“Trucco e parrucco sono da sempre la risposta ai miti della fontana dell’eterna giovinezza. “Non nasci glamour, il glamour si crea” diceva Max Factor, il padre del make-up, termine da lui stesso coniato. E’ stato proprio questo visionario ad aver realizzato i primi look – che gli valsero un Oscar – per le star hollywoodiane (da Ava Gardner a Marlene Dietrich) con prodotti da lui stesso creati. Ed è stato proprio lui a lanciare nel 1920 la prima linea di trucchi della storia. Con l’evoluzione del cinema e la produzione di film dagli incredibili effetti speciali come “Il pianeta delle scimmie” del 1968 (premio Oscar per il miglior trucco a John Chambers, uno dei primi a ottenere il riconoscimento), anche le case cosmetiche sono dovute correre ai ripari offrendo strumenti trasformativi super tecnologici, performanti e il più possibile alla portata di tutte le donne. E i make-up artist?
Molti hanno contribuito a cambiare la percezione del trucco nel cinema come Dick Smith (Amadeus, L’esorcita, Il padrino) o Kazuhiro Tsuji (Men in Black, Il curioso caso di Benjamin Button), tanto che oggi ci sono scuole solo per artisti che vogliono lavorare in quel settore. Pensate infatti che se un make-up artist di moda lavora in team solo per alcuni giorni, per una serie televisiva o per un film un truccatore può arrivare a vivere nel set anche per sei mesi. Questi “pittori” hanno un’infinita padronanza della loro arte, hanno il potere di rendere gli attori più belli, più brutti, più giovani, più anziani o di trasformarli in un’altra persona o creatura. Hanno la possibilità di giocare senza limiti con il soprannaturale e il mostruoso. Acuti osservatori e maestri della luce, danno vita a vere e proprie metamorfosi. Ma da dove escono questi talenti?
Il primo settembre Dany Sanz, fondatrice di Make Up For Ever e della prima scuola di make-up europea degli anni Settanta, ha inaugurato TV & Cinema Academy, la decima accademia del mondo del brand situata nella prestigiosa Cité du Cinéma, il polo cinematofrafico aperto nel 2012 da Luc Besson. “Veronique Angelino-Pegum, direttore mondiale delle nostre accademie, ed io ci siamo subito innamorati di quello spazio ed eravamo assolutamente in linea con l’obiettivo del regista: concentrare in un unico luogo tutti i talenti legati all’industria del cinema” racconta Adrien Potencier, direttore della scuola parigina. Non solo. L’accademia sogna anche il primo Cesar per il miglior makeup visto che i prodotti del brand – il fondotinta Face & Body invisibile al tatto e la linea HD studiata direttamente con i make-up artist del grande schermo – sono già pluripremiati perché usati in film e serie televisive come CSI, Sex and the City, 12 anni schiavo e Dallas Buyers Club. Tutti buoni motivi per fondare una scuola del genere “senza dimenticare che in trent’anni di attività abbiamo incontrato diversi top make-up artist che si lamentavano di come fosse difficile trovare dei buoni assistenti -. continua Potencier -. Ai ragazzi che vogliono entrare nell’industria cinematografica, quindi, dobbiamo trasferire le tecniche di trucco, ma anche insegnare come leggere la sinossi di un film, come lavorare con i principali operatori, registi e direttori, come instaurare un rapporto di fiducia con gli attori. E qui, all’interno della Cité du Cinéma dove ogni giorno girano un film, una serie televisiva o uno spettacolo, speriamo sia tutto più semplice per i nostri studenti, che saranno coinvolti in prima persona nelle varie attività dei professionisti del cinema”.
Il programma scolastico di TV & Cinema Academy ha una durata di sei mesi ed è diviso in quattro argomenti tematici (televisione, serie televisive, cinema ed effetti speciali), cui si aggiungono conferenze, corsi di perfezionamento e 6 o 7 master class internazionali di una settimana ciascuno per condividere informazioni ed esperienze con i più grandi premi Oscar del settore. “I nostri primi studenti vengono da Stati Uniti, Spagna, Malesia, Giamaica e Messico ma abbiamo richieste da ogni parte del mondo – conclude Adrien Potencier -. A loro garantiamo corsi di alto livello e un lavoro appena terminata la scuola”.
Articolo scritto in esclusiva per Il Giornale