“Franca: Chaos and Creation”, al cinema il docu-film sulla Sozzani

“In una storia di donne, con cappotti lunghi nel freddo, ci stia bene una foto della Neva ghiacciata”, racconta Franca, riferendosi al servizio A Winter in Saint Petersburg scattato da Deborah Turbeville. “Però in quelle due pagine perdi la possibilità di fare dei bei vestiti”, le fa notare il figlio. “Sì, ma aggiungo anche il sogno, aggiungo il sogno”, risponde, prontamente, lei.

Questa era Franca Sozzani, la direttrice che non si interessava di copie vendute ma di rivoluzione stilistica e culturale. La direttrice di Vogue Italia (dal 1988 al 2016, con le copertine e il servizio d’apertura di ogni numero dal luglio/agosto 1988 di Steven Meisel) che non si preoccupava di bacchettare un fotografo se aveva coperto troppo un paio di pantaloni, ricorda Bruce Weber. L’ “angelo guerriero” per Peter Lindbergh, è ritratta nel film Franca: Chaos and Creation, diretto proprio dal figlio Francesco Carrozzini, nelle sale solo il 25, 26 e 27 settembre.

Il documentario, intimo, scorrevole e storicamente interessante, ricorda le controverse copertine create dalla Sozzani, che non solo hanno infranto le regole, ma che hanno fatto incontrare moda, arte, denuncia e business. Dalla famosa Black alla Plastic Surgery issue, passando per l’eccezionale reportage scattato dopo il disastro ambientale della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, affiliata alla BP, la direttrice è sempre stata impegnata nell’esplorare tematiche off-limits, al fine di scuotere lo status quo e ridefinire il concetto di bellezza.

“Le immagini hanno sicuramente colpito molte persone in giro per il mondo. Alcuni le hanno considerate offensive, altri credono siano arte. Molti pensano siano il punto più alto che la moda e le notizie possano raggiungere”, ha commentato Richard Quest. “Perché non posso parlarne? Perché un giornale di moda non può parlare di ciò che accade nel mondo?”, tuonò la Sozzani al tempo delle polemiche. E Jonathan Newhouse: “Sapeva esattamente quello che stava facendo, ero io a non capire. Stava davvero costruendo l’autorità creativa di Vogue dando libertà ai fotografi”.

La Sozzani fotografata da Peter Lindbergh

Eppure, anche se nega le lacrime, promuovendo l’immagine di una donna a tratti impassibile e cinica, i video-ricordo dei primi passi del figlio mostrano nei suoi occhi l’amore unico di una madre. Quello di tutte le madri del mondo per il proprio ragazzo.

“Penso sia bello lasciare una traccia, anche se in realtà, la traccia più bella, la lasci con i figli. Ma se la lasci indipendentemente dalla tua famiglia, diventi parte della storia” (Franca Sozzani).

Franca Sozzani e Francesco Carrozzini

Francesco Carrozzini

Regista nominato agli Emmy, è conosciuto per i suoi ritratti dallo stile cinematografico. La sua carriera è iniziata nel 2001, all’età di 19 anni, quando ha realizzato un promo per MTV Italia. Da allora ha diretto cortometraggi, documentari, spot pubblicitari e video musicali, che sono stati presentati in concorsi quali la Mostra del Cinema di Venezia e il Festival di Cannes. Francesco è stato tra i primi a produrre per gli Screen Tests del New York Times, una raccolta di interviste ad alcuni dei personaggi più influenti del mondo. I suoi scatti sono apparsi sulle copertine e nelle pagine di Vanity Fair, L’Uomo Vogue, The New Yorker, W, Rolling Stone, Pop, New York Magazine e Vogue Italia. Ha fotografato, tra gli altri, Robert de Niro, Kanye West, Naomi Campbell, Angelina Jolie, Michael Bloomberg, Tony Blair, Keith Richards, Beyoncé e Jeff Koons.

ph ufficio stampa

Margherita Tizzi

Giornalista, scrive su Vogue Italia, Amica e Grazia. È co-founder di Eccetera, studio specializzato nella creazione di progetti editoriali su misura, online e offline. E, dal 2013, su questo webzine racconta storie di luoghi, di fatto a mano e made in Italy, di cultura, arte e lifestyle.

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