“Pompei è un luogo che trasmette molta energia”, diceva Igor Mitoraj al TG5 nel 2010. In quel periodo l’artista polacco, scomparso per un male improvviso nel 2014, stava lavorando ad opere monumentali in metallo grezzo che avrebbero dovuto abbellire gli scavi della città sepolta dal Vesuvio. Opere di denuncia per il pessimo stato conservativo dei luoghi d’arte della nostra storia, realizzate nella sua casa di Pietrasanta, in Toscana, dove Mitoraj, ispirato da Michelangelo, lavorava a stretto contatto con la fonderia dei marmisti di Carrara.
Oggi quel progetto è diventato realtà. Fino all’8 gennaio 2017, infatti, c’è un motivo in più per visitare la nota area archeologica, che finalmente instaura un legame dialettico armonioso con la contemporaneità dell’arte di Mitoraj, tradotta in una trentina di dèi ed eroi mitologici che popolano le strade e le piazze di Pompei, emergendo come sogni dalle rovine.