Lo sappiamo: il patrimonio artistico e culturale italiano non è valorizzato a dovere. Scarsa manutenzione, fondi limitati e disinteresse per bellezze secolari date per scontate; in questo modo si intacca non solo il guadagno derivante dal turismo, ma anche la preservazione stessa delle opere. E il crollo della basilica di San Benedetto a Norcia, causato dal recente terremoto, dovrebbe rappresentare un monito: i nostri beni culturali sono lì da sempre, ma non sono eterni. Fortunatamente, a volte, ci sono delle buone notizie. Ecco, infatti, i monumenti riaperti al pubblico in seguito a lavori di restauro o i rilanci artistici.
Museo dei Bronzi di Riace di Reggio Calabria
È stato inaugurato ad aprile il nuovo museo archeologico nazionale di Reggio Calabria. Con 34 milioni di euro investiti per 11mila metri quadrati di spazi espositivi, Palazzo Piacentini torna a splendere insieme ai famosi Bronzi, conservati nella sala al piano inferiore con uno speciale sistema di climatizzazione. In più, reperti mai esposti prima, con collezioni dal Paleolitico alla tarda età romana.
Il Giubileo e i luoghi di culto
Il complesso del Greccio e la basilica di Anagni, nel Lazio. Il duomo di Colle Val d’Elsa in Toscana. Fara San Martino in Abruzzo. Sono alcuni degli edifici religiosi più belli del paese, eppure poco valorizzati. Grazie al progetto Giubileo della luce, promosso dal ministero dell’Ambiente e da Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), riceveranno una nuova illuminazione, all’insegna della sostenibilità e della valorizzazione del territorio. I primi 16 interventi sono già stati assegnati e l’intenzione è di presentarli in modo adeguato prima di Natale.
San Celso e il Campanile dei Sospiri a Milano
È di nuovo visitabile il complesso più antico della città (IV secolo), con il campanile ancora in funzione. La chiesa di San Celso, voluta da Sant’Ambrogio nel luogo dove furono ritrovate le salme di San Nazaro e San Celso, è nota come la Chiesa delle Spose; lì, infatti, le future mogli portavano il bouquet dopo la cerimonia, sospirando al cielo e augurandosi il meglio per il proprio futuro.
Nuovo Teatro Sociale di Camogli
Il 23 dicembre sarà inaugurato il nuovo Teatro Sociale di Camogli, nato nel 1876 per volontà della borghesia mercantile della città rivierasca e chiuso dagli anni Ottanta. Progettato dall’architetto Salvatore Bruno, 493 posti, era uno teatro all’italiana con un loggione e quattro ordini di palchi intorno alla platea a ferro di cavallo. Il cartellone prevede musica, prosa e balletto, con un’ampia offerta per i giovani.
Galleria Nazionale di Roma
Dopo sei mesi di lavori, ha riaperto a ottobre 2016 la Galleria Nazionale di arte moderna e contemporanea della capitale, con spazi rinnovati e la rilettura delle sue collezioni. Inaugurata per l’occasione la mostra Time is Out of Joint, titolo tratto dall’Amleto di Shakespeare, che raduna circa 500 opere di 170 artisti, tra cui Giacomo Balla, Gustav Klimt, Lucio Fontana, Alberto Giacometti, Cristina Lucas, Adrian Paci e Sophie Ristelhueber. Un gioco con il concetto di tempo senza troppo badare alla linearità storica.
Palazzo Chiericati a Vicenza
Il 7 ottobre la dimora nobiliare, un gioiello di Andrea Palladio, ha aperto le sue porte. Vanta un nuovo allestimento per le collezioni, 4.500 opere pittoriche e scultoree, oltre a un grande patrimonio di disegni autografi, incisioni, monete e oggetti di arte decorativa. Ed entro il 2018 si progetta di inaugurare anche l’ala ottocentesca, l’unico spazio rimasto ancora inaccessibile.
Collezione egiziana del Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Dopo sei anni di attesa, ecco la collezione egizia del Mann, il Museo Archeologico di Napoli. In esposizione 2500 opere provenienti da alcune delle raccolte più antiche d’Europa, seconde solo a quelle del Museo Egizio di Torino. Complessivamente, quasi 20000 metri quadri di spazi, 250mila opere, 230mila reperti conservati nei grandi depositi.
Corporea a Napoli
Il 4 marzo 2017 a Bagnoli sarà inaugurato Corporea, il museo interattivo dedicato al corpo umano. A distanza di quattro anni dall’incendio che distrusse la Città della Scienza, i cui resti rimangono proprio davanti al nuovo edificio, e dopo innumerevoli rallentamenti dovuti all’amministrazione, questa nuova apertura rappresenta un passo nella giusta direzione in tema di valorizzazione culturale.
Ph. Facebook