Il suo primo scopo era quello di proteggere i vestiti, ma… Serviva anche da guanto, per ritirare la padella bruciante dal forno, e per richiamare gli uomini dai campi, quando era pronto il pranzo. Era meraviglioso per asciugare le lacrime dei bambini, per pulirne le faccine sporche o per “nasconderli” all’arrivo di visitatori.
Il grembiule della nonna serviva da paniere per trasportare le uova dal pollaio e, talvolta, i pulcini. Per raccogliere le patate, gli ortaggi, le mele e la legna; per imbacuccare le braccia quando faceva freddo. Poi, la buon vecchia panuccia, come si chiama in Toscana e in Umbria, agitata sopra il fuoco, faceva da soffietto, ed era utile per posare la torta sul davanzale. E quando gli ospiti arrivavano in modo improvviso, era sorprendente vedere la rapidità con cui questo capo poteva far scomparire la polvere.
Insomma, non ci sarà mai un altro indumento da cucina come il grembiule, capace di rendere onore alle nonne, e alla tenerezza e alla bellezza dei momenti vissuti in loro compagnia. Da bambine, poi, chi non ha riportato una panuccia alla mamma come ricordo di una gita? A Nizza ne avevo acquistata una con i fiorellini provenzali; a Madrid un’altra rossa e nera a balze, con delle rose, che strizzava l’occhio ai vestiti tipici; a Londra non poteva essere che con la Union Jack, un po’ kitsch!
Must have!
Le nonne brave con la macchina da cucire ricavavano i grembiuli da vecchie tovaglie, un po’ usurate ma che non si buttavano via. E così quel semplice strumento, versatile e multitasking, ha fatto la nostra storia. Di tutti i colori e le fantasie, con o senza tasche, con o senza pettorina, lunghe o corte, provate a realizzare una panuccia fai-da-te grazie ai tanti tutorial che si trovano sul web. Purché sia a quadretti…
In alternativa, abbinata al colore della tovaglia o dei tovaglioli vi renderà stilose. Se siete romantiche, optate per fiori, fiocchi e bottoni colorati. Al mare sì alle righe e sarete veramente top con un grembiule con volant!