Scopri la Corsica del Sud-Ovest: Magia e Sensazioni Uniche da Murtoli a Mandria!

“Il silenzio è la peggiore delle persecuzioni, eppure i santi hanno sempre taciuto”, affermava Pascal. E sebbene Paul Canarelli non sia destinato alla santità, il suo indefesso impegno nella creazione del “divino silenzio verde” presso il celebre Domaine de Murtoli merita di essere riconosciuto. Questo vasto terreno di duemilacinquecento ettari, situato nella storica “Terra dei Signori”, offre un rifugio di tranquillità a pochi eletti. Immerso nella macchia mediterranea, tra boschi di lecci e cespugli che sembrano cuscinetti di velluto verde chiaro, il dominio vanta anche eleganti campi da golf a dodici buche e sculture di granito raffiguranti leoni, elefanti e cani da caccia, plasmati nel tempo dal mistral e dal libeccio. In quest’area, il susseguirsi delle onde del mare accompagna la vista, che occasionalmente cattura l’orizzonte trasparente attraverso la valle ondulata dell’Ortolo.

Qui, l’occhio si perde tra nuvole pigre che vagano in un cielo festoso, attratto da un intenso color viola tra le sfumature di Giotto e Spielberg, scelto da Paul come paradigma per ogni morbido arredamento, in contrasto con i colori dominanti dell’ambiente naturale: ocra, sabbia e grigio tortora. Questo scenario è intessuto di 53 chilometri di strade sterrate e accoglie i cuscini sparsi tra i divani in legno decapato e i materassi posizionati lungo la spiaggia semicircolare, che ospita uno dei tre ristoranti rinomati del dominio, tra cui La Ferme, gestito dallo chef stellato Mathieu Pacaud.

Le pietanze offerte includono pesce fresco, formaggi di capra, brocciu e verdure dell’orto, servite su tavoli ben distanziati per garantire la privacy di ministri e star del cinema durante l’estate. La luminosa spiaggia, isolata come molte altre lungo la costa frastagliata del sud-ovest, si trova vicino al Capo di Roccapina, dove si erge l’omonima torre saracena e si staglia l’ipnotizzante Leone: un’enorme roccia di granito erosa dal vento e dall’acqua salmastra che, da lontano, sembra un grande felino accovacciato che si incendia di rosa al tramonto, creando un’atmosfera languida e romantica.

La pace regna sovrana, con ospiti che risiedono in ovili e antichi mulini in pietra, restaurati con una semplicità quasi monastica e rinnovati in stile shabby usando materiali autentici senza alterarne l’essenza: muri a secco ricostruiti identici a quelli del XV secolo, tegole antiche, scale in pietra, pavimenti in rovere o terracotta, persiane e porte in castagno, tinture vegetali e pareti in calce, con qualche accento viola.

Le piscine nascoste ai margini delle venti bergères, distanziate l’una dall’altra, offrono un’esperienza quasi onirica: bordi in pietra e fondali in cemento striato da ossidi e licheni riflettono all’alba e al tramonto i rami degli olivi che le circondano. Profondi strati di un terreno mentale dove api intente a raccogliere nettare si perdono tra plumbago e oleandri, inebriate dall’intenso profumo di rosmarino, ginepro, lavanda ed elicrisio.

Emozioni oniriche fluttuano inconsapevolmente, cullate dai suoni delle rane e dal canto di grilli e cicale alla ricerca di compagni. Il senso di libertà è tangibile e sacrosanto, come la privacy degli ospiti. Così è il Domaine de Murtoli nella Corsica del Sud, dove “nulla è più pittoresco” (Dumas padre), e così lo ha desiderato Paul Canarelli trent’anni fa, quando ereditò la proprietà agricola, già segnata dalle due guerre mondiali e dall’occupazione italo-germanica, e iniziò a trasformarla in un agriturismo di incredibile semplicità e raffinata eleganza, popolato da bovini corsi e aubrac, galline, cinghiali, capre, lepri selvatiche e gufi, apprezzati tanto dagli ospiti quanto dai duecentotrenta dipendenti (cinquanta in inverno) che lavorano in un ambiente familiare.

“Molti vengono dal continente perché in Corsica non ci sono scuole alberghiere degne di nota e poi sono più sorridenti perché, in fondo, il corso è un italiano malinconico, introspettivo; forse malinconico come il paesaggio di Murtoli quando il mistral – e/o il libeccio – con la sua luce accecante e tersa, cara in Provenza a Van Gogh e in Corsica ai pittori Lucien Peri e Pierre Dionisi, è fuori dai radar; quindi il corso del sud sa essere ospitale anche, ma con riserva e parsimonia”, sottolinea Canarelli.

Gioiosa e affascinante, come le locali femme fatales, la figlia Santa dirige gli hotel i cui ristoranti lavorano e celebrano i prodotti locali a chilometro zero (dalle uova al pesce portato quotidianamente da quattro fedeli pescatori, dalla carne all’olio spremuto da oltre cinquemila ulivi). Soste golose che da pochi mesi sono diventate tre. Infatti, in aggiunta al noto hotel boutique La Ferme e alle venti bergères sparse nel territorio demaniale, è nato il nuovo resort A Mandria, situato appena fuori dalle “mura” del classico Domaine. E non solo.

Nelle altezze ondulate sopra la valle dell’Ortolo, delimitata da creste e massi di granito levigati dal vento e dall’acqua, sono stati disegnati e coltivati dieci ettari di vigneti autoctoni che abbracciano anche alcuni dolmen e menhir, orgoglio preistorico della Corsica del Sud. Così, dopo un anno e mezzo di studi e sperimentazioni, l’enologa parigina Jenna Cuaz ha finito di elaborare due vini eccellenti (il rosso Tarra di l’Apa e il bianco Clos Colonna) che arricchiranno da settembre la cantina del Domaine de Murtoli. Insomma, l’attività e l’onda turistico-eno-gastronomica nel territorio di Canarelli & sons sembra non avere mai fine. Senza un attimo di tregua.

INFO

– visit-corsica.com

– france.fr

ARRIVARE

Da Milano con aircorsica.com in un’ora e mezza all’aeroporto di Figari che serve anche la Corsica del Sud-Ovest; in alternativa con airfrance.com a Parigi De Gaulle e poi, via RER B e Orlyval all’aeroporto di Parigi Orly e quindi con aircorsica.com a Figari.

DORMIRE E MANGIARE

Il Domaine de Murtoli offre sia dieci camere arredate con gusto a La Ferme sia venti bergères di varie dimensioni (da 2 a 8 persone) ricavate in vecchi ovili e mulini sparsi nella tenuta di oltre 2500 ettari. Dispone di tre ristoranti: sulla spiaggia e a La Ferme dove si possono gustare deliziosi piatti d’autore oppure sperimentare la cucina stellata a The Table diretta dallo chef Mathieu Pacaud. Tutti i prodotti sono a chilometro zero: dalle verdure alla carne al pesce. Da ottobre sarà possibile assaporare i vini locali e provare la cucina italiana nel nuovo intimo resort A Mandria, deliziosamente situato poco fuori dalle “mura” del Domaine.