Chișinău, la capitale della Moldavia, si presenta come una città di contrasti storici e culturali. Nonostante non sia uniformemente pittoresca, offre angoli di grande interesse, come il Museo Nazionale di Storia della Moldavia, ospitato nella storica Torre dell’Acqua. Quest’ultima, situata all’incrocio tra via Alexei Mateevici e Mitropolit Bănulescu-Bodoni e costruita nel 1892, è un simbolo dell’evoluzione urbana della città. Progettata da Alexandru Bernardazzi, uno dei più celebri architetti moldavi, la torre contiene diorami di battaglie cruciali nella storia del paese, tra cui la battaglia di Vaslui del 1475, l’Offensiva Iași-Kišinëv del 1944, e la Guerra di Transnistria del 1992. Anche l’architettura modernista sovietica, benché meno imponente di altre realizzazioni sovietiche, colpisce per i suoi dettagli. Chișinău è inoltre nota come una città verde, con i suoi alberi che adornano le strade da aprile a ottobre, rendendo l’atmosfera particolarmente piacevole,” racconta Sebastiano Sessa, che ha vissuto lì per due anni lavorando per la missione umanitaria Intersos e ora si trova in Sud Sudan.
La storia e la politica moldave, che spaziano dall’epoca russa e sovietica fino alle recenti tensioni per l’indipendenza e la democrazia, si riflettono ovunque a Chișinău. Nel 2013, l’aeroporto fu privatizzato in una transazione controversa che vide il coinvolgimento di oligarchi locali e russi, ma è recentemente ritornato sotto il controllo dello Stato. La stazione ferroviaria, costruita in stile russo-imperiale, simboleggia la complessa geopolitica moldava: i treni dalla Romania devono cambiare le ruote al confine per adattarsi ai binari sovietici, un retaggio della dominazione russa che desiderava controllare tutti gli accessi ferroviari nel paese. È interessante notare come attualmente circolino solo tre linee principali: verso Kiev, Mosca e Bucarest, rispecchiando le tensioni e le alleanze storiche della regione.
Il Boulevard Stefan cel Mare si Sfant, la principale arteria di Chișinău che porta il nome dell’antico principe di Moldavia, Stefano il Grande, è fiancheggiato da edifici eretti da prigionieri tedeschi durante l’occupazione sovietica. Molte strutture furono distrutte durante la guerra, sia dalle forze sovietiche in ritirata che dai bombardamenti. A sud del boulevard, le strade mantengono un’impronta russo-imperiale e si trovano importanti edifici religiosi e culturali come le cattedrali neoclassiche bizantine di San Teodoro e San Panteleimon e il Museo Nazionale d’Arte, ristrutturato dal governo rumeno. La Galleria Brancusi, frequentemente sede di esposizioni d’arte contemporanea, dimostra il dinamismo culturale della città.
Chișinău è anche un crocevia di culture, come dimostrato dai cimiteri ebraico e armeno che si trovano sui due lati del lago Valea Morilor e nel parco Dendrarium, testimoni della storica diversità della città, segnata anche dai tragici pogrom del 1903.
Il Mercato Centrale di Chișinău rivela le difficoltà economiche quotidiane degli abitanti, mostrando un’immagine caleidoscopica simile ai mercati russi. La cucina tradizionale di Chișinău, con le sue influenze greche, rumene e turche, offre un assaggio autentico della cultura locale attraverso piatti come torte salate, ravioli, peperoni ripieni, e polenta.
Non lontano, si trova la casa dove visse Aleksandr Pushkin durante il suo esilio, imposta dallo zar nel 1820. Nonostante il suo malcontento per la città, il museo in suo onore offre uno scorcio della Chișinău ottocentesca e custodisce cimeli legati alla vita del poeta, oltre a edizioni originali delle sue opere.
Chișinău continua a essere un luogo di incontro tra le eredità del passato e le dinamiche del presente, mostrando un volto sempre nuovo e sorprendente.
INFO
– chisinau-kishinev.com
– visit.chisinau.md
– moldova.travel
ARRIVARE
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DORMIRE E MANGIARE
Esplora il Thomas Albert Hotel e il Regency. Visita il Castello Mimi, situato a 45 chilometri dalla capitale, considerato uno dei resort più eleganti del paese. Per piatti tradizionali e vegani (mâncare de post), prova Sălcioara, La Taifas e Acasă la mama. Per un’esperienza culinaria raffinata, Fuior o Berd’s offrono piatti elaborati con un tocco locale.
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