“Esageruma nen è il detto tipico dei Sabaudi e dei Piemontesi che riflette bene la loro storica riluttanza a promuovere e valorizzare completamente un luogo, una meta, una situazione o un prodotto. Tuttavia, fortunatamente, quest’estate a Balme si è visto un significativo cambiamento. L’affluenza è stata notevolmente maggiore, più consapevole e non limitata a semplici visite giornaliere di passaggio, specialmente verso il Pian della Mussa per sfuggire al caldo torrido”, racconta Alessio Brero, amministratore della fabbrica di acque minerali e birre “Pian della Mussa”, esperto conoscitore del territorio.
Dal diciannovesimo secolo, Balme è riconosciuta come un punto di riferimento per gli alpinisti. Il villaggio, situato nella Val d’Ala, è un punto d’incontro per guide alpine e, durante l’inverno, per istruttori di sci. Conosciuta anche come un’importante palestra di roccia, la zona è un crocevia di sentieri per trekking di varia difficoltà, che si estendono fino ai Laghi Verdi, Paschiet e la Cima di Chiavesso, luoghi incantevoli dove sboccia la peonia, apprezzata da cinesi e giapponesi. Dal Pian della Mussa, considerato il “Vaticano” degli alpinisti, si possono esplorare la Punta delle Serene e la Cima dell’Autour, immerse in un ambiente montano selvaggio e incontaminato.
Balme vanta anche due notevoli architetture storiche: il ponte di Bogone, un ponte in pietra del Settecento con doppia arcata, e il complesso e labirintico Routchàss, eretto nel XVI secolo per offrire riparo ai viandanti. Nonostante i numerosi restauri effettuati nel corso dei secoli, il Routchàss è generalmente chiuso al pubblico, ma è possibile organizzare visite su richiesta anticipata al municipio. La sua storia e architettura sono minuziosamente descritte nella “Miscellanea di Studi Storici sulle Valli di Lanzo”, pubblicata a Lanzo nel 1996.
Si dice che durante l’inverno, Balme rimanesse isolata sotto la neve per mesi, costringendo gli abitanti a rimanere chiusi nelle loro case per giorni. Le famiglie dovevano fare scorta di provviste per sopravvivere ai rigori dell’inverno. Oltre alle abbondanti nevicate, dalle ripide montagne circostanti si staccavano valanghe che minacciavano anche le abitazioni. Alcune vecchie case nella zona mostrano ancora robusti speroni di pietra costruiti per deviare l’impatto delle valanghe e proteggere le strutture.
Nel 1591, un abitante di Balme costruì la sua casa in una posizione sicura, lontana dai pericoli delle valanghe, su uno sperone roccioso che affaccia sulla Stura. Questa decisione audace evidenzia la stabilità della roccia come fondamenta sicure per l’edificio. Fu così che nacque il Routchàss o Rociass dei Castagneri-Ljinch, una struttura fortificata che fungeva da rifugio per gli abitanti del villaggio e per i viandanti. L’edificio, noto per le sue innovative tecniche costruttive e uso di materiali locali, divenne un punto di riferimento nella regione.
Il Routchàss è un esempio eccezionale di ingegneria e architettura, e le sue dimensioni e il design labirintico sono testimoni dell’abilità costruttiva dell’epoca. Oggi, è considerato un patrimonio architettonico di grande valore.
Il ponte di Bogone, costruito nel 1710, è un altro esempio di meravigliosa architettura con i suoi due archi asimmetrici che attraversano la Stura. L’acqua cristallina e le cascate creano pozze di un blu intenso, quasi invitando a berne come l’acqua e le sette birre artigianali prodotte dalla famiglia Brero più a valle.
INFO
– turismovallidilanzo.it
– comune.balme.to.it
ARRIVARE
Da Torino, il viaggio verso Balme è di circa 47 km lungo la SP32 e la strada provinciale 1 della Valli di Lanzo, un tragitto di poco più di un’ora.
DORMIRE E MANGIARE
L’estate scorsa (2024), è stata inaugurata la birreria Pian della Mussa, gestita dai proprietari del birrificio omonimo (piandellamussa.com), dove si possono degustare 7 diverse birre artigianali e piatti locali come hamburger di chianina e taglieri di salumi e formaggi. Il luogo è accogliente e familiare, ideale per una sosta rilassante.
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