“La notizia degli ultimi giorni sul Primo Ministro Renzi, che offre mezzi pubblici per riprendere il progetto del ponte sullo stretto di Messina è stata una fantastica sorpresa. L’Italia potrebbe riprendere la tradizione che ha abbandonato almeno da due secoli: realizzare grandi opere di architettura che il mondo ancora ci invidia”. Così Gaetano Pesce, da New York, è intervenuto, favorevolmente, sull’idea di costruire la strada che collegherebbe Sicilia e Calabria.
Riprendendo la tradizione italiana dei ponti abitati, l’architetto e designer ha anche presentato un progetto di un ponte “visitabile”, in cui l’unica traversata veloce è quella del treno. Dedicati ad ogni regione italiana, i piloni, infatti, oltre ad essere strutture, avrebbero funzioni ricreative e di servizio. Ma vediamo le caratteristiche del disegno pensato da Pesce:
1. Un ponte ad “S” per decelerare la velocità e per ricordare la lettera iniziale di Sicilia.
2. Un ponte sostenuto da 20 piloni, quante sono le regioni italiane.
3. I piloni sono di grandi dimensioni in modo da ospitare al loro interno spazi espositivi e parcheggi.
4. Ogni pilone è rappresentativo di una regione italiana e ne ospita la sua cultura, le sue tradizioni, la sua arte e i suoi prodotti.
5. Il costo di ogni pilone è sostenuto da una regione.
6. Ogni pilone è progettato da un architetto proveniente dalla relativa regione.
7. La scoperta del ponte consente una mini visita dell’Italia e, così concepito, è un’opera che può attrarre visitatori dal mondo intero, con i conseguenti benefici economici.
8. Il ponte può essere uno strumento di promozione dell’immagine dell’Italia nel mondo e un ritorno energetico per quelle parti del nostro Paese a volte dimenticate.
9. Oltre a quanto descritto, i piloni dovranno ospitare alberghi, ostelli, ristoranti e tutte quelle infrastrutture necessarie ai visitatori e al personale che ne garantirà la gestione.
10. Il personale che perde il lavoro dall’industria delle navi traghetto potrà essere reimpiegato nelle diverse attività ospitate nel ponte.