Il vignaiolo universale: un libro per viaggiare in tutto il mondo alla scoperta del vino

Il vino, in tutte le sue espressioni e sfaccettature, è un universo da scoprire. Da dove iniziare? E’ da poco in libreria Il vignaiolo universale. La cultura nel bicchiere di Pierluigi Gorgoni e Andrea Grignaffini, esperti enologi e docenti universitari. Un volume che attraversa i luoghi, le storie e i protagonisti del mondo del nettare di Bacco, per raccontarne la magia dei sapori e dei profumi. Una magia che si rintraccia anche nelle illustrazioni di Paolo Rui, artista dal tratto onirico e fiabesco, che colora e riempie di prospettive surreali e di strani personaggi le pagine del libro.

Paolo Rui - Il mondo di Bacco
Paolo Rui, Il mondo di Bacco

Dallo Champagne al Porto, passando per il Pinot e il Riesling fino al vino alchemico, il turbinio di sfumature della bevanda contribuisce ad aumentare la nostra conoscenza sul tema, ma anche a portarci in un affascinante viaggio intorno al mondo. Dalla Valpolicella alle regioni francesi della Borgogna e dell’Alsazia, arrivando fino in Sud America e in Australia, passando per la California e il Sudafrica, tra le pagine si scoprono i segreti e le qualità di terre e uve tra loro lontanissime, che ambiscono a dar vita a prodotti unici ed eccellenti.

Paolo Rui, Vigne toscane
Paolo Rui, Vigne toscane

Si tratta, in fondo, di una vera e propria cultura, quella che per l’appunto sta nel bicchiere. Infatti, in tutto il volume, numerosi sono i rimandi all’arte, alla letteratura, alla musica, alla filosofia e alla scienza, perché il vino è anche, come tutte queste discipline, soprattutto una creazione dell’ingegno dell’uomo attraverso i doni della natura. Ecco quindi che si fa spazio, nella narrazione, un’attenzione particolare alle tecniche più inedite di coltivazione, fino alle nuove frontiere, dal chilometro zero alla produzione biodinamica e biotica. Tra i protagonisti di queste innovazioni, un caso speciale è rappresentato da Giorgio Mercandelli: con la sua cantina che non fa uso di alcun prodotto o trattamento biologico, questo viticoltore è “forse quello che più mi ha cambiato la prospettiva sul vino, con una filosofia alchemica complessa che verrà capita probabilmente in futuro”, dice Andrea Grignaffini.

Paolo Rui, Vigne della Loira
Paolo Rui, Vigne della Loira

Il vino, insomma, ha una tradizione millenaria, ma si è anche evoluto molto e guarda sempre al futuro. E, nonostante il clima stia cambiando l’agricoltura, oggi sta vivendo un momento di grande splendore. Racconta ancora Grignaffini a Moda a Colazione: “La produzione è in salute e non è mai stata di così alto livello”. Allora sperimentate, iniziando “da una buona bottiglia, da una degustazione in cui poter incontrare i produttori, da una visita in cantina, da una buona lettura, da una musica giusta in sottofondo”, consiglia Pierluigi Gorgoni. Mentre per chi volesse tuffarsi in un itinerario tutto italiano alla scoperta delle eccellenze, Grignaffini dice: “Partirei da casa mia (l’Emilia, ndr), per l’effervescenza del suo vino principe, il Lambrusco. Passerei alla viticoltura eroica terrazzata ligure e salirei in Piemonte per la leggenda del Nebbiolo e dei vitigni autoctoni, ormai noti (Dolcetto, Grignolino, Barbera, Freisa). Poi, passando da Franciacorta e Trentino, zona di grandi bolle, arriverei in Alto Adige, per i più buoni bianchi italiani, e devierei verso il confine sloveno per gli orange wine. Infine, a tappe, scenderei per la classicità toscana e giù giù fino ai grandi vini campani, pugliesi e siciliani, non dimenticando che la Sardegna è regione più emergente di quanto si pensi”.

Paolo Rui, Lavoro nella vigna
Paolo Rui, Lavoro nella vigna

Come orientarsi, però, per sapere quando un vino è davvero buono? Gorgoni raccomanda di prendere sempre in considerazione soltanto i vini di vignaioli, ovvero i vini di uve raccolte a mano e trasformate in vino. Solo loro, infatti, sanno trasmettere una storia. “Mi rendo conto che qualcuno potrebbe considerare improbabile fermarsi ad ascoltare un vino e invece non è così folle. Non è così difficile percepire il racconto di un vino vero”, puntualizza l’esperto. Per capire la differenza, basterà comprare un vino in tetrapak al supermercato e un vino autentico in enoteca. “Arrivati a casa, basterà versarli in due bicchieri uguali e poi osservarli, guardarli, annusarli, assaggiarli. E aspettarli. Si sentiranno le ragioni dell’uno e dell’altro. Se ne potrà calcolare la distanza”, suggerisce Gorgoni. “Dove c’è verità, c’è vino buono”.

Paolo Rui, Vendemmia
Paolo Rui, Vendemmia

Produrre un vino, valorizzandone la genuinità, insomma, è il frutto di un sapere artigiano che arricchisce non solo il prodotto, ma dà valore anche alla professionalità di chi ci si dedica. Sarà per questo che sempre più la viticoltura è in grado di attrarre anche le nuove generazioni. Tanti, infatti, sono i giovani che stanno riscoprendo questo mestiere: “Ci sono ragazzi che fanno la terra più bella, fanno più buoni i vini, fanno più vivi e vibranti i loro stessi orizzonti”, conclude Gorgoni. E su questa linea si muove Fondazione Cologni, istituzione no profit promotrice del libro, la cui mission è di tutelare e diffondere l’alto artigianato anche tra i giovani, attraverso il loro inserimento con tirocini formativi nei “mestieri d’arte”.

Paolo Rui, Brindisi
Paolo Rui, Brindisi

Il vignaiolo universale è, dunque, un assaggio di tutte queste cose, e molto altro. Anche grazie alle suggestive illustrazioni di Paolo Rui, che tra paesaggi di vigneti, cantine e prati aperti, raffigura un Bacco mastodontico rilassato e immerso in un lago rosso come il vino. Poi c’è un Pinocchio affacciato sui campi e tante altre figure fantastiche, dagli animali di campagna inverosimilmente grandi a uomini piccolissimi che affollano il vivace panorama. Vi troverete un po’ di Magritte, un po’ di Dalì, ma anche di pittura impressionista. “La Fondazione Cologni ha voluto che interpretassi gli argomenti a modo mio, pertanto ho affrontato i temi trattati nel volume utilizzando lo stile delle immagini da me realizzate in questi ultimi anni, dove abbondano uccelli tondi, animali, colori caldi e, quando possibile, prospettive ardite – spiega l’artista -. Tutto nasce dal mio amore per la natura, per la pittura surrealista e da una velata ironia con la quale cerco di sdrammatizzare la realtà”.

Paolo Rui, Sommelier
Paolo Rui, Sommelier

Un brindisi, allora, al lavoro congiunto dei tre autori, che con grande sapienza hanno saputo raccontarci la più grande e complessa bevanda di tutti i tempi, perché continui a prosperare con la stessa vitalità.

Paolo Rui, Messaggio in bottiglia
Paolo Rui, Messaggio in bottiglia

 

ph ufficio stampa

Irene Dominioni

Cresciuta nella foresta di libri della sua casa milanese, Irene ha inseguito la passione per il giornalismo in Danimarca e in Olanda, grazie al master Erasmus Mundus Journalism, Media and Globalisation. Su Moda a Colazione scrive di cultura e viaggi.

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