Aspetta e Vedrai

Sara ed Elia sono marito e moglie, e genitori di Luisa. E creano i bijoux Aspetta e Vedrai nella loro casa-laboratorio ai piedi delle colline tra Reggio Emilia e Parma. Sono accessori unici e particolari, perché realizzati a partire da vecchie ceramiche e piatti rotti, e “incorniciando” fiori e vecchi francobolli. E utilizzando tanti altri oggetti apparentemente ormai acerbi.

“Mi ha guidato una frase illuminante – racconta Sara -. Diceva più o meno così: ‘Per capire cosa vuoi davvero fare da grande pensa a cosa facevi da piccolo’. Il mio primo ricordo mi vede curiosare tra le tante scatole di fili, perline, pizzi e chincagliere della nonna, e a comporli e intrecciarli per creare bracciali. Da disporre poi ordinatamente su un tavolino per improvvisate bancarelle o da raccogliere nel cestino della bici per qualche vendita porta a porta. Così, oggi faccio gioielli, non ispirati al passato ma letteralmente fatti di passato. Tutti i pizzi, i tessuti, le chincaglierie, i ricordi della nonna continuano a trovare un posto d’onore nelle mie creazioni, e a questi, negli ultimi anni, si è aggiunta la passione per la ricerca e il recupero dei vecchi piatti decorati, rotti o sbeccati”.

Elia che parte ha in questo progetto? “Io disegno i gioielli, curo e gestisco la vendita online e i rapporti con voi. Mentre Elia…”. “Io ho sempre riempito il tempo libero costruendo cose. In legno, in ferro. – dice Elia -. Tutte capacità acquisite che mi sono tornate utili nel momento in cui ho deciso di abbandonare il classico posto fisso e ben pagato per dedicarmi alla creazione di monili artigianali“.

photo ©aspettaevedrai

Margherita Tizzi

Giornalista, scrive su Vogue Italia, Amica e Grazia. È co-founder di Eccetera, studio specializzato nella creazione di progetti editoriali su misura, online e offline. E, dal 2013, su questo webzine racconta storie di luoghi, di fatto a mano e made in Italy, di cultura, arte e lifestyle.

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