“Nel nostro piccolo vogliamo contribuire a tenere alta l’attenzione perché il Museo di Doccia venga presto riaperto, per ricordare al mondo da dove ha inizio il Made in Italy”. Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani, mecenati della mostra-mercato Artigianato e Palazzo che riunisce ogni anno circa 90 artigiani, italiani e stranieri, “chiamati a mostrare dal vivo le varie tecniche di lavorazione nelle quali eccellono”, hanno presentato il progetto Artigianato e Palazzo per il Museo di Doccia.
Si tratta di un’iniziativa a sostegno della riapertura del Museo Richard Ginori di Sesto Fiorentino, recentemente acquistato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, che vedrà coinvolti pubblico (offerta minima di 8 euro all’ingresso) e aziende durante la XXIV edizione di Artigianato e Palazzo, al Giardino Corsini di Firenze dal 17 al 20 maggio. Inoltre, dal 3 aprile, in tutti i 35 punti vendita Unicoop Firenze, sarà possibile effettuare una donazione e ricevere un biglietto di ingresso alla mostra. E il designer fiorentino Duccio Maria Gambi realizzerà 20 opere numerate e prodotte da Artigianato e Palazzo, il cui ricavato sarà sempre devoluto a favore della raccolta fondi.
Il Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia
La grande raccolta fondi è, dunque, dedicata all’Associazione Amici di Doccia, affinché una collezione di valore inestimabile torni a essere fruibile: 8.000 opere in porcellana e maiolica (dal 1737 al 1990) e oltre 13.000 tra modelli scultorei in cera, terracotta, gesso e piombo dal XVIII al XX secolo, documenti e disegni (300 dei quali appartenenti al fondo Gio Ponti), lastre di metallo incise, pietre litografiche per la stampa dei decori.
Tutto ebbe inizio nel 1754, quando Carlo Ginori creò una galleria affrescata all’interno della manifattura con lo scopo di esporre i modelli scultorei e i migliori saggi della produzione. Nel 1864 la raccolta, ormai estesa a numerose sale, venne aperta al pubblico. Nel 1896 Augusto Richard divenne il nuovo proprietario della manifattura, ora Società Ceramica Richard-Ginori. Negli anni ’50 del Novecento la proprietà decise di trasferire la produzione e il museo dalla località di Doccia alla vicina piana di Sesto Fiorentino. Il nuovo complesso museale, progettato da Pier Niccolò Berardi e Fabio Rossi ed inaugurato nel 1965, rappresenta una rara testimonianza del razionalismo architettonico in Toscana.
Tra i capolavori del percorso espositivo, calchi di opere dei maggiori maestri fiorentini del Settecento; la Venere de’ Medici, l’Arrotino e l’Amore e Psiche in porcellana bianca, repliche in scala al vero dei celebri marmi degli Uffizi; le eclettiche maioliche per le Esposizioni Universali; le ceramiche Art Déco di Gio Ponti, direttore artistico di Richard-Ginori dal 1923 al 1930, maestro nel valorizzare le più raffinate tecniche tradizionali in uso a Doccia con forme e decori autenticamente moderni.
Purtroppo il Museo di Doccia è chiuso al pubblico dal maggio 2014, a seguito del fallimento, nel 2012, della precedente proprietà della Richard-Ginori 1735 s.p.a, che deteneva il 100% dell’edifico e della collezione museale. Nel 2013 la società Kering acquisisce il ramo produttivo d’azienda e il marchio Richard-Ginori, mentre il museo resta nelle mani della curatela fallimentare. Dopo due gare d’asta andate deserte, il 30 marzo 2017, in occasione del G7 della Cultura di Firenze, il Ministro Dario Franceschini annuncia l’intenzione del MiBACT di acquistare il museo. Tra novembre e dicembre 2017 l’edificio e le collezioni del Museo di Doccia sono ufficialmente acquistati dallo Stato e il CIPE (Comitato Interministeriale Programmazione Economica) stanzia 1,9 milioni per gli interventi di più urgente ristrutturazione.
La mostra-mercato Artigianato e Palazzo
Da oltre 23 anni l’Associazione Giardino Corsini promuove questa iniziativa, impegnandosi nella valorizzazione (sociale ed economica) e preservazione della qualità delle eccellenze artigianali italiane e internazionali. Così, tra le limonaie e i viali dalle forme geometriche del giardino all’italiana realizzato da Gherardo Silvani, gli artigiani ricreano un angolo delle loro botteghe per far scoprire al pubblico lavorazioni tradizionali riproposte dal vivo e spesso rese attuali da tecnologie e design contemporanei, che rendono ogni manufatto una vera e propria opera d’arte irripetibile.
Nelle precedenti edizioni, la mostra mercato ha riunito a Firenze oltre 674 maestri artigiani in rappresentanza di 149 mestieri, tra cui: lavorazione della ceramica, molatura del vetro, sbalzo dell’argento, intaglio del legno, restauro degli arazzi, doratura di cornici e sculture, liuteria, lavorazione della scagliola, tornitura, intreccio della paglia, tessitura, intarsio delle pietre dure, lavorazione orafa e molti altri ancora.
Tra le principali iniziative che si svolgono durante i 4 giorni, segnaliamo la Mostra Principe, dedicata al percorso creativo di un importante marchio storico italiano che ha reso l’artigianato la chiave del suo successo internazionale, e il concorso Blogs & Crafts. I giovani artigiani e il web, realizzato in collaborazione con Fondazione Ferragamo e The Student Hotel, con l’obiettivo di promuovere la crescita di 10 talentuosi artigiani under 35 attraverso alcuni fra i migliori blogger. Ancora: Ricette di Famiglia, in collaborazione con Richard Ginori, Riccardo Barthel e Desinare, un appuntamento quotidiano che combina cultura gastronomica contemporanea e sapori e cucina del passato, tra presentazioni di libri, show cooking e degustazioni.
Le iscrizioni per gli artigiani che vogliono partecipare alla mostra sono aperte fino alla fine di febbraio, mentre quelle per partecipare al concorso Blogs & Crafts fino alla metà di marzo.