“Dare e avere. Benvenuti a Washington DC”. Frank Underwood (Kevin Spacey) usa solo due verbi per descrivere la capitale degli intrighi, la capitale degli Stati Uniti d’America, nel primo episodio della serie televisiva House of Cards. Washington non è una città antica, affascinante. Washington è la città della serietà, del contegno, della misura, del mistero, dell’emozione al punto giusto. Qui spesso si decide il destino del mondo e non si accettano distrazioni. O solo alcune.
Bastano tre giornate per visitare Washington e siate pronti: camminerete tantissimo. Il primo sarà il vostro white day, il giorno della lunga passeggiata fotografica nel The National Mall: dalla Casa Bianca (a oggi non visitabile dai turisti stranieri per motivi di sicurezza) al Capitol Hill (Campidoglio) e alla Library of Congress; dal Washington Monument (obelisco) al National World War II Memorial; dal Jefferson al Lincoln Memorial. Prima di tornare in hotel fermatevi al National Air and Space Museum parte della Smithsonian Institution, uno dei musei più popolari del mondo, a mio avviso ben fatto e molto interessante. Per sapere tutto e di più su aerei e missioni spaziali.
Il giorno seguente svegliatevi ammirando la National Gallery of Art, incredibile scrigno di opere provenienti da tutto il mondo. Giotto, Botticelli, Leonardo da Vinci con la sua Ginevra de’ Benci, Mantegna, Raffaello, Tiziano, Rogier van der Weyden, Durer, Memling, Rembrandt, Vermeer. E ancora: Manet, Degas, Toulouse-Lautrec, Pissarro, Caillebotte, Renoir, Monet, Van Gogh, Gauguin, Cézanne. Il capolavoro di Renoir, La colazione dei canottieri, è invece conservato alla Phillips Collection. Da visitare anche le mostre temporanee organizzate nell’edificio del National Geographic Society.
L’ultimo giorno è dedicato alla visita dell’Arlington National Cemetery, dove si trovano le tombe del presidente John Kennedy, della moglie Jacqueline, dei due figli e del senatore Robert Kennedy. A 20 minuti a piedi dal cimitero l’Iwo Jima Memorial, il gruppo bronzeo di Felix De Weldon ispirato alla famosa fotografia di Joe Rosenthal, vincitrice del Premio Pulitzer nel 1945: cinque marine e un marinaio alzano una bandiera americana per segnalare la conquista dell’isola. Poco più in là il Pentagono.
Dove mangiare
Al 1789, un caratteristico ristorante americano di Georgetown, il quartiere più antico di Washington – in realtà una città nella città – e sede della famosa università. Gli ospiti, dunque, non possono che essere avvocati, letterati, politici, imprenditori. Insomma, i membri della comunità che fa o farà la differenza. L’atmosfera è da film: immaginate due fidanzati e i genitori di lei in abiti da sera che discutono: del tipico matrimonio americano dell’amico in campagna, dello studio legale dell’altro amico, delle gaffe della ragazza durante la cena con i capi di lui, del futuro nella nuova casa sull’Oceano.
Dove dormire
Nel comodo e pulito Morrison Clark Historic Inn, antico albergo inserito nella lista degli Historic Hotels of America. Chiedete una camera nella struttura originale, una storica casa vittoriana del 1864. Da giugno, infatti, l’hotel si sta ampliando assorbendo le strutture circostanti.
Ps. Degno di nota: i meravigliosi musei di Washington Dc sono gratuiti.
I was wearing
Day 1:
Mango jumpsuit
Fausto Colato USA belt (tejus Argentina, bull, brass buckle)
United States Postal Service bag
Birkenstock sandal
Day 2:
Passionata kimono
Scaglione pants
Hogan sandals and Interactive