Regata di Oxbridge: tiferete per Oxford o Cambridge?

Boat race Oxbridge old

Ogni anno, tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, sul tratto del Tamigi che va da Putney a Mortlake, a Londra, due equipaggi si sfidano in una gara di canottaggio fino all’ultimo respiro, l’Oxbridge. Protagoniste le squadre delle due università più prestigiose del Regno Unito, Oxford e Cambridge, rivali non solo tra le aule dell’accademia. La boat race, infatti, è uno degli eventi sportivi più attesi dell’anno in Inghilterra e un banco di prova per il primato tra i due atenei. Arrivata ormai alla sua 163esima edizione, quest’anno la gara si terrà sabato 24 marzo.

Inaugurata per la prima volta nel 1829, quando Charles Merivale, studente del St. John’s College della Cambridge University, e il suo amico Charles Wordsworth di Oxford decisero di sfidarsi in una gara sul fiume a Henley-on-Thames, la competizione si svolse a più riprese nel corso degli anni, e a partire dal 1856 si tiene regolarmente ogni anno (con le uniche eccezioni durante gli anni delle due Guerre mondiali).  

oxford cambridge canottaggio

Le regole sono semplici: due equipaggi, composti da otto vogatori e un timoniere ciascuno, percorrono 4 miglia e 374 iarde (6799 metri) nel minor tempo possibile. Entrambe le imbarcazioni prendono il nome di Blue Boat e tutti gli atleti indossano una maglia blu, ma quella di Cambridge è azzurro chiaro, mentre quella di Oxford azzurro scuro. Memorabile il commento di un radiocronista un po’ distratto della Bbc, John Snagee, che durante la regata del ‘49 disse: “non si capisce chi sia in testa, ma di sicuro è Oxford o Cambridge”. Dalle sponde del fiume, circa 300.000 persone assistono alla Oxbridge facendo un pic-nic (la tradizione vuole anche che siano tutti vestiti all’antica), mentre altri 10 milioni di tele e radiospettatori seguono l’evento da tutto il mondo.

Ad oggi Cambridge è in testa con 82 vittorie, tallonata da Oxford che ne ha guadagnate 80. Solo una volta la gara si concluse senza un vincitore, nel 1877: la leggenda vuole che il giudice si addormentò sotto un cespuglio, e al risveglio, proprio nel momento in cui le due imbarcazioni tagliavano il traguardo, potè solo dichiarare parità. Il percorso è faticoso, ma breve: di solito si conclude in circa 20 minuti. A detenere il record di tempo è Cambridge, che nel ‘98 tagliò il traguardo in 16 minuti e 19 secondi, a una velocità di 24,9 km orari. Si tratta di numeri da professionisti, nonostante la competizione sia riservata ai dilettanti, che devono necessariamente essere studenti delle due università. Agli atleti è anche richiesta una media di voti alta, per scongiurare la probabilità di essere selezionati soltanto per le proprie capacità vogatorie. Alcuni, però, appaiono naturalmente predisposti: ad esempio, la Bbc ha reso noto che quest’anno, nell’equipaggio di Cambridge, gareggia l’uomo più alto di sempre, l’americano James Letten, di 2.08 metri. Tra i partecipanti, inoltre, ci saranno studenti di ingegneria chimica, storia americana, astrofisica e botanica.

La preparazione è dura: ogni squadra si allena infatti 6 giorni a settimana per 6 mesi consecutivi. E anche la regata non è da meno. Spesso, a fine marzo, a Londra può ancora fare un gran freddo e piovere talmente a dirotto da compromettere la gara. In un paio di occasioni, infatti, gli scrosci troppo forti finirono per affondare una o persino entrambe le imbarcazioni: a questo proposito è passata alla storia la gara del 1978, in cui affondò il team di Cambridge. Un evento tanto drammatico da essere annoverato tra i cento momenti più importanti della storia dello sport. Oggi, per fortuna, le imbarcazioni sono dotate di pompe per gettare fuori l’acqua piovana, anche se spesso le energie usate per alleggerire la barca rischiano di rallentarne l’avanzamento: gli atleti devono quindi operare diverse scelte, a partire dal lato del fiume in cui stare – di solito quello meridionale è vincente, ma a volte ci possono essere dei risvolti inaspettati.

Insomma, durante la Oxbridge può succedere di tutto. Nel 2012, un uomo, buttandosi nel fiume, causò l’interruzione della corsa, mentre l’anno scorso sono stati indecisi fino all’ultimo sulla sorte della competizione, a causa del rinvenimento di una granata della Seconda Guerra mondiale nel Tamigi. Quest’anno, poi, doppie emozioni attendono gli spettatori: per la terza volta nella storia le gare delle squadre maschili e femminili, comprese quelle delle rispettive riserve, si affronteranno nello stesso giorno e lungo il medesimo tratto di fiume. Voi per chi farete il tifo?

Irene Dominioni

Cresciuta nella foresta di libri della sua casa milanese, Irene ha inseguito la passione per il giornalismo in Danimarca e in Olanda, grazie al master Erasmus Mundus Journalism, Media and Globalisation. Su Moda a Colazione scrive di cultura e viaggi.

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