Giร durante gli ultimi anni della Prima Guerra Mondiale, Hans/Jean Arp, un rinomato artista, poeta e scultore e cofondatore del movimento DADA al Cafรฉ Voltaire di Zurigo nel 1916, iniziรฒ a frequentare il Canton Ticino. Quest’area era un punto di ritrovo per molti intellettuali che, come lui, rifiutavano il devastante conflitto. Inoltre, Sophie Taeuber, sua compagna e successivamente sua moglie, che era tessitrice e pittrice, partecipava alla comunitร di utopisti, vegetariani e naturisti di Monte Veritร ad Ascona. Negli anni ’30, dedicandosi prevalentemente alla scultura, caratterizzata da forme essenziali e superfici lisce, e allontanandosi dal surrealismo, Arp frequentava regolarmente Ascona, ospite nella casa familiare di Marguerite Hagenbach, amica di Basilea che diventerร sua seconda moglie nel 1959, dopo la morte di Taeuber. Nel 1959, acquistarono insieme la tenuta Ronco dei Fiori, situata tra Locarno e Ascona, composta da vigneti terrazzati, un giardino dove oggi sono esposte alcune sue sculture, e due case a L: una per l’atelier, lo studio, la biblioteca e l’abitazione personale, l’altra per i domestici e il giardiniere. Arp, insieme a Marguerite, cercava una vita pacifica, ma non oziosa; infatti, continuava a disegnare, creare, scrivere e modellare piccole opere in gesso nell’atelier (le fusioni in bronzo venivano realizzate a Mendrisio o a Parigi/Clamart, dove possedeva un’altra residenza).
Arp visse nella tenuta per sei anni fino alla sua morte nel 1966. Dopo la sua scomparsa, Marguerite, in linea con i desideri dello scultore, donรฒ molte delle opere di Hans/Jean al comune di Locarno e decise di fondare qui una Fondazione per raccogliere, studiare e catalogare circa duemila lavori rimasti nella proprietร , oltre alle lettere, corrispondenze e documenti personali, come racconta Simona Martinoli, direttrice della Fondazione Marguerite Arp. Nel 1988, Marguerite capรฌ la necessitร di uno spazio dedicato per conservare e esporre questa collezione e commissionรฒ allo studio zurighese Gigon-Guyer la costruzione di un edificio all’ingresso del giardino. Dopo sette anni di lavori, venne realizzato un cubo di cemento compatto che ospita non solo il “bunker/deposito”, ma anche uno spazio espositivo di soli 90 metri quadrati, chiaro e funzionale, dedicato alle mostre annuali e non a una semplice esposizione delle migliori opere di Arp. Oggi, fino al 2 novembre, questo spazio presenta la mostra “Lissitsky, Arp e gli ismi dell’arte, 1925”.
Questa esibizione รจ una vera e propria perla, ricca di fascino, presentata con la semplicitร che, come diceva Bertolt Brecht, “รจ difficile da realizzare”. Il catalogo, ideato nel 1925 da Arp e Lissitzky sotto il titolo “Kunstismen – Gli ismi dell’arte”, attraverso una grafica chiara, essenziale e concettuale in bianco, nero e rosso, documenta le avanguardie artistiche dal 1914 al 1924. Fu elaborato durante il soggiorno di Lissitzky ad Ambrรฌ nella Val Leventina nel 1924/5, dove si curava dalla tubercolosi e fu raggiunto da Arp. La mostra รจ arricchita da dipinti, rilievi, collage, disegni e fotografie originali che rappresentano i protagonisti di questi movimenti artistici, selezionati e sintetizzati dai due artisti cento anni fa.
Una fondazione, una collezione e uno spazio espositivo ben differenti, se non diametralmente opposti, rispetto alla Fondazione Ghisla, situata a breve distanza e fondata dai coniugi Pierino e Martine Ghisla. La Ghisla Art Collection, con il suo edificio esterno cubico rivestito di rosso Ferrari e annunciato da una stele in acciaio cromatico di Loris Herberger eretta nel 2013, offre un contrasto filologico con l’approccio della Fondazione Marguerite Arp. La collezione Ghisla, ricca e variegata, ospita mostre che spaziano dall’arte italiana all’arte americana, curate con passione da Pierino Ghisla, che racconta come la collezione sia nata dall’amore e dall’intuito per l’arte, culminando in una raccolta che oggi comprende trecento opere di duecento artisti di fama internazionale.
In mezzo a queste due fondazioni, il Locarno Film Festival si svolgerร ad agosto con una retrospettiva dedicata al cinema britannico dal dopoguerra al free cinema. Il festival rappresenta un momento di grande interesse culturale per la cittร , offrendo una vetrina internazionale per nuove sensibilitร cinematografiche, in un contesto sempre piรน dominato dalla digitalizzazione.
INFO
- locarnocittadellapace.ch/it
- ascona-locarno.com
- ghisla-art.ch/
- myswitzerland.com
- locarnofestival.ch
- castellolocarno.ch
- ticino.ch
ARRIVARE
Da Milano Centrale partono treni ogni ora che in un’ora e 45 minuti arrivano a Locarno.
DORMIRE E MANGIARE
L’Hotel Rio Garni รจ molto comodo, situato vicino alla stazione. La storica Osteria Canetti in Piazza Grande ha recentemente rinnovato il suo stile, mentre l’Osteria Borghese offre un’atmosfera meno formale e piรน tradizionale.
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Lorenzo รจ un giornalista appassionato di scoperte e di nuovi orizzonti. I suoi racconti di viaggi e moda sono scritti in modo semplice e diretto, rendendo le tendenze internazionali facilmente comprensibili. La sua scrittura dinamica e informativa guida i lettori nel mondo delle nuove avventure stilistiche.