Inverno in Costa Azzurra, in giro per musei

Chi l’ha detto che d’inverno si va solo in montagna? Anzi, per gli appassionati di arteviaggi, il richiamo della Costa Azzurra vale anche in questa stagione. Mentone, Nizza, Vence, Cannes, Saint-Tropez sono soltanto alcune delle località dove numerosi artisti, francesi e stranieri, hanno soggiornato o si sono stanziati, lasciandosi ispirare dai suggestivi paesaggi e regalandoci alcuni dei più begli esempi di arte impressionista e moderna. Ecco allora l’itinerario da seguire per un tour all’insegna della pittura di Matisse, Picasso, Chagall, Renoir, Van Gogh, Cézanne e non solo.

Prima tappa: Mentone

Arrivando da Ventimiglia, la prima destinazione che vale una sosta è Mentone, città dei giardini e dei limoni, associata all’artista, scrittore e sceneggiatore Jean Cocteau. Nota come Ville Fleurie, infatti, questa cittadina prende anche il nome di Ville Cocteau, perché qui il poliedrico avanguardista del XX secolo, l’ “Enfant terrible”, si cimentò in diverse arti figurative, tra cui pittura, scultura, mosaico e ceramica, lasciandovi la maggior parte delle sue opere. Queste si trovano all’interno del suo memoriale, una piccola fortezza affacciata sul mare risalente al XVII secolo e da lui restaurata personalmente, Le Musée di Bastion, che conserva anche la famosa serie degli Innamorati. Sul pavimento del museo, un suo bellissimo mosaico di galets raffigura una salamandra, “simbolo della bella pigrizia mediterranea”. Cocteau, inoltre, è l’autore dell’affresco nella Sala dei Matrimoni del Municipio di Mentone, così come di quelli della Chapelle Saint-Pierre di Villefranche-sur-Mer, sulla strada per Nizza. A Saint-Jean-Cap-Ferrat, dove ha abitato dagli anni ‘50 fino alla morte, invece, a Cocteau appartengono le decorazioni della Villa Santo Sospir dei Weisweiller, la famiglia di collezionisti suoi amici. Da non perdere, anche il Musée Jean Cocteau-Collection Séverin Wunderman, edificio in cemento bianco e vetro nero, eretto a fine 2011 con vista sul mare. All’interno del museo, un gioco di chiaroscuri conferisce ancora più energia alle opere dell’artista, lasciate alla città dal mecenate americano Séverin Wunderman.

Seconda tappa: Nizza

Proseguendo lungo la costa, a Nizza, centro principale della Costa Azzurra, si incontra il lascito di Henri Matisse e Marc Chagall. Al primo è dedicato un museo nei Giardini di Arènes, sulla collina di Cimiez, situato davanti al palazzo Regina, la residenza di vacanza della regina Vittoria. Matisse arrivò a Nizza nel 1921, alloggiando prima all’Hotel Beau Rivage, sulla Promenade, poi in un appartamento in Cours Saleya (dove ogni weekend c’è il mercato dei fiori), nel cuore della Vieux Nice. Durante la guerra, nel ‘43, si spostò sulle colline di Vence per sfuggire ai bombardamenti e decorò la Chapelle du Rosaire delle suore domenicane. Dal 1949, poi, rientrato a Nizza, abitò in un grande appartamento-atelier fino alla morte, avvenuta nel 1954.

Anche a Chagall Nizza ha dedicato un museo, il Musée National Marc Chagall, che raccoglie numerose opere, tra cui la collezione permanente dedicata al Messaggio Biblico. La struttura fu progettata quando l’artista era ancora in vita, tant’è che ne disegnò lui stesso la maquette (il modello tridimensionale) e realizzò le vetrate dipinte e i mosaici dei giardini, partecipando infine all’inaugurazione nel 1973. Chagall, originario della Bielorussia, arrivò in Francia nel 1923 e, grazie al mercante d’arte Ambroise Vollard, conobbe Picasso. Nel 1950 si stabilì a Vence (il grande mosaico all’interno della Cattedrale è opera sua), per poi spegnersi a Saint-Paul-de-Vence a più di novant’anni. Lì si trova la fondazione-museo Maeght, che ogni anno ospita importanti mostre di arte moderna e contemporanea. Nella città vecchia di Vence, invece, vale una visita il Musée Château de Villeneuve-Fondation Emile Hugues.

Tornando verso la costa, infine, fermatevi al Domaine des Collettes, tra Cagnes-sur-Mer e il villaggio medievale di Haut-de-Cagnes: lì, immersa in uno splendido parco di ulivi, si trova l’ultima casa, oggi museo, di Auguste Renoir.

Terza tappa: Antibes e Cannes

Scendendo ancora lungo la costa, verso ovest, si arriva ad Antibes, la cittadina che ospitò per qualche tempo Pablo Picasso. Lì si trova uno dei musei a lui dedicati, eretto dove l’artista aveva il suo atelier nel 1946, all’interno dello Château Grimaldi, sui bastioni di fronte al mare. Erano gli anni felici della Joie de Vivre e quelli in cui scoprì la ceramica, in particolare a Vallauris, nell’entroterra tra Antibes e Cannes, dove l’artista si fermò tra il 1948 e il 1955. Lì si trovava il forno a ceramiche di Georges Ramié, lo stesso usato anche da Chagall, anche se in momenti diversi (la rivalità tra i due, infatti, li portava a evitarsi accuratamente). A Vallauris, poi, si trova un secondo museo dedicato all’artista spagnolo, il Musée National Pablo Picasso, che ne raccoglie vasi, piatti, oggetti e sculture, insieme all’affresco La Guerre et la Paix, nella cappella del castello. Nella piazza di Vallauris, infine, si trova una scultura in bronzo, l’Homme au mouton, che l’artista donò alla città nel 1947.

Dal 1955 Picasso si trasferì a Cannes, nella Villa Californie. Lì si fece conoscere soprattutto per le frequenti esposizioni delle sue opere a La Malmaison, la galleria comunale sulla Croisette. Tra il ‘61 e il ‘73, invece, si trasferì tra le colline sopra Cannes, alle porte del borgo di Mougins, nella villa di Notre-Dame-de-Vie. Al Musée de la Photographie di Mougins si trovano diverse immagini di quegli anni, raccolte dall’amico fotografo di Picasso e fondatore del museo André Villers.

A pochi chilometri da lì, tra Mougins e Cannes, c’è Le Cannet, un altro paese provenzale che invece è stato il regno di Pierre Bonnard, amico di Matisse. Lì Bonnard realizzò più di 300 opere, molte delle quali si possono ammirare nell’omonimo Musée National.

Quarta tappa: Aix-en-Provence e Arles

Il viaggio sulle orme dei pittori prosegue a ovest e oltre il mare, in Provenza, parte sempre della regione francese PACA (Provenza-Alpi-Costa Azzurra). A Saint-Tropez, in una piccola cappella del 1501, proprio davanti al porto, si trova il Musée de L’Annonciade, contenente alcune delle più belle opere di Paul Signac. Giunto in città nel 1891 a bordo del veliero Olympia, Signac fu precursore dell’arte nel Midi e rappresentò un richiamo per molti pittori che, venuti in visita, decisero di fermarsi in Provenza, affascinati dalla luce calda del sud della Francia.

Tra tutti gli artisti, però, l’unico provenzale autentico fu Paul Cézanne, nato a Aix-en-Provence nel 1839. In città si possono visitare tutti i luoghi dell’artista: il quartiere Le Jas de Bouffan, dove nacque; l’Atelier des Lauves, lo studio dove lavorava, situato sulla collina che percorreva per andare a ritrarre la montagna Sainte-Victoire, il suo soggetto preferito. Per passeggiare sulle orme di Cézanne ad Aix, basta seguire le C di bronzo sul lastricato del centro: tra gli altri punti di interesse, vi condurranno anche al Musée Granet, dove si trovano molte sue opere.

Infine, Arles, “paese” di Vincent Van Gogh. Arrivato in Provenza nel 1888, qui l’artista affittò la Maison Jaune, invitando Paul Gauguin a unirsi a lui. La casa gialla non esiste più, ma gironzolando per la cittadina si possono ancora ritrovare il caffè che frequentava in Place du Forum, sul quale ha dipinto Terrazza del caffè la sera, Place du Forum, Arles. Ancora: il giardino della clinica in Boulevard des Lices, dove fu ricoverato (oggi è una biblioteca) e il pont de Langlois, dove ritraeva le lavandaie. Van Gogh si trattenne ad Arles solo per 15 mesi, ma la sua produzione fu immensa: 200 quadri e più di 100 disegni. Mentre siete in visita, date un’occhiata alla programmazione della fondazione a lui dedicata: numerosi durante tutto l’anno sono gli eventi che celebrano l’artista.

Irene Dominioni

Cresciuta nella foresta di libri della sua casa milanese, Irene ha inseguito la passione per il giornalismo in Danimarca e in Olanda, grazie al master Erasmus Mundus Journalism, Media and Globalisation. Su Moda a Colazione scrive di cultura e viaggi.

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