Le scrivanie per lavorare (e fare i compiti) con stile

Finito il periodo delle vacanze, un po’ a malincuore si torna a scuola e al lavoro. Per riprendere le proprie attività con lo spirito giusto, non c’è niente di meglio che mettersi una nuova scrivania in casa, ordinando documenti e pensieri. Lo insegna anche il feng shui, l’antica pratica cinese che dispensa consigli per arredare, favorendo il benessere di chi la abita.

Ecco, allora, alcune delle scrivanie più eleganti e originali del momento, sia per grandi che per piccini, risvegliando così la produttività e dando un tocco di design al proprio spazio di lavoro.

Per i grandi

Se siete amanti dello stile classico e se il primo materiale che vi viene in mente quando pensate a una scrivania è il legno, lo scrittoio in noce Oscar di Valsecchi 1918 è quel che fa per voi. Dedicato al famoso architetto Oscar Niemeyer, questo pezzo d’arredo unico è composto da un sottile e ampio ripiano in legno, gambe a cavalletto e tre tasche in pelle, pensate per togliere l’ingombro dal piano di lavoro e contemporaneamente tenere i “ferri del mestiere” a portata di mano. Un rimando alla progettualità e alla vena creativa che appartiene solo ai migliori.

Se invece in una scrivania cercate soprattutto essenzialità e sostenibilità, anche nei materiali, le soluzioni di Autoprogettazione di Cucula, progetto pilota di Berlino che aiuta i rifugiati a costruirsi un futuro professionale attraverso il design, sono la scelta più azzeccata. Sedie, tavoli e librerie in legno grezzo, da un’idea di Enzo Mari, arredano in maniera etica.

Anche per ottimizzare lo spazio e organizzare i documenti in maniera intelligente le idee non mancano. Segreto di Molteni, mobile di forma triangolare, si appende al muro come una mensola, ma si apre come uno scrittoio, liberando così lo spazio a terra. All’interno, piccole mensole consentono di archiviare documenti e altri oggetti importanti. 1/4 Cabinet di ENOstudio da aperto è invece mensola, tavolino e cassetto al tempo stesso, mentre da chiuso si presenta come un iconico elemento d’arredo. Stesso principio per Latitude di Dasras, scrittoio a muro in quercia dalle linee tondeggianti e lo stile moderno. Assolutamente anticonvenzionale, infine, il Pill di Emko, un armadietto rotondo a muro che, aprendosi, funge da tavolino, da piccola libreria e persino da piano bar. Dotato di comodi scompartimenti interni e di luci led integrate, saprà dare personalità a qualsiasi ambiente.

Per i bambini

Tra le novità più originali e divertenti si trovano quelle per i bambini. Geo’s Table di We do Wood è un tavolo di bambù dotato di un cassetto ampio quanto la lunghezza del piano di lavoro. Estremamente solido e geometrico, saprà resistere alla vivacità di qualsiasi bambino.

La collezione Yes! Growin’up. Welcome Teens! di Nidi, invece, cattura la voglia e l’entusiasmo del “diventare grandi”. Lo scrittoio Leo ha un rialzo libreria e un gran numero di cassettini mobili, Secret offre un comodo vano portaoggetti e uno specchio; William ha un piano regolabile in altezza, mentre Folder è un retro scrittoio dotato di passacavi e portapenne, per aiutare anche i più piccoli a tenere in ordine.

Il Desk LAD della casa polacca Fam Fara è una semplicissima scrivania di legno chiaro, arricchita da una inedita griglia che consente di appendere piccole mensole, portamatite e altri oggetti, in modo da averli sempre a portata di mano. Mentre il Sirius desk di Kid’s Garret, pensato per i piccolissimi all’interno della collezione Amelia, dedicata all’aviatrice Amelia Earhart, ha proprio la forma di un aeroplano. La collezione comprende anche tuta Flight suit e cappello Goggles hat, per rendere il “lavoro” ancora più divertente. Infine, il brand spagnolo per bambini XO-in my room presenta Jan, una scrivania costruita interamente a mano e capace di trasformarsi niente meno che in una porta per giocare a calcio.

foto Margherita Tizzi e uffici stampa

Irene Dominioni

Cresciuta nella foresta di libri della sua casa milanese, Irene ha inseguito la passione per il giornalismo in Danimarca e in Olanda, grazie al master Erasmus Mundus Journalism, Media and Globalisation. Su Moda a Colazione scrive di cultura e viaggi.

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