Fino al 22 gennaio a Torino, allo spazio Ersel (piazza Solferino 11, lunedì-venerdì ore 10-18), sono esposte – e in vendita – le magnifiche fotografie, che giocano sulla percezione dello spazio e del paesaggio, di Walter Niedermayr. La mostra, curata da Chiara Massimello, è stata realizzata da Fondazione Paideia e Adisco – Sezione Piemonte per raccogliere fondi per offrire ai bambini assistiti e alle loro famiglie un bellissimo viaggio a Disneyland Paris.
I lavori seriali del fotografo bolzanino sono di grande formato e protagonista è la natura, per lo più paesaggi alpini e ghiacciai, la purezza della neve, il silenzio e la maestosità della montagna. L’obiettivo della macchina fotografica di Niedermayr si muove in modo quasi impercettibile non per rappresentare il paesaggio, né il senso del tempo che scorre, ma per far riflettere e immaginare chi guarda l’immagine. Nelle sue composizioni a più pannelli Niedermayr non racconta la natura, ma torna all’origine del paesaggio. Un paesaggio senza tempo in cui l’uomo o il motore meccanico sono un’intrusione che costringe a meditare sul presente e sulla fragilità del tutto. Sul clima, argomento attualissimo.
Fin dai primi anni Ottanta, nei suoi lavori fotografici e nei video, Walter Niedermayr ha infatti osservato come le trasformazioni prodotte dall’industria del turismo abbiano modificato il paesaggio alpino. Tema ricorrente nella sua ricerca artistica è la rappresentazione dello spazio e la sua percezione, sia in contesti aperti che in strutture chiuse. Alpine Landschaften (Alpine Landscapes) costituisce il primo corpo di opere seriali avviato nel 1987, seguono Raumfolgen (Space Con / Sequences), Rohbauten (Shell Constructions), Artefakte (Artifacts) e Bildraum (Image-Space). Fra il 2005 e il 2008 è stata sviluppata la serie Iran, fra il 2009 e il 2010 The Aspen Series, mentre nel 2012 inizia la serie Portraits.