Chanel e la raccolta della Rosa di Maggio a Grasse. Le foto e i video

Grasse è nota per la coltivazione delle piante da profumo di alta qualità. E la storia di Chanel N°5 non poteva che iniziare qui. Nel 1921, il suo creatore, Ernest Beaux, scelse per la sua composizione proprio il gelsomino di Grasse. Dopo circa un secolo, la maison continua ad approvvigionarsi nella nota località francese e, dal 1987, contribuisce alla sostenibilità della coltivazione del gelsomino e della Rosa Centifolia, che sbocciano nel cuore di N°5. Negli ultimi anni le coltivazioni sono state estese ad altri fiori, riservati ad altrettante profumazioni Chanel: Iris Pallida, Geranium Rosat e tuberosa.

Una storia di fiducia

Nel 1987, per iniziativa di Jacques Polge (padre di Olivier, oggi a capo del Laboratorio Parfums di Chanel), la maison siglò un accordo (inedito per l’epoca) con il maggior produttore di fiori della zona, la famiglia Mul di Pégomas, assicurando la perennità del raro patrimonio di Grasse e la perfetta padronanza dell’arte di trasformare i fiori in profumo. “Ogni fiore è una stagione”, ama dire Joseph Mul, il cui cuore batte all’unisono con i fiori: all’inizio della primavera sa già se la raccolta della rosa, nel mese di maggio, sarà generosa.

Insomma, ai 20 ettari di campi dedicati ai fiori da profumo vengono riservati un rigore e un’attenzione senza pari. “Si corre il rischio di rovinare tutto, se non ci si prende il tempo necessario per capire le piante. Bisogna osare, provare, guardare a lungo termine”, commenta Fabrice Bianchi, membro della famiglia Mul.

Per questo, dal 1988, una piccola fabbrica di campagna fa capolino nel bel mezzo dei campi. Qui vengono trattati i fiori freschi man mano che vengono raccolti, per coglierne tutta la quintessenza. E qui viene testata e migliorata la resa olfattiva di ogni raccolto.

La Rosa Centifolia

“La Rosa di Maggio comincia a schiudersi durante la notte, sviluppa sentori dolci, mielati e leggermente speziati”, dice Olivier Polge, profumiere creatore di Chanel. Nel mese di maggio, ogni mattina ci si affretta a scendere nei campi di Grasse per raccogliere le famose rose dai petali delicati (ben 50.000 mila). Per 3 settimane, coppie di raccoglitrici riempiono i loro grembiuli con i fiori appena sbocciati. Maneggiate con delicatezza, le rose vengono poi smistate nei sacchi, facendo attenzione a non premere sulle loro fragili corolle. 1 kg di rose equivale a 350 fiori: ogni persona raccoglie 5 kg di fiori all’ora.

Una volta giunti nella fabbrica tra i campi, i sacchi vengono pesati prima che i fiori appassiscano. Quindi le rose vengono distribuite su cinque piatti forati, impilati gli uni sugli altri, e vengono sottoposte a 3 bagni con un solvente e portate ad alte temperature. Così, il solvente si carica di principi odorosi, trasformando l’odore in profumo.

A questo punto, su richiesta del profumiere della maison, anche la concreta, ovvero la cera derivante dall’estrazione dei fiori con solventi, viene conservata per essere trasformata in assoluta, un liquido utilizzato nelle formule dell’Extrait N°5. Per ottenere 1 kg di concreta occorrono ben 400 kg di rose; 1 kg di concreta produce 600 g di assoluta di rosa.

photo © Chanel 

Margherita Tizzi

Giornalista, scrive su Vogue Italia, Amica e Grazia. È co-founder di Eccetera, studio specializzato nella creazione di progetti editoriali su misura, online e offline. E, dal 2013, su questo webzine racconta storie di luoghi, di fatto a mano e made in Italy, di cultura, arte e lifestyle.

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