Era il 2700 a.C. quando l’imperatore Shen Nung notò che le foglie di una pianta, cadute per caso in acqua bollente, sprigionavano un gradevole aroma. Ma solo nel 1200 d.C., in Giappone, alcuni monaci buddisti intuirono che il tè avrebbe avuto successo e finalmente nel XVII secolo la bevanda arrivò in Europa per mano di mercanti portoghesi e olandesi. In Gran Bretagna fu accolta con talmente tanto entusiasmo che la settima Duchessa di Bedford istituì il tradizionale afternoon tea delle 16, perché era solita pranzare molto presto e cenare molto tardi.
Oggi il tè è la terza bevanda più consumata al mondo, dopo acqua e caffè. Se ne producono 3,3 milioni di tonnellate ogni anno in India, Cina, Giappone e Indonesia. Il 78% del tè consumato è nero, il 20% verde. Che benefici porta? In generale fa bene alla memoria. Secondo uno studio dell’Università dell’Illinois, quello nero aiuta anche a prevenire le carie e si può usare come collutorio. Il tè verde, invece, riduce il rischio di malattie cardiache e migliora la forza muscolare.
Se siete amanti del tè, vi consigliamo di visitare la prima boutique italiana della la più antica azienda di tè francese (dal 1692), Dammann Frères, a Milano in piazza XXV Aprile 12. Il teamaster Emmanuel Jumeau-Lafond propone degli abbinamenti con il cibo piuttosto curiosi. Vediamoli insieme…
Prima colazione
Al bignè con croccante di caramello e crema pasticcera, il teamaster suggerisce di accostare Printemps sur le lac, un tè verde cinese coltivato sulle rive del lago Qian Dao. Dalle foglie lunghe e attorcigliate, ha un infuso vellutato e con retrogusto dolce.
Alla frolla di mandorla potete abbinare il Darjeeling Supérieur 2 flush G.F.O.P, un tè proveniente da Darjeeling, risultato dell’insieme di piante di diversi giardini. Risultato? Un sapore delicato ed equilibrato di mandorla e pesca matura.
Invece, se per iniziare la giornata scegliete una fetta di torta o qualche biscotto alla cannella, assicuratevi di avere l’African breakfast. Dall’aroma terroso, è il risultato della miscela del tè di Assam e di quello del Ruanda. Aggiungete il latte per godere di una vera squisitezza!
Per un light-lunch a base di pinzimonio di cetriolo e sale affumicato, accostate il Lapsang Souchong, una bevanda dal gusto affumicato cui sono affezionati gli occidentali filocinesi, specie se avvezzi ai brunch del fine settimana.
Se vi piacciono i formaggi, potete unire un po’ di Castelmagno DOP e il Pu Erh mûr Menghaï Tuo Cha, una novità Dammann. Questo tè, coltivato nella contea di Menghai, nella prefettura di Xishuangbanna, in prossimità della frontiera birmana, è molto dolce e presenta note di legno umido. Il teamaster, invece, consiglia di abbinare a un buon taleggio DOP il Houjicha BIO, un tè verde giapponese prodotto dal Bancha, perfetto anche con sushi, brunch e dolci al cioccolato perché contiene poca teina.
I Sencha (tè lavorati a forma di aghi e resi piatti dopo la lavorazione a vapore) sono perfetti con una tartare di salmone, lime, zenzero e sale affumicato. Infine, Jasmin Chung Hao, tè verde aromatizzato con fiori freschi di gelsomino, si accompagna alla cucina cinese, in particolare alla pesca bianca.
Procuratevi un buon panforte di Siena (si può ancora trovare in questo periodo) e preparate un Pecan Pie, un tè nero con note golose di noce di Pecan, nocciola, mandorla e pistacchio leggermente mielate, e date appuntamento alle amiche. Se non vi piace il panforte, optate per una frolla di mandorla e un Fraise Pistache (tè al pistacchio, fragola e mirtilli rossi), per un melange di frutta secca e un Great earl grey, oppure per un croccante di nocciola tonda del Piemonte IGP e un Oolong Caramel, un tè che equilibra sapori vegetali e note golose di caramella mou. Delizioso!
Aperitivo
Volete organizzare un aperitivo originale? Servite del Fizz Tea Vodka. Come prepararlo? Lasciate in infusione 8 grammi di tè Passion de Fleur in un litro di acqua fredda per tre ore. Dopo averlo filtrato alla perfezione, miscelatelo con 20% di vodka. Utilizzare un sifone per servirlo frizzante in una tazza ghiacciata con una fetta di zenzero sottilissima e uno zest di limone. Farete un figurone!
di Caterina Gildoni