Uno strumento da impugnare come un pennello. Un oggetto unico, fatto a mano da sapienti artigiani italiani, per lasciare un segno eterno. Forever Made In Italy di Napkin è una linea di stilo rivoluzionaria, caratterizzata da una punta in Ethergraf, lega di metalli ideata e protetta dall’azienda e ispirata al silverpoint, ovvero l’ossidazione che avviene durante l’attrito tra il puntale metallico e la carta.
Prima dell’invenzione della matita, infatti, gli artisti utilizzavano punzoni metallici, in particolar modo d’argento (il cosiddetto silverpoint), per tracciare su carte e tele i loro ritratti. Una tecnica usata da Leonardo da Vinci, Raffaello e Botticelli, che, però, richiedeva una particolare preparazione dei supporti, come descrive Cennini nel “Libro dell’arte”. I pittori fiorentini, dunque, scrivevano come noi, a getto continuo, senza inzuppare nell’inchiostro, ma ciò richiedeva una carta speciale, realizzata con polvere di ossa e resine. Una carta che si faceva segnare da una punta “magica”, ma sia l’una che l’altra andarono scomparendo nel corso del XVI secolo in seguito alla diffusione della grafite, che poteva essere cancellata, al contrario della punta metallica.
Tuttavia, per la particolarità e la purezza delle linee, la tecnica del silverpoint è stata ripresa e riportata in auge da artisti come Pablo Picasso e Jasper Johns e lo testimonia la mostra Drawing in silver and gold, Leonardo to Jasper Johns, organizzata dal British Museum di Londra nel 2015. Insomma, i prodotti di Forever Made In Italy, sviluppati grazie alla collaborazione di realtà universitarie e istituti di ricerca, “funzionano sulla carta comune e sono indelebili come l’inchiostro, ma dal tratto leggero e romantico, come quello della grafite – racconta Davide Fabi di Napkin -. La sfida futura? Aumentare il colore e la scorrevolezza”. Nel frattempo, ecco Forever Pininfarina Aero, l’ultima stilo dal corpo futuristico, realizzato con materiali aerospaziali e forgiato secondo il principio di torsione per evocare il simbolo dell’infinito, da poco presentato nella Galleria del Vento Pininfarina.
articolo scritto per il quotidiano Il Giornale