Oggi voglio parlarvi della mostra “Home. 175 anni di innovazioni insieme a P&G” che mi ha molto incuriosito, fino al 15 giugno al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano.
La mostra vi condurrà tra le stanze di un’abitazione ideale ricostruita per raccontare l’evoluzione della cura domestica e dell’igiene personale, attraverso oggetti un tempo comuni, oggi spesso dimenticati o sconosciuti, eppure progenitori di molte delle comodità moderne.
Varcata la soglia d’ingresso, passeggerete per soggiorno, cucina, lavanderia, camera, bagno e spogliatoio, scoprendo le conquiste dell’igiene, l’avvento del make-up moderno, il progresso nella rasatura, l’ingresso degli elettrodomestici, lo sviluppo dei detergenti sintetici. A ogni area corrisponde un personaggio icona, un innovatore che ha fornito un contributo importante alla storia dei prodotti esposti, mentre attraverso attraverso interessanti videoricette, interpretate da un’attrice in costume, potrete misurare la fatica che un tempo richiedeva la cura domestica e apprendere i segreti per preparare un ottimo budino senza i moderni utensili (ma con tanta buona volontà).
Le isole tematiche sono così divise: 1 Pulito si, fatica no (soggiorno). Gli oggetti presenti in questa prima area raccontano la nascita degli apparecchi per aspirare e lucidare, tra fine ‘800 e inizi ‘900. Nel 1910 i produttori commercializzano già i macchinari con dimostrazioni porta a porta. In Italia il Folletto arriva nel 1938.
Isola 2: Per chi non si accontenta (cucina). Il motore elettrico e l’utilizzo del fornello a gas rivoluzionano il modo di cucinare. A inizio ‘900 alcuni oggetti, come l’abbrustola-pane, diventano simbolo di prestigio. Il personaggio icona è Josephine G. Cochrane, ricca signora dell’Illinois, che nel 1887 registra il primo brevetto per una lavastoviglie. Nella sua macchina sono i piatti a ruotare invece delle bocchette che spruzzano l’acqua, come avviene oggi. L’azienda fondata dalla Cochrane è Kitchen Aid che oggi conosce un successo planetario.
Isola 3: Più bianco non si può (lavanderia). La lavatrice ha rivoluzionato il modo di prendersi cura dei capi d’abbigliamento. Si calcola che negli anni ’60 una lavabiancheria in casa faceva risparmiare 17,5 ore settimanali di lavoro fisico individuale, ovvero 7 anni di una vita. La storia della lavatrice moderna comincia con la lisciviatrice individuale che si diffonde in Francia dal 1870 e diventa un must nei regali di nozze. Nel 1830 si inaugurano lavatoi pubblici dotati di lisciviatrici industriali, ma per le lavatrici moderne bisognerà attendere la seconda metà del 1900. Il personaggio icona è Jacob Christian Schäffer, scienziato e naturalista tedesco. E’ lui l’ideatore della prima macchina lavapanni; suo il celebre saggio del 1767: “La macchina per lavare comoda e assai vantaggiosa”.
Isola 4: E sei giovane come ti vedono (camera). Dal 19esimo secolo trucchi, parrucche e toupé sono la risposta ai miti della fontana dell’eterna giovinezza. Shampoo, balsami e prodotti specifici sono frutto della ricerca tecnica e scientifica più avanzata. Il Panthenol, la pro-vitamina della vitamina B5 da cui si sviluppa lo shampoo Pantene, viene scoperto nel 1947 in Svizzera durante gli studi per una cura più efficace delle ustioni di guerra. Oggi i laboratori di ricerca P&G di Cincinnati arrivano a impiegare nell’analisi del capello l’Atomic Force Microscope, il microscopio utilizzato dalla Nasa per analizzare la superficie di Marte. Personaggio icona è Max Factor: nel 1920 lanciò una linea di prodotti cosmetici chiamandoli “make-up”.
Isola 5: Quel pizzico di fascino in più (bagno). Fino all’800 lavarsi è ritenuto superfluo e dannoso ma con la creazione di reti fognarie si pone la base per la diffusione dei servizi igienici nelle case. Solo durante il XX secolo il bagno diventa una costante nelle abitazioni dei paesi industrializzati. La produzione di sapone si adatta bene alla dimensione artigianale e domestica, oltre che a quella industriale, ecco quindi il fiorire di manuali che spiegano come produrlo. Sul mercato statunitense alla fine dell’Ottocento sono disponibili solo saponi gialli o scuri. P&G decide di mettere in produzione Ivory, un sapone bianco, rispettoso di pelle e tessuti, galleggiante, in grado di competere con il sapone di Marsiglia di importazione, ottimo ma costoso: una grande innovazione per le casalinghe del 1879.
Isola 6: Il meglio di un uomo (spogliatoio). La rasatura è una delle azioni più importanti che l’uomo compie per prendersi cura di sé. Gli oggetti esposti raccontano come il salone del barbiere nel XVII e XVIII secolo fosse luogo di mondanità e quanto fosse grande il prestigio sociale di questa professione, complementare a quella del medico. Il rasoio elettrico arriva sul mercato nel 1931. Personaggio icona dell’ultima area espositiva è Mino Pellizzola, ingegnere milanese che nel 1929 brevetta il rasoio Multiplex, progenitore del moderno rasoio multi-lama.
Alcune curiosità:
Perdiamo tra i 50 e i 100 capelli al giorno.
Solo l’1,8% della popolazione mondiale è bionda di natura; i capelli rossi sono i più rari e la loro maggiore concentrazione è in Scozia (13%), seguita dall’Irlanda (10%).
Per rendere brillante la pelle, gli antichi romani passavano un grande pennello intriso di polvere di ematite, dal brillante color grigio-azzurro. L’effetto glitter era assicurato.
Che sapone usano i musei? Dal gambo e dalle radici della saponaria si ricava la saponina che, sbattuta in acqua, forma una soluzione delicatamente detergente. Viene usata nei musei, nel restauro e per il lavaggio di stoffe particolarmente delicate, in sostituzione dei detersivi.
La sigla SPA che contraddistingue le odierne beauty farm è l’abbreviazione della formula latina Salus Per Aquam: la salute passa attraverso l’acqua.
In origine per la pulizia dei denti si utilizzavano acquavite e polveri dentifricie dal forte potere abrasivo, che intaccavano lo smalto e irritavano le gengive e comprendevano corallo, ossi di seppia, pietra pomice e perfino mattoni sbriciolati.
Le uniche parti del corpo umano completamente prive di peli sono le palme delle mani e dei piedi, le labbra e l’ultima falange delle dita della mano.
Quando nell’antico Egitto la regina Hatshepsut sale al trono, sfoggia nelle cerimonie ufficiali la barba tradizionale.
L’uso di unguenti depilatori era già conosciuto ai romani, che utilizzavano corrosivi a base di olio, di pece, di resina e di sostanze caustiche, che prendevano il nome di acida creta, venatum lutuni, psilothrum, dropax.
Alcune immagini storiche
In copertina: catalogo dei prodotti Max Factor, 1951. Tra le novità introdotte da Max Factor, il concetto che le nuance del trucco vanno accordate ai colori naturali delle donne: carnagione, capelli, occhi.
Pubblicità del sapone Blue Ribbon con il marchio storico P&G: una luna crescente affiancata da tredici stelle, simbolo delle tredici colonie americane originarie. Il marchio di fabbrica fu registrato nel 1875 e divenne presto sinonimo di affidabilità.
Uno dei primi negozi distributori di prodotti P&G: all’epoca candele e saponi. Fine Ottocento.
1837, Cincinnati (USA): nasce la Procter & Gamble Co’s – Soaps & candles. La ditta produce saponi e candele. Cincinnati è il più importante mercato di suini d’America, il cui grasso fornisce la materia prima per entrambe. All’epoca le candele venivano importate dall’Inghilterra, con notevole aggravio dei costi. L’avventura di P&G inizia quando William Procter, fabbricante di candele, e James Gamble, saponificatore, dopo aver sposato le due figlie dell’agiato commerciante Alexander Norris, uniscono anche i destini commerciali.
Nel 1762 viene brevettato il rasoio di sicurezza: per evitare ferite indesiderate, viene posto un elemento di guardia – una piastrina dentata – tra il filo della lama e la pelle. Nel 1901 King Kamp Gillette lo perfezionò con la lama usa e getta.
L’arte di tagliare la barba si chiama pogonotomia, (dal greco pògon, barba e témno, tagliare). Nella rasatura quotidiana vengono rimossi dai 20.000 ai 25.000 peli. Ogni giorno la barba cresce di 0,25-0,50 mm: nell’arco di una vita a un uomo spuntano in media 9 metri di barba. Il tempo medio di rasatura è di 20 minuti: un uomo passa circa 5 mesi della sua vita a radersi
Fino all’introduzione di Ivory, sul mercato statunitense alla fine dell’Ottocento erano disponibili solo saponi gialli o scuri, usati sia per igiene personale che per il bucato, causa di irritazioni alla pelle e danni ai tessuti.