Bere un caffè e assaggiare un dolce tradizionale in un’atmosfera che ci porta indietro nel tempo. In Italia sono un centinaio i caffè storici dove provare un’esperienza come questa. Divenuti celebri per i personaggi illustri che li hanno frequentati, eccone 10 in altrettante città italiane che consigliamo di visitare almeno una volta nella vita.
Al Bicerin, Torino. Aperto nel 1763, inizialmente era un locale molto semplice, arredato con tavoli e panche in legno. Oggi appare come nei primi dell’Ottocento, quando le pareti furono abbellite con boiseries di legno decorate da specchi e i tavoli in legno sostituiti da tavolini in marmo. Il suo successo si deve alla bevanda a base di cioccolata, caffè e crema di latte caldo, servita in un piccolo bicchiere di vetro, il bicerin appunto. Tra i frequentatori del locale, il Conte di Cavour, Silvio Pellico, Giacomo Puccini, Maria José e Umberto I, e Italo Calvino.
Cova, Milano. Una volta conosciuto come Caffè del Giardino, perché all’angolo tra via del Giardino e via S. Giuseppe (oggi via Verdi e via Manzoni), lo storico caffè di via Montenapoleone è nato nel 1817 come luogo di ritrovo mondano di intellettuali, borghesia e nobiltà, ma anche dei patrioti risorgimentali. Tra i più assidui frequentatori del locale si annoverano Giuseppe Verdi, Giuseppe Mazzini, Giovanni Verga e Arrigo Boito. Quest’anno il locale celebra il bicentenario con un restyling parziale: per scoprirlo bisognerà aspettare la primavera.
Caffè Mangini, Genova. Aperto nel 1876, il caffè dei Rossignotti, famiglia dell’industria pasticceria di Sestri Levante, è ancora oggi il posto ideale per bere il caffè e gustare l’ottima pasticceria locale, tra cui la torta sacripantina, fatta di vari strati di pandispagna, cacao e crema di burro. Come molti locali storici d’Italia, vanta ospiti illustri tra cui Sarah Bernhardt, Gilberto Govi, Eugenio Montale, Camillo Sbarbaro e Sandro Pertini.
Caffè degli Specchi, Trieste. Nella città del caffè per antonomasia, sono diversi i locali dove sorseggiare, come un paio di secoli fa, il celebre capo in b, il cappuccino servito nel bicchiere di vetro. Tra tutti abbiamo selezionato questo caffè del 1837, il cui nome deriva dagli specchi delle pareti interne su cui una volta si usava incidere gli avvenimenti importanti. Il locale si trova nella piazza più celebre della città, Piazza Unità d’Italia. Frequentato spesso da Svevo, Joyce e Kafka, fu utilizzato nella Seconda Guerra Mondiale come quartier generale della marina britannica. Recentemente è stato riaperto dalla famiglia di maestri cioccolatieri Paratoner.
Caffè Florian, Venezia. Inaugurato nel 1720 da Floriano Francesconi, è il più antico caffè italiano. Questa storica bottega di caffè di Piazza San Marco, frequentata da Casanova, Goldoni, Canaletto e Guardi, è la tappa obbligatoria per chi si trova in città, non solo per un caffè, ma per una vera e propria immersione nella storia. Soffermatevi ad ammirare il pavimento di mosaico e le pareti decorate con affreschi e specchi, e ascoltate la musica classica dal vivo. Fateci un salto anche se vi trovate in città per la Biennale: in questo periodo dell’anno sono proposti eventi e incontri per appassionati di arte contemporanea.
Caffè Pedrocchi, Padova. Nato nel 1772, in questo caffè letterario l’8 febbraio 1848 un soldato dell’impero austriaco sparò un colpo di fucile – di cui ancora oggi è possibile vedere il foro nella sala bianca, fatto che scatenò i primi moti risorgimentali. Tra i celebri frequentatori Eleonora Duse, il futurista Marinetti, D’Annunzio, Balzac e Stendhal, che citò il locale nella prefazione del romanzo La Certosa di Parma, un “favore” ripagato con lo zabaione Stendhal, una specialità della casa. Da provare anche il caffè alla menta, con crema di menta e scaglie di cacao. Una curiosità: l’espressione “rimanere al verde” è nata qui, dalla sala verde del locale, solitamente frequentata da studenti squattrinati che potevano fermarsi a bere un bicchiere d’acqua e leggere il giornale, a differenza di politici, scrittori e borghesia che si ritrovavano nella sala rossa e bianca.
Rivoire, Firenze. Più che un caffè si può considerare un luogo di ritrovo per i cultori del cioccolato. Aperto nel 1872 da Enrico Rivoire, cioccolataio della famiglia Reale dei Savoia, il locale è ancora oggi rinomato per gli ottimi dolci e per una deliziosa crema alle nocciole e cioccolata da spalmare. Situato in piazza della Signoria, è una tappa obbligata se siete nel capoluogo, anche solo per un dolce souvenir!
Caffè Greco, Roma. Il più celebre caffè della Capitale, aperto nel 1760 in via Condotti, conserva ancora oggi l’elegante ambiente ottocentesco di una volta, con quadri, specchi, tavolini in legno con piano in marmo. La sua fama si deve agli innumerevoli personaggi famosi che l’hanno frequentato attraverso i secoli: Buffalo Bill, George Gordon Byron, John Keats, Antonio Canova, Giacomo Casanova, Johann Wolfgang von Goethe, Stendhal, Richard Wagner, Giorgio de Chirico, James Joyce, Friedrich Nietzsche, Arthur Schopenhauer, Gabriele D’Annunzio, solo per citarne alcuni.
Caffè Gambrinus, Napoli. Con l’Unità d’Italia nasce nel capoluogo partenopeo il vero e proprio tempio del caffè. Affacciato su piazza Plebiscito, fin dal 1860 si fa conoscere per i migliori pasticceri, gelatai e baristi provenienti da tutta Europa. Ma lo splendore arriva nella Belle Epoque, dopo il restauro dell’architetto Antonio Curri, che lo abbellisce con marmi di Jenny e Fiore, stucchi del Bocchetta, bassorilievi del Cepparulo, tappezzerie del Porcelli, affreschi dei più importanti paesaggisti napoletani. Nei primi del Novecento è il centro della cultura della città, frequentato da personalità di spicco quali l’imperatrice d’Austria Sissi, Oscar Wilde, Ernest Hemingway e il filosofo francese Jean-Paul Sartre.
Antico Caffè Spinnato, Palermo. Tra i tre migliori bar di Sicilia secondo il Gambero Rosso, è un paradiso del gusto. Qui, oltre al caffè prodotto nello stabilimento di Piana degli Albanesi, potete trovare il meglio della pasticceria della regione: oltre ai classici cannoli e le cassate, la torta di ricotta e pistacchio, il gelato, i biscotti con la pasta di mandorla, i frutti con il marzapane. Da non perdere gli arancini al ragù e al burro e alcuni piatti tradizionali come gli spiedini di pesce spada, la pasta alla Norma e gli involtini di melanzane.