James Tissot, il pittore realista in mostra a Roma

Avete visto la splendida mostra su James Tissot al Chiostro del Bramante di Roma? Avete tempo fino a domenica. Raffinato protagonista dell’élite del suo tempo, il grande pittore fu influenzato dagli impressionisti e dai preraffaelliti. Francese di nascita ma britannico di adozione, Tissot celebra nei suoi quadri la vita dell’alta borghesia – il ceto portato in auge in epoca vittoriana tra rivoluzione industriale e colonialismo – trasformando la quotidianità in imprese eroiche e celebrative, mutando ogni gesto in un cliché non privo di originalità. In mostra 80 opere provenienti da musei internazionali. Tra i capolavori esposti La figlia del capitano e La figlia del guerriero, entrambe del 1873.

Chi era James Tissot
Jacques Joseph Tissot (Nantes, 1836 – Buillon, 1902), figlio di un commerciante di stoffe (Marcel Théodore) e di una modista disegnatrice di cappelli (Marie Durand), è un realista francese come Courbet, Daumier e Millet. I suoi dipinti, infatti, parlano degli ambienti e dei personaggi della Parigi mondana con una precisione tale da far apparire i suoi ritratti come fotografie. Ecco perché i suoi quadri diventano copertine di libri e riviste.

Nel 1873 Tissot decide di trasferirsi a Londra per lasciarsi alle spalle gli orrori della guerra franco-prussiana. A Londra si avvicina alla tecnica dell’acquaforte: disegna caricature, dipinge ritratti e soggetti caratterizzati dalla fedeltà realistica e dalla morbida resa cromatica. Inizia a dipingere eventi sociali, venendo però spesso tacciato di eccesso di precisione realistica. Sempre di questi anni (1876) è l’incontro con Kathleen Newton, giovane donna irlandese con alle spalle una storia di adulterio. Kathleen diventa modella e amante di Tissot. Malata di tisi, Kathleen muore suicida nel 1882. Tissot non si riprenderà mai più: vende la casa di Londra e torna a Parigi. Questa crisi segna la sua vita e la sua arte: si converte al cattolicesimo, passa il resto della sua vita a illustrare la Bibbia e viaggia per dieci anni in Medio Oriente e in Palestina.

JTI è special partner della mostra

JTI, società del Gruppo Japan Tobacco Inc., uno dei maggiori produttori di tabacco a livello internazionale, è special partner della mostra su James Tissot. JTI supporta da sempre numerose attività nel mondo della cultura e dell’arte. In Italia sono note le partnership con Teatro alla Scala, Biennale di Venezia, Cenacolo Vinciano, FAI – Fondo Ambiente Italiano, Ravello Festival e Festa del Cinema di Roma. Con la maggior parte di queste istituzioni JTI ha di recente attivato dei progetti di accessibilità, volti ad agevolare persone appartenenti alle fasce più disagiate o con disabilità fisiche. Perché sottolineo questa sponsorship? Perché visto che il nostro paese non è governato da persone attente al turismo, alla cultura e all’arte, vanno incentivati e ringraziati i privati che sostengono e promuovono le bellezze italiane.

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Margherita Tizzi

Giornalista, scrive su Vogue Italia, Amica e Grazia. È co-founder di Eccetera, studio specializzato nella creazione di progetti editoriali su misura, online e offline. E, dal 2013, su questo webzine racconta storie di luoghi, di fatto a mano e made in Italy, di cultura, arte e lifestyle.

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