Dal 1952 fino al crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, i vigneti moldavi hanno rappresentato una delle principali risorse vinicole dell’URSS, insieme a quelli della Georgia. Tuttavia, con la popolaritร dei vini georgiani giร dall’era di Stalin (originario della Georgia, precisamente di Gori), e la successiva indipendenza della Georgia nel 1991 unita all’intervento militare del 2008 in Abcasia e Ossezia, la Russia ha visto diminuire le importazioni di vino dalla Georgia. Di conseguenza, per diversi anni, i consumatori russi hanno bevuto vini moldavi credendo che fossero georgiani, a causa di una disinformazione diffusa all’epoca in Russia.
Le vie ampie di Chiศinฤu, caratterizzate da molti edifici di modernismo socialista che, pur non raggiungendo la grandiositร di Mosca o Minsk, suscitano curiositร , si animano di verde da aprile a ottobre grazie alle fronde di platani, acacie, castagni e tigli. Il mercato centrale della capitale si trasforma in un luogo di festa per i prodotti stagionali: ciliegie a fine maggio, meloni ad agosto e angurie (tradizionalmente anche fritte) fino a quando la brina autunnale non copre gli ultimi grappoli d’uva e i pomodori a ottobre. La produzione del rinomato vino locale inizia in autunno e, malgrado il riscaldamento globale che ha anticipato le fasi della vendemmia, la Festa del Vino si celebra solitamente il secondo sabato di ottobre in Moldavia.
Patrimonio Vinicolo e Innovazione
I vini moldavi, tra cui spiccano varietร come il rarฤ neagrฤ e il feteascฤ neagrฤ per i rossi, e il feteascฤ albฤ e il feteascฤ regalฤ per i bianchi, oltre a varietร internazionali come chardonnay e sauvignon blanc, hanno una storia che risale al 3000 a.C. e oggi vengono esportati con successo in Europa, principalmente in Romania. Inoltre, la Moldavia ospita alcune delle cantine piรน grandi del mondo, come quella di Cricova, che originariamente era una miniera. Questa cantina, situata ai margini di Chiศinฤu, si estende per oltre 120 chilometri di gallerie sotterranee, con una capacitร di stoccaggio potenziale che raggiunge i 350 milioni di litri di vino.
Le visite guidate a Cricova, effettuate su trenini e golf-cart, offrono un’esperienza unica attraverso le fresche gallerie oblunghe. “Di 120 chilometri complessivi, 80 sono dedicati non solo alla conservazione ma anche alla produzione di vino pรฉtillant e frizzante, mentre 40 km sono ancora inesplorati”, spiega la guida Olga Popescu. La guida aggiunge che nel 1947 un scienziato moldavo scoprรฌ che le condizioni di umiditร e temperatura erano ideali per la conservazione del vino, portando alla fondazione della compagnia vinicola nel 1952.
Un Tesoro Nazionale e Culturale
Le cantine di Cricova utilizzano sia il metodo champenoise per la produzione di vino spumante, sia il metodo charmat, piรน semplice e veloce, per lo spumante stile Prosecco. La Sala delle Collezioni di Cricova conserva vini pregiati, con il 90% degli spazi affittati a privati che possono usufruire di sale adiacenti per degustazioni private. La cantina conserva anche una collezione di vini delle ex repubbliche sovietiche, e la bottiglia piรน antica di Cricova risale al 1902.
Un’altra perla della viticoltura moldava รจ il Castel Mimi, situato a 45 chilometri da Chisinau, fondato dall’ultimo governatore della Bessarabia nel 1893. Oggi, diviso in due parti, il castello รจ anche un resort e offre una delle cantine piรน antiche conservando un Riesling tedesco del 1728.
Chiศinฤu offre numerose opzioni per degustare vini locali e internazionali, mentre il Castello Mimi, convertito in un elegante resort, rappresenta una delle strutture piรน raffinate del paese.
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