento luminoso, si possono ammirare i cieli stellati tra i migliori al mondo. Con passione e attrezzature essenziali ma efficaci, è possibile osservare Venere, le costellazioni del Cigno e di Orione, gli anelli di Saturno, o, come è capitato a noi, la super Luna.
Prima di lasciare le incantevoli terre di Møn, una visita all’Isle of Møn Gin è d’obbligo. Qui incontrerete Uffe, che con la sua barba e un fluente italiano (ha parenti in Sicilia), vi introdurrà nel suo piccolo laboratorio pieno di alambicchi ed essenze botaniche locali, per scoprire come vengono prodotte le 12.000 bottiglie annue di gin puro dalle bacche di ginepro.
*La Milky Way è così denominata sia perché evoca la Via Lattea sia per il colore bianco delle pareti di roccia che costeggiano il sentiero.
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Lorenzo è un giornalista appassionato di scoperte e di nuovi orizzonti. I suoi racconti di viaggi e moda sono scritti in modo semplice e diretto, rendendo le tendenze internazionali facilmente comprensibili. La sua scrittura dinamica e informativa guida i lettori nel mondo delle nuove avventure stilistiche.




