Sono pezzi autentici, appartenuti alla nave e ai suoi passeggeri, quelli esposti alla mostra Titanic. The artifact exhibition. In programma dal 18 marzo al 15 giugno alla Promotrice delle Belle Arti di Torino, l’esposizione raccoglierà alcuni dei 4000 reperti recuperati dal relitto del transatlantico, insieme alla ricostruzione in scala reale di una cabina di prima e di terza classe e del celebre ponte principale. Attraverso oggetti e filmati si potrà conoscere da vicino una delle catastrofi più tragiche del secolo scorso e scoprire le storie dei passeggeri, in viaggio verso un sogno americano che non raggiunsero mai. Arrivata per la prima volta in Italia, la mostra ha già affascinato e commosso oltre 10 milioni di visitatori in tutto il mondo, da Las Vegas ad Amsterdam. I biglietti sono già acquistabili sul circuito TicketOne ed è disponibile una pagina Facebook per rimanere sempre aggiornati.
La storia del Titanic
Era il 10 aprile del 1912 quando l’inaffondabile (così era stata soprannominata) salpò per il suo viaggio inaugurale, da Southampton verso New York, con oltre duemila persone a bordo tra passeggeri ed equipaggio. Progettata per offrire un collegamento settimanale di linea con gli Stati Uniti insieme alle gemelle Olympic e Britannic, la nave era dotata dei più grandi sfarzi, dalla piscina e alla palestra, dal bagno turco al campo di squash, dal ristorante al caffè in stile parigino e alle sale di lettura e da pranzo. La prima classe contava 34 suite, ognuna arredata in modo diverso. Sul Titanic milionari, borghesi ed emigranti si ritrovarono insieme per viaggiare alla volta del Nuovo Mondo. Ma nella notte tra il 14 e il 15 aprile la collisione con un grosso iceberg causò un terribile naufragio che lasciò solo 705 superstiti. L’episodio ebbe grande risonanza nella società del tempo perché per la prima volta minò l’affidabilità della scienza e della tecnologia e rivelò quanto potesse essere fragile la ricchezza delle fasce più abbienti, definitivamente spazzata via, di lì a un paio di anni, dall’inizio della Grande Guerra.
Il recupero dei reperti
Ѐ stato solo a partire dal 1987 che RMS Titanic organizzò diverse spedizioni sul fondo dell’oceano, a 3800 metri di profondità, per analizzare il relitto e recuperare oltre 4000 reperti. Vennero portati alla superficie abiti, libri, stoviglie, orologi, oggetti personali di qualsiasi tipo e persino pezzi della nave. Tra i pezzi più importanti arrivati fino a noi, il violino appartenuto a Wallace Hartley, il direttore dell’orchestra che, come riportato fedelmente dal colossal di James Cameron del 1997, suonò fino alla fine sul ponte della nave che stava affondando. Dopo diversi anni dal suo ritrovamento in una vecchia soffitta, la sua autenticità è stata confermata e il violino è stato venduto all’asta nel 2013 per oltre 1 milione di euro. Tra le tante curiosità svelate alla mostra, il fatto che i personaggi presenti nel film portano il nome di persone che erano realmente a bordo.