Borotalco. Il futuro di un passato perfetto

La prima latta, naturalmente verde, risale al 1904, ma Henry Roberts , un chimico farmacista inglese specializzato nella preparazione di medicinali, brevettò la “miglior polvere per la pelle”, il Borotalco, nel 1878, nella farmacia della Legazione Britannica di Firenze.

Un prodotto innovativo

Fu tra quelle mura, infatti, che Roberts giunse alla formula del primo “Boro-Talcum”, che unisce le proprietà cosmetiche a quelle assorbenti, rinfrescanti e vellutanti. Nel 1904 ne iniziò la commercializzazione, registrando la formula, il nome e l’immagine che ancor oggi è ritratta sulle inconfondibili confezioni verdi: una balia che tiene sulle ginocchia un bambino.

Il successo non tardò ad arrivare e ad appena quattro anni dalla sua immissione sul mercato, Borotalco, polvere rinfrescante per i bambini, cipria per le signore e lenitivo dopobarba, iniziò a essere distribuito anche attraverso le profumerie. Nel 1921 un’importante novità: Lorenzo Manetti, proprietario di un’altra farmacia a Firenze, iniziò una proficua collaborazione con Roberts, fino alla fondazione della Manetti&Roberts. Nel 1929 l’azienda otterrà il diritto esclusivo a utilizzare la denominazione “Borotalco”.

In continua evoluzione

Per far conoscere il prodotto, Roberts commissionò subito splendide locandine pubblicitarie e fu tra i primi a investire su Carosello, negli anni Sessanta. Così, oggi, circa 10 milioni di persone in Italia usano Borotalco con il suo profumo di una volta, senza tempo. E hanno conquistato il pubblico anche saponi, bagnoschiuma e deodoranti, oggi più accattivanti grazie a un restyling di grande impatto. Il design è più dinamico: un effetto cromato per la bombola metallizzata e perlata, nuovi materiali per gli erogatori ed etichette con sapienti giochi di lamine e vernici opacizzanti.

ph ufficio stampa 

Margherita Tizzi

Giornalista, scrive su Vogue Italia, Amica e Grazia. È co-founder di Eccetera, studio specializzato nella creazione di progetti editoriali su misura, online e offline. E, dal 2013, su questo webzine racconta storie di luoghi, di fatto a mano e made in Italy, di cultura, arte e lifestyle.

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